Difesa, la Germania sospende il patto di stabilità interno per finanziarla

Bruxelles – La Germania è pronta a fare debito per sostenere l’industria della difesa. Il portavoce della Commissione europea, Balazs Ujvari, conferma che è stata ricevuta la notifica, da parte del governo tedesco, di sospendere il patto di stabilità interno. E’ una delle possilità riconosciute dalla Commissione nel suo libro bianco per la difesa – che Eunews ha tradotto in italiano – per rilanciare l’industria pesante e la sua produzione. La Germania è il primo Stato membro dell’Ue ad aver ufficializzato l’intenzione di aumentare la spesa pubblica per politiche di riarmo e di difesa, e potrebbe non essere il solo.
“Siamo in contatto con tutti i Paesi e ci attendiamo che nei prossimi giorni arriveranno altre richieste”, afferma il portavoce responsabile per questioni di bilancio, senza però sbilanciarsi né entrare nel merito. A seguire le orme della Germania sarebbe intenzionato il Portogallo, ma niente ancora è stato ufficializzato in tal senso.
Il termine ultimo per presentare richiesta di allentamento delle regole di spesa pubblica resta il 30 aprile, ma non è una data vincolante. Gli Stati membri restano liberi di fare richiesta quando vogliono, visto che da un punto di vista giuridico questo prevedono le normative, tanto più che si tratta non di patto di stabilità europeo bensì di patto di stabilità interno. La Commissione ha preferito questa strada proprio perché più agevole da un punto di visto legale: la sospensione delle regole Ue è giustificata solo da grave crisi economica, e non è questo il caso. Viceversa, a livello nazionale basta una situazione eccezionale.
L’indicazione politica però è di restare concentrati sul calendario comune, e fare attenzione alla traiettoria del debito, che deve essere “sotto controllo e ancora meglio in discesa”, ricorda il portavoce della Commissione Ue. Che avverte Paesi come l’Italia, dall’elevato debito pubblico: il semestre europeo, il processo di coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri, comunque guiderà la Commissione nella sue decisioni.
Intanto insorge il Movimento 5 Stelle. Pasquale Tridico, capodelegazione al Parlamento europeo, attacca: “Il riarmo della Germania riaccende ricordi di orrori e distruzione mai dimenticati ed è evidente che rappresenta una sconfitta per l’Unione europea nata dalle ceneri della seconda guerra mondiale per riportare pace e sicurezza nel nostro continente”. La comunicazione di Berlino, continua, implica che “con una maggiore capacità di spesa, la Germania aumenterà i suoi stimoli fiscali, migliorerà la competitività delle proprie aziende e i volumi di export a detrimento di quelle economie europee che invece, a causa dell’alto debito, non possono permettersi di intraprendere questa strada”. Insomma, una cattiva notizia per l’Italia.
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