Elisir di lunga vita: la dieta Blue Zone o della longevità

Okinawa in Giappone, la provincia di Nuoro in Italia, Nicoya in Costa Rica, Loma Linda in California e Ilaria in Grecia: cos’hanno in comune? Sembrerebbe nulla, perché sono sparpagliate in diverse parti del mondo. Si tratta delle cosiddette Zone Blu, gli abitanti hanno un’aspettativa di vita fino ai cent’anni e oltre. E il segreto della lunga vita sembra essere proprio quello che mangiano, tanto che il loro regime alimentare è una vera e propria dieta della longevità, ribattezzata dieta Blue Zone.

Longevità significa non solo vivere più a lungo, ma anche vivere bene, quindi in salute, ed è un tema trasversale che coinvolge più aree di interesse, dalla bellezza alla prevenzione, all’alimentazione. Che poi, se ci si pensa con attenzione, sono tutte tematiche interconnesse. Come diceva Feuerbach, siamo ciò che mangiamo, perché la salute si costruisce a tavola e il cibo influenza diversi aspetti della vita. Non si tratta solo dell’aspetto fisico quindi, ma anche quanto a lungo e come si vive.

Cos’è la Zona Blu che ha ispirato la dieta della longevità

Il termine nasce durante una ricerca degli studiosi Gianni Pes e Michel Poulain, che tracciavano cerchi blu sulle mappe per identificare le zone con maggiore longevità, cioè dove l’aspettativa di vita è significativamente più alta della media.

Foto Rezel Apacionado/ Unsplash

Oltre all’alimentazione, ci sono altri fattori comuni legati alla longevità delle Zone Blu che riguardano lo stile di vita, ben lontano dai ritmi frenetici e dai vizi. Ciò che queste persone hanno in comune è la centralità della famiglia nelle loro vite, un consumo di tabacco minimo o nullo e, ovviamente, l’attività fisica non intesa come esercizio, moderata ma costante.

Anche in una miniserie su Netflix, Zone Blu – I segreti della longevità, Dan Buettner indaga i pattern ricorrenti nello stile di vita queste zone. Non solo queste persone hanno un motivo per cui svegliarsi al mattino, il giapponese Ikigai, ma hanno anche dei rituali sacri che aiutano a ridurre lo stress e l’infiammazione che ne deriva.

La dieta Zona Blu: cosa c’è sul menu

Lo stile di vita è fondamentale, ma non è l’unico fattore che influenza la longevità: anche la dieta gioca un ruolo fondamentale nell’equazione. Su cosa mangiano le persone più longeve al mondo Buettener ha anche scritto un libro, La dieta delle Zone Blu, best seller del New York Times.

Gli abitanti di questi luoghi sembrano aver trovato la fonte dell’eterna giovinezza o meglio, dell’elisir di lunga vita, grazie proprio all’alimentazione, che si basa soprattutto su cibi integrali e vegetali, tuberi come le patate dolci e la frutta a guscio e fagioli. E vino, ma con moderazione. Anzi, la moderazione è proprio il segreto del successo di questa dieta della longevità, che suggerisce di alzarsi da tavola quando si è sazi all’80%.

Carmen Dell’Orefice – Foto Getty Images

Tra i cereali sono da privilegiare farro, quinoa, riso integrale, farina d’avena, grano bulgur e farina di mais. Non deve mancare anche una manciata di frutta a guscio al giorno, che comprende noci, mandorle, noccioline, anacardi o le noci del Brasile.

Le principali fonti di proteine derivano da fagioli, legumi e semi, da assumere nella quantità di circa 130 grammi al giorno, mentre per frutta e verdura si raccomandano 80 grammi per la verdura cruda o mezzo piatto di verdura cotta.

Cosa non mangiare

Nella dieta Zone Blu, come in ogni regime alimentare, non è importante solo ciò che si mangia, ma anche quello che non si mangia. Sono da evitare le bibite e le bevande dolci, gli snack salati, i dolci confezionati e le carni lavorate: si tratta di calorie vuote, conservanti, additivi, eccesso di sale e, per quanto riguarda le carni lavorate, aumentano il rischio di cancro e malattie cardiovascolari.

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