Diabete, in Lombardia accessi più facili per i controlli

Aprile 29, 2025 - 23:00
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Diabete, in Lombardia accessi più facili per i controlli

Sul diabete in Lombardia si discute e ci si confronta per mettere al centro le potenzialità offerte dalla cosiddetta “distribuzione per conto” nell’ambito delle cure di prossimità e il ruolo che, in questo senso, possono svolgere proprio le farmacie. In Lombardia l’orientamento della Giunta regionale va nella direzione dell’innalzamento della risposta sanitaria e il miglioramento della qualità di vita per gli oltre 560 mila pazienti diabetici della regione. Il quadro epidemiologico lombardo richiede scelte organizzative e gestionali che poggino sul contributo integrato di medici di medicina generale, diabetologi, infermieri e farmacisti territoriali.

Il principio di prossimità

Al via in Lombardia una nuova stagione per la gestione del diabete che semplifica la gestione della terapia per i pazienti. È questo l’orientamento della Giunta regionale della Lombardia che, a seguito di un ordine del giorno del Consiglio regionale dello scorso anno, si accinge a dare il via libera alla distribuzione in farmacia dei dispositivi per il monitoraggio della glicemia. Si tratta di una scelta che poggia sul principio della prossimità e della facilità di accesso ai nuovi dispositivi Flash Glucose Monitoring, FGM, e Continuos Glucose Monitoring, CGM, per il controllo dei livelli glicemici nel sangue.

Spesa pubblica sostenibile

«L’efficientamento dell’assistenza sanitaria deve essere orientato in tutte le direzioni – ha dichiarato il Dott. Marco Alparone, Assessore al Bilancio e Finanza della regione Lombardia- e in questa logica, le scelte politiche devono attribuire priorità, oltre che alla sostenibilità della spesa sanitaria, anche all’ all’identificazione di soluzioni organizzative e gestionali capaci di semplificare la quotidianità dei pazienti, come ad esempio quelli diabetici, che hanno diritto di accedere con facilità non solo alle terapie per il contrasto della patologia ma anche agli strumenti che ne consentono il controllo».

I numeri lombardi

Nell’ambito del 5 per cento della popolazione italiana colpita dal diabete, la Lombardia con più di 560 mila diabetici, è la regione italiana con il maggior numero assoluto di pazienti: uno ogni sette vive infatti nel territorio della regione e, secondo i dati elaborati dall’ATS Città Metropolitana di Milano, nel capoluogo lombardo sono oltre 180 mila le persone con diagnosi di diabete e, si stima, che siano circa 60 mila coloro che non sanno di averlo nella sola città di Milano.

Integrazione delle figure professionali

Un quadro epidemiologico che, per lo specifico ambito sanitario del diabete, richiede anche la ridefinizione sul piano territoriale di un quadro organizzativo regionale che poggi sull’integrazione delle diverse figure- professionisti e mondo advocacy, impegnanti nel percorso di cura:

  • I medici di medicina generale ad oggi primo riferimento di risposta sanitaria e – come è emerso durante i lavori dell’evento – in futuro prescrittori delle tecnologie innovative per il monitoraggio della glicemia. Come previsto dalla delibera regionale XII/1827 del 31-01-2024.
  • Gli specialisti, cui compete di sovraintendere e orientare i percorsi di cura anche per ridurre l’insorgenza delle eventuali complicanze.
  • I farmacisti del territorio, importanti attori di un’assistenza concepita in una logica di prossimità.
  • Le associazioni delle persone con diabete sinergiche col sistema nel divulgare conoscenza ed expertise dell’innovazione.

Migliorare la qualità di vita dei pazienti

Una logica organizzativa che può incidere positivamente sul miglioramento della qualità di vita delle persone con diabete con ricadute in termini di semplificazione e anche di sostenibilità economica per il Servizio Sanitario Regionale.

Una delibera di Rl che semplifica

In proposito, il Dott. Stefano Genovese, Responsabile Unità di diabetologia, Endocrinologia e Malattie Metaboliche, IRCCS Cardiologico Monzino e Referente Scientifico dell’Intergruppo Consiliare Diabete, obesità e stili di vita, ha dichiarato: «Le persone con malattie croniche come il diabete devono seguire quotidianamente diverse azioni: assumere farmaci, prestare attenzione all’alimentazione, praticare esercizio fisico e misurarsi regolarmente la glicemia. Una delibera della Regione Lombardia che semplifica l’acquisto dei presidi per il monitoraggio in continuo della glicemia può rendere la loro vita più facile».

Rimborso del monitoraggio glicemico

«Un’altra peculiarità della Regione Lombardia è il rimborso del monitoraggio continuo della glicemia anche per chi si somministra una sola iniezione di insulina o assume esclusivamente farmaci orali, ma ha bisogno di un controllo glicemico più accurato. Questa decisione rappresenta un passo avanti importante nel percorso di miglioramento dell’assistenza sanitaria alle persone con diabete».

Sensori innovativi per il monitoraggio

La forte accelerazione dell’innovazione sta generando nuove opportunità di cura e nuovi dispositivi medici che, se distribuiti e resi disponibili sul territorio, possono incidere positivamente nel miglioramento della qualità di vita. Un determinante passo in avanti che si concretizzerà per le persone con diabete nel momento in cui sarà possibile ritirare i sensori innovativi per il monitoraggio della glicemia anche in ambiti diversi quali le farmacie e le case di comunità.

Rendere fruibili le opportunità

«La politica deve dimostrare la propria costante attenzione verso l’innalzamento della riposta sanitaria essendo capace di adottare nuove scelte di governance e organizzative che possano rendere rapidamente fruibili le soluzioni e le opportunità rese disponibili dall’innovazione», ha dichiarato in proposito la Consigliera regionale Silvia Scurati, Coordinatrice dell’intergruppo consigliare Diabete, obesità e stili di vita.

Farmacisti un ruolo cruciale

Nell’accesso semplificato, perché concepito sulla base di criteri di prossimità e capillarità, ai nuovi dispositivi per il controllo dei livelli glicemici, il ruolo dei farmacisti di prossimità è cruciale: «La gestione di una patologia cronica di grande impatto sociosanitario come il diabete necessita di un modello organizzativo che punti sulla prossimità per semplificare la quotidianità del paziente e migliorare la sua qualità di vita, ma anche come elemento di efficienza per il servizio sanitario», ha detto Andrea Mandelli, presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani (FOFI)

Relazione di fiducia tra farmacista e paziente

«La scelta di Regione Lombardia di introdurre la distribuzione per conto dei dispositivi medici per il monitoraggio della glicemia evidenzia il valore dell’apporto dei farmacisti di comunità nell’accompagnare il paziente cronico nel percorso di cura. La capillarità e il nostro essere sempre presenti sul territorio – ha proseguito il presidente FOFI – non solo facilita l’accesso all’assistenza, ma si combina con la relazione di fiducia con il paziente che permette al farmacista di attuare un approccio proattivo alla salute che abbraccia l’educazione sanitaria e il sostegno all’aderenza terapeutica, tutti elementi chiave per un buon controllo del diabete e per la prevenzione dele complicanze e, dunque, per il contenimento della spesa sanitaria»

Il ruolo della Telemedicina

Nell’ambito della ridefinizione degli aspetti organizzativi che caratterizzano la gestione della patologia diabetica, un ruolo centrale spetta anche alla telemedicina che può contribuire in modo determinante nel semplificare l’acquisizione dei dati e nel rendere più agevole e ordinato l’accesso alle strutture sanitarie, oltre che nel semplificare la relazione medico-paziente, attraverso un ampio uso della tecnologia che permette già da oggi il telemonitoraggio e la presa in carico da remoto.

Far coincidere il diabete e qualità della vita

Le associazioni dei pazienti e, più in generale, i vari rappresentanti del mondo advocacy hanno convenuto sul fatto che oggi patologia diabetica e qualità della vita devono poter coesistere e, affinché questo auspicio si concretizzi, è necessario concepire scelte organizzative e gestionali che consentano di cogliere tutte le opportunità che l’innovazione costante e le tecnologie che ne derivano rendono disponibili. «Inderogabile rimane la necessità di formazione della persona che gestirà il presidio terapeutico in funzione del suo stato metabolico  –ha dichiarato la Dott.ssa Maria Luigia Mottes, Presidente Coordinamento Lombardia Associazioni Diabetici Odv (C.L.A.D.)– Senza formazione non c’è investimento efficace ed è imprescindibile lo stanziamento di risorse economiche per accedere all’innovazione. Uno straordinario passaggio dalle strisce al controllo in continuo della glicemia e quindi del diabete: vantaggi per il paziente ma anche per i medici».

 

 

 

 

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