Agricoltura, Toscana prima nel bio col 37,5% della superficie coltivabile e più di 90 prodotti Igp e Dop

Oggi al Festival dell’identità toscana si parlerà soprattutto di sanità e lavoro, ma a tener banco nel fine settimana sono stati in primo luogo i temi legati al settore dell’agricoltura. «Nell'agricoltura l'identità toscana trova una delle sue espressioni più autentiche e vitali», ha detto il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani aprendo il panel dedicato all’argomento nell'ambito del festival in corso a Firenze. «Sapienza antica e innovazione, ricerca e rispetto per l'ambiente: questo è l'agricoltura nella nostra regione che è non solo un settore produttivo ma cultura, paesaggio, comunità». Giani ha proseguito sottolineando un fatto tutt’altro che secondario: «L'agricoltura toscana presenta un quadro di assoluta eccellenza a livello nazionale. Siamo primi nel biologico, col 37,5% della superficie coltivabile bio. Dal punto di vista della valorizzazione dei prodotti siamo la regione che ha più di 90 fra Igp e Dop, peculiarità che ci rende famosi in tutto il mondo. Contemporaneamente possiamo ancora vantare la superficie boscata più imponente d'Italia. Insomma la Toscana vede nell'agricoltura una fonte di reddito, di innovazione sociale, di cooperazione, di elemento distintivo che si lega al turismo e all'immagine culturale della nostra regione perché è proprio in paesaggi come il Chianti, la Valdorcia, la Maremma, la Valdelsa che la Toscana presenta un carattere distintivo della propria identità. Ritengo che l'agricoltura sia motore di sviluppo in una società che guarda al futuro, uno sviluppo sostenibile che stiamo favorendo con diverse misure e finanziamenti europei e nel quale vogliamo possano trovare posto tanti giovani che vogliono avvicinarsi all'imprenditorialità agricola».
Sono state numerose le iniziative di confronto e i talk con gli studenti. Nel corso dell’appuntamento, attenzione è stata dedicata tra l’altro ai risultati di uno spin off dell'Ateneo senese, che ha trovato un metodo per realizzare creme e cosmetici dai ricci di castagna, scarti alimentari, ricchi di antiossidanti, una vera e propria miniera che la professoressa Annalisa Santucci del dipartimento di Biotecnologia, chimica e farmacia dell'Università di Siena ha deciso di sfruttare al massimo attraverso un processo di estrazione green e innovativo dando vita a una linea viso e corpo Biocastanea, prodotta interamente in Toscana, biosostenibile nel metodo di produzione e nella confezione. Un esempio di economia circolare e di bioeconomia, che punta al rifiuto zero.
Spazio è stato dato poi all'agricoltura di precisione che migliora l'efficienza e la sostenibilità delle aziende. E, naturalmente, sono stati celebrati alcuni dei prodotti simbolici della tradizione agroalimentare toscana: l'olio extravergine d'oliva a Dop e Igp, che incarna perfettamente il connubio tra tradizione e innovazione e il Pane Toscano Dop come prodotto identitario e testimone della tradizione e particolarità della nostra regione. «La Toscana - ha sottolineato la vicepresidente della Regione Toscana e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi - è una regione che sa guardare avanti senza perdere le proprie radici. E oggi più che mai, in un contesto globale complesso, dobbiamo rafforzare questa identità, sostenere le nostre filiere, promuovere l'eccellenza, investire nella formazione, nella digitalizzazione e in modelli produttivi che siano equi, giusti e sostenibili. Il lavoro che stiamo facendo con il Programma di Sviluppo Rurale e con i fondi europei va in questa direzione. E continueremo a farlo ascoltando i territori, valorizzando le buone pratiche, promuovendo reti di collaborazione tra istituzioni, imprese, università e cittadinanza».
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