Cent’anni fa da Sesto Calende il volo del Gennariello: l’epica trasvolata di De Pinedo e Campanelli


Il 20 aprile 1925, esattamente cent’anni fa, i cieli sopra Sesto Calende si aprivano per accogliere l’inizio di una delle più straordinarie imprese dell’aviazione italiana e mondiale. Da quel piccolo centro affacciato sul Lago Maggiore, decollava il Gennariello, un idrovolante SIAI S.16ter, con a bordo il comandante Francesco De Pinedo e il motorista Ernesto Campanelli.
Quello che prese il via non fu semplicemente un volo, ma una sfida al tempo, alle distanze e ai limiti tecnologici dell’epoca. Una trasvolata intercontinentale destinata a entrare nella leggenda: 55.000 chilometri, 80 tappe, 370 ore di volo, da Sesto Calende fino a Melbourne, poi attraverso l’Asia fino a Tokyo e infine il ritorno trionfale a Roma.
Un viaggio oltre i confini del possibile
In un’epoca in cui il volo era ancora giovane e carico di incognite, De Pinedo e Campanelli affrontarono mari, deserti, giungle e cieli sconosciuti, sfidando non solo le intemperie ma anche l’incertezza di ogni singola tappa. Il Gennariello — soprannome affettuoso dato all’idrovolante — divenne simbolo di un’Italia audace, capace di guardare lontano con coraggio e spirito d’esplorazione.
Ogni atterraggio fu un piccolo evento, accolto da folle curiose, autorità, e spesso anche con difficoltà logistiche impensabili oggi. Ma proprio questo contatto diretto con popoli e culture diverse rese l’impresa unica anche dal punto di vista umano e diplomatico.
Un’eredità di innovazione e orgoglio
A distanza di un secolo, la trasvolata del Gennariello non è solo un ricordo glorioso, ma un capitolo fondamentale nella storia dell’aviazione e dell’identità nazionale. Celebrare questo anniversario significa riscoprire il valore della tenacia, dell’ingegno e dell’ambizione, qualità che Francesco De Pinedo incarnava pienamente.
L’impegno del comune di Sesto Calende
Il consigliere Marco Limbiati nella seduta dello scorso 9 settembre chiese di «adottare tutte le azioni necessarie per dare seguito alla mozione. Abbiamo l’obbligo di ricordare e valorizzare eventi storici locali come questo per rafforzare l’identità culturale della nostra comunità, promuovendo l’orgoglio cittadino e la conoscenza delle proprie radici storiche. In che modo? Organizzando un evento commemorativo.». La mozione ha trovato un riscontro favorevole in tutti i presenti in sala consiliare, e in particolare da parte dell’assessore alla cultura Loredana D’Agaro e dell’assessore alla comunicazione e alle politiche giovanili Michele Ponti.
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