Embrioni crioconservati: verso un modello di adozione regolamentata

Aprile 28, 2025 - 18:30
 0
Embrioni crioconservati: verso un modello di adozione regolamentata

Negli ultimi anni in Italia si è accumulato un numero crescente di embrioni crioconservati nei laboratori di procreazione medicalmente assistita, molti dei quali restano inutilizzati.

Annunciato il disegno di legge

Per affrontare questa delicata realtà, il governo ha annunciato un disegno di legge che introduce la possibilità di adottare gli embrioni “abbandonati”. L’obiettivo è di trasformare una condizione di attesa infinita in una nuova opportunità di vita. Il provvedimento, frutto di una collaborazione tra i ministeri della Famiglia, della Salute e della Giustizia, intende equiparare l’adozione embrionale a quella tradizionale, riconoscendo a pieno titolo la dignità dell’embrione come vita da tutelare.

Crioconservazione: tecniche e durata della vita dell’embrione

La crioconservazione degli embrioni avviene mediante vitrificazione, un congelamento ultrarapido in azoto liquido a –196°C, che impedisce la formazione di cristalli di ghiaccio dannosi. Gli embrioni così conservati possono restare vitali per anni, mantenendo intatte le loro capacità riproduttive. Casi documentati hanno registrato nascite sane da embrioni congelati per oltre vent’anni. Le tecniche attuali garantiscono altissime percentuali di sopravvivenza allo scongelamento, rendendo la crioconservazione una risorsa essenziale nei percorsi di fecondazione assistita.

L’Adozione embrionale: come funzionerà

Il nuovo disegno di legge prevede che l’adozione di embrioni abbandonati avvenga secondo criteri rigorosi:

  • Età massima della donna ricevente: sarà fissato un limite, indicativamente a 46 anni.
  • Screening genetici obbligatori: test genetici sull’embrione e sulla donna ricevente garantiranno compatibilità e salute.
  • Inclusione nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA): tutte le procedure mediche necessarie saranno a carico del sistema sanitario nazionale.
  • Registro nazionale degli embrioni: sarà istituito un database ufficiale per tracciare donatori e riceventi.

Sebbene tecnicamente si parli di donazione di cellule e tessuti, la ministra della Famiglia Eugenia Roccella ha sottolineato che si tratterà a tutti gli effetti di un’adozione, conferendo pieno valore giuridico e umano all’atto.

Il quadro normativo: da un vuoto legale a un nuovo scenario

Attualmente la Legge in vigore è la 40/2004 sulla procreazione assistita. Questa vieta la donazione di embrioni a terzi e limita le possibilità di destinazione degli embrioni non impiantati, considerandoli materiale biologico senza personalità giuridica. In Italia si contano circa 10.000 embrioni “abbandonati”, destinati al congelamento indefinito o, in casi estremi, alla distruzione. Il nuovo disegno di legge mira quindi a superare questa impasse, dando finalmente la possibilità agli embrioni di essere impiantati e di svilupparsi in un progetto genitoriale consapevole.

Prospettive Future

L’iter parlamentare dovrebbe essere rapido, con l’entrata in Aula prevista entro poche settimane. Successivamente, saranno necessari decreti attuativi e linee guida operative per garantire l’effettiva applicazione della legge. Gli esperti sottolineano l’importanza di definire con precisione i criteri medici e legali per tutelare tanto l’embrione quanto i futuri genitori. Se approvato, il provvedimento potrebbe rappresentare una svolta storica: migliaia di vite oggi “congelate” potrebbero trovare finalmente una famiglia e un futuro.

La legge metterà tutti d’accordo?

Ad esprimersi in merito a questa nuova opportunità è il Professor Antonio Palagiano, ginecologo, già Presidente della Commissione Parlamentare sugli errori sanitari e deputato della XVI Legislatura. In una nota il professore ha rivendicato la paternità del disegno di legge che arriva, a suo dire, a riconoscere con anni di ritardo quello che era il suo obiettivo iniziale: dare una seconda chance a embrioni abbandonati.  «Il disegno di legge sulla donazione degli  embrioni in stato d’abbandono portava la mia prima  firma nel corso della XVl Legislatura – ha spiegato Palagiano -. In quella circostanza vide come accanita oppositrice proprio  Eugenia Roccella, allora sottosegretaria, alla quale contestai che le sue posizioni travalicavano quelle del Vaticano. Furono alcuni esponenti del centrodestra e del PD ad introdurre il termine “adozione” per ottenere il lasciapassare al DDL. Spiegai in innumerevoli comunicati che il termine adozione era un compromesso accettabile poiché, dandone un’accezione laica, non veniva impiegato per attribuire una personalità giuridica all’embrione, e che tale termine veniva comunemente impiegato per un albero, un’aiuola o un monumento. Lo scopo del mio DDL era di consentire che gli embrioni in stato d’abbandono venissero donati alle coppie che ne facevano richiesta, rendendo felice chi non poteva avere figli, anziché restare ibernati in una tanica di metallo. Apprendo, quindi, con grande sorpresa che, dopo le ultime parole di Papa Francesco, la Ministra ha fatto un passo indietro con un inatteso, quanto gradito, atto di resipiscenza».

L'articolo Embrioni crioconservati: verso un modello di adozione regolamentata proviene da Quotidiano della salute.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News