Cane di Ulisse: nome, razza, storia, caratteristiche e curiosità

Come si chiama il cane di Ulisse e qual è la sua storia? Il suo nome è Argo e l’amore tra i due è centrale in un’opera come l’Odissea.
Ma qual è la storia del cane Argo? Nella prima parte dell’Odissea non si parla molto del cane. Ulisse è giovane e vive a Itaca, Argo è il suo compagno di caccia prima di intraprendere il lungo viaggio che ormai tutti conosciamo.
Trascorsi 20 anni Ulisse riesce finalmente a tornare a Itaca e si traveste da mendicante tanto da non essere riconosciuto nemmeno dai suoi più cari amici. E’ in questo momento che nasce il “mito Argo”.
Cosa sappiamo di Argo, il cane di Ulisse?
Solo il fedele compagno a quattro zampe dell’eroe greco descritto come ormai vecchio e acciaccato (“Ivi il buon cane, Di turpi zecche pien, corcato stava“) riconosce Ulisse.
Argo è l’unico in tutta l’isola, nonostante la vecchiaia, a riconoscere il suo umano senza esitare un attimo: il cane inizia a fare le feste all’uomo. Nell’opera si legge “Com’egli vide il suo signor più presso, E, benché tra quei cenci, il riconobbe, Squassò la coda festeggiando, ed ambe Le orecchie, che drizzate avea da prima, Cader lasciò; ma incontro al suo signore Muover, siccome un dì, gli fu disdetto“. Si tratta di uno dei momenti più toccanti della letteratura di tutti i tempi che però non ha un lieto fine.
Dopo aver aspettato così tanto a lungo il ritorno del suo amato Ulisse e nel momento di estrema gioia, il cane Argo si lascia andare e muore. E Ulisse? L’uomo è felice e triste allo stesso tempo, si asciuga la lacrima che solca il suo volto; l’unica che sia scesa dai suoi occhi da quando è tornato a casa.
Quella di Argo è passata alla storia come la storia più emblematica e rappresentativa dell’amicizia tra uomo e cane, in questo rapporto c’è di tutto: rispetto, fedeltà, amore, speranza e fiducia.
La razza di Argo? Beh, quello che sappiamo di certo è che si tratta di un cane da caccia. In questo articolo vedete disegni, dipinti e statue che rappresentano questa incredibile storia di amicizia. In queste ogni autore ha realizzato Argo con caratteristiche fisiche diverse immaginando il suo aspetto.
Argo non è l’unico cane che troviamo nella letteratura greca. Per gli antichi greci i cani erano considerati creature divine perché erano stati creati dal dio Vulcano e per questo erano dotati di straordinarie caratteristiche.
Il momento dell’incontro tra Argo e Ulisse
Nell’Odissea, il momento in cui Argo riconosce Ulisse non è solo commovente: è anche profondamente simbolico. Il cane, che rappresenta la lealtà assoluta e l’amore incondizionato, diventa la misura della disumanità che ha colpito Itaca durante l’assenza del re.
Nessuno, né i servitori né i pretendenti né la stessa Penelope, riesce a scorgere Ulisse sotto le spoglie del mendicante. Solo Argo, pur cieco e stremato dalla vecchiaia, lo riconosce al primo istante. Il suo gesto, lo scodinzolare, il lasciarsi andare, è il riconoscimento più puro, un saluto che racchiude vent’anni di attesa silenziosa.
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Secondo alcuni studiosi, Argo non è solo un personaggio secondario, ma una vera e propria chiave di lettura dell’intero poema: il simbolo della casa, della memoria e dell’identità. Morendo infatti Argo libera Ulisse dalla sua ultima maschera, permettendogli di tornare davvero a essere se stesso. Questo momento, narrato nel canto XVII, è anche uno dei pochi in cui l’eroe piange, ed è forse l’unico in cui il suo pianto è privato, non per la patria né per la guerra, ma per un legame personale e profondo.
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