Blue Notte | Indie Tales

Il silenzio della notte è una forma di rispetto che l’uomo e tutti gli altri essere viventi donano al mondo, utile riposo per riordinare azioni e pensieri. Ma cosa succede poi il giorno dopo davanti al cambiamento e al caos del domani?
Perché ci sono persone che preferiscono stare svegli a fare festa nei bar o a correre nelle strade libere dal traffico? Perché i veri romantici amano i baci dati nel silenzio, sotto casa, prima di un ultimo sguardo e di un saluto?
Com’è che finirà si chiedono altri, quando ormai è troppo tardi non solo per tornare indietro, ma anche per andare avanti nel proprio percorso.
Sergio, Luca, Maria, Giovanni, Francesca e si potrebbero aggiungere ancora un bel po’ di nomi, sono un insieme di giovani che aspettano il buio con conforto, come a cercare un riparo dal caos di anni tormentati e fragili. C’è chi cambia casa inseguendo l’amore e chi, perdendo quella passione è costretto a fare marcia indietro, anche tornando nella cameretta con i genitori. In tutto questo silenzio e speranza, la città non tace mai. Questa volta non esiste una via di fuga.
Sì, si ci può dimenticare del dolore, ma allo stesso tempo ci sono momenti in cui la luce del sole è solamente un fastidio. Ci si sveglia al mattino, si tengono gli occhi aperti e si guarda il tempo scorrere, magari senza neanche alzarsi dal letto. Si vive evitando di prendersi le responsabilità, con l’amarezza che oggi è un giorno qualunque di una vita come tante. Capita di non avere veramente più voglia di rischiare, perché le stagioni alla fine rimangono sempre le stesse.
Certo chi conosce l’amore, trova il silenzio della notte un luogo sicuro dove entrarci dentro, insieme, ed isolarsi per sempre da tutto il resto. Quando ci si chiude dentro certi abbracci il cielo stellato splende ovunque: sopra le fabbriche in fiamme, sulle onde che sbattono con violenza sugli scogli, illumina l’ipocrisia dei potenti che si stringono la mano, premendo all’unisono bottoni di morte su civili inermi. Insieme si diventa forti, e anche un po’ più egoisti dato che, forse, a differenza di quello che pensa un certo filosofo, beh non viviamo nei migliori dei mondi possibili. Così bisogna trovare una soluzione per sopravvivere. Per essere felici nonostante tutto.
Si può sorridere e provare un senso di pietà nel vedere il sole tramontare, da qualche parte, in compagnia solamente della propria solitudine con la luce che pian piano scompare illuminando nuovi scenari. Bisogna aver molta forza e coraggio per accettare questa prospettiva, quasi a volersi mettere di spalle tra la gente, respirando quella che può sembrare la propria ora di pace. Chiudersi indietro, dentro la stanza della propria memoria è un gesto rabbioso e incosciente, mentre raccogliere frammenti sparsi, come oggetti in disordine, serve a capire quali cassetti è meglio aprire o tenere chiusi.
Senza dubbio, in qualsiasi modo si affronti la notte, capita facilmente di sentire una certa malinconia. Una tensione emotiva che va al di la di spazio e tempo. Supera ogni confine, razza, religione e cultura. Per tutti la notte diventa un buco nero nel quale sprofondare. Il posto sicuro per presentarsi davanti al giorno successivo. Con una certa arroganza e insicurezza, come se ogni volta iniziasse un nuovo viaggio e una nuova storia alla quale bisogna, per forza, aggiungere poi la parola fine, quando il cielo si fa scuro e il buio divora ogni cosa. Esistono luoghi lontani dove la notte prende vita, culla le anime delle persone e si trasforma in confidente. Qui tra il rumore delle auto in tangenziale, i grandi palazzoni con qualche luce accesa chi sa per quale motivo, diventa più facile ribellarsi alla natura, innalzando almeno una preghiera all’altare del progresso e della tecnologia.
Nel profondo però viene davvero da chiedersi, adesso cosa succederà qui? Ma soprattutto dentro di noi, quando il sonno diventa non solo un modo per scappare inconsapevolmente in una nuova dimensione, ma una necessità che spegne tutto. Quando arriverà la morte sarà qualcosa di simile?E allora sarà normale, avere paura. Sentire il dolore. Forse sorridere chi lo sa. Cambiare discorso per non accettare la realtà.
Tutto però obbedisce alle leggi dell’universo, regole non sempre chiare davanti alla nostra ragione. Adesso sta arrivando il buio, tutto si sta spegnendo. La notte sta scendendo su di noi, e il cielo si colora all’improvviso di blue. Guardando bene non è una tonalità sconosciuta ai nostri occhi, ma è una forma d’inquietudine umana, di malinconia, alla quale ognuno cerca di sfuggire con i propri difetti e riti propiziatori.
RACCONTO LIBERAMENTE ISPIRATO AL BRANO ” BLUE NOTTE” DI DENOISE, DACOTA, ALEK
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