Giappone: il negoziatore Akazawa in partenza per il secondo ciclo di colloqui a Washington sui dazi

Aprile 29, 2025 - 23:00
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Giappone: il negoziatore Akazawa in partenza per il secondo ciclo di colloqui a Washington sui dazi

Il ministro per la Rivitalizzazione economica del Giappone, negoziatore sui dazi, Ryosei Akazawa, partirà domani per gli Stati Uniti per il secondo ciclo di colloqui con funzionari dell’amministrazione del presidente Donald Trump. “Non c’è alcun cambiamento nella (nostra) posizione”, ha dichiarato il ministro alla stampa in vista della partenza, ribadendo che Tokyo intende chiedere a Washington di rimuovere tutti i nuovi dazi, come ha già fatto nei colloqui del 16 aprile. Akazawa ha aggiunto che il Giappone non intende sacrificare nelle trattative i propri prodotti agricoli a vantaggio delle automobili e ha sottolineato che gli ingenti investimenti giapponesi hanno contribuito alla creazione di posti di lavoro per gli statunitensi. Akazawa ha affermato di voler orientare i colloqui verso gli investimenti e altre iniziative economiche, con l’obiettivo di raggiungere un accordo accettabile per entrambi i Paesi. Infine, ha ricordato che il Giappone si è impegnato a ridurre il deficit commerciale con gli Stati Uniti. L’incontro col segretario al Tesoro Usa, Scott Bessent, secondo l’emittente televisiva pubblica giapponese “Nhk”, dovrebbe tenersi giovedì primo maggio.

Il primo ministro del Giappone, Shigeru Ishiba, ha avvertito nei giorni scorsi che i colloqui bilaterali intrapresi dal suo governo con l’amministrazione Trump in merito ai dazi statunitensi “non saranno facili”, e ha espresso l’intenzione di tornare negli Stati Uniti per colloqui diretti con il presidente “nel momento più opportuno”. Ishiba ha commentato così l’incontro del 16 aprile a Washington tra la delegazione giapponese guidata dal ministro Akazawa e alti funzionari della Casa Bianca, incluso lo stesso Trump, proprio per avviare i negoziati bilaterali in merito alle relazioni commerciali. Secondo quanto riferito dal segretario capo di gabinetto Yoshimasa Hayashi, Akazawa ha riferito al presidente Usa la volontà di Ishiba di giungere a un “accordo globale” che rafforzi le economie del Giappone e degli Stati Uniti “nel più breve tempo possibile”.

Il Giappone punta a ottenere esenzioni dai dazi imposti da Trump sin da quando è tornato in carica per il suo secondo mandato, compresi gli onerosi “dazi reciproci” imposti da Washington alle merci importate dagli Usa, e poi parzialmente sospesi per un periodo di 90 giorni. Oggetto dei negoziati sarebbe anche un aumento del contributo economico di Tokyo a compensazione dei costi di stazionamento delle forze statunitensi in Giappone. Trump ha esortato il Giappone a pagare di più per ospitare le forze statunitensi, e ha contestato come “estremamente sbilanciato” l’accordo di sicurezza in vigore trai due Paesi sin dagli anni Sessanta. I colloqui tra Stati Uniti e Giappone hanno suscitato l’attenzione di altri grandi partner commerciali degli Stati Uniti, che nelle prossime settimane tenteranno a loro volta di negoziare esenzioni o ridimensionamenti dei dazi a carico delle loro merci.

Per Tokyo, uno tra i nodi cruciali è rappresentato dai dazi Usa sulle automobili, portato da Trump al 27,5 per cento, con ricadute pesantissime per un settore chiave che lo scorso anno ha rappresentato quasi il 30 per cento delle esportazioni totali del Paese asiatico verso gli Stati Uniti in termini di valore. Tuttavia, Washington ha mostrato pochi segnali di voler ammorbidire la sua posizione nel breve periodo, poiché le importazioni di auto sono state un contributo importante al deficit commerciale decennale degli Stati Uniti con il Giappone. Un ulteriore nodo dei negoziati tra i due Paesi sono i prodotti agricoli: gli Stati Uniti sono diventati il principale importatore di prodotti agricoli giapponesi lo scorso anno, per la prima volta in 20 anni, ma si teme che le tariffe statunitensi possano invertire questa tendenza. Trump ha accusato Tokyo di imporre dazi del 700 per cento sul riso, una affermazione che il ministro giapponese dell’Agricoltura, Taku Eto, ha descritto come “incomprensibile”.

Il segretario al Tesoro statunitense Bessent ha affermato all’inizio di aprile che anche i tassi di cambio potrebbero essere all’ordine del giorno dei negoziati commerciali tra i due Paesi, sebbene Akazawa abbia escluso di trattare la questione, sostenendo che dovrebbe essere affidata invece ai ministri delle Finanze dei due Paesi. Durante i colloqui del 16 aprile Akazawa ha posto invece in evidenza il valore e la portata degli investimenti giapponesi negli Stati Uniti, ribadendo che il Giappone è stato il principale investitore estero nell’economia più grande del mondo per cinque anni consecutivi. I colloqui a Washington sono stati fissati dopo che il primo ministro giapponese Ishiba e Trump avevano concordato all’inizio di questo mese che i Paesi avrebbero continuato a confrontarsi in merito ai dazi, che il presidente Usa ritiene essenziali per gli Stati Uniti al fine di attrarre investimenti esteri, creare nuovi posti di lavoro e ridurre il deficit commerciale. Ishiba ha promesso di non escludere alcuna opzione per rispondere ai dazi Usa, ma si è detto riluttante a ricorrere a misure di ritorsione nei confronti del principale alleato del Paese.

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