Giornata nazionale della donazione 2025: in Italia il 60% dei consensi, ma ancora troppi No

lentepubblica.it
La Giornata nazionale che si celebra l’11 aprile 2025 risulta essere, come ogni anno, un’occasione importante per fare il punto sulla situazione del consenso alla donazione degli organi e tessuti nel nostro Paese.
I dati che emergono testimoniano una crescita positiva sul lungo periodo, ma anche qualche segnale preoccupante, con l’arretramento registrato proprio nel primo trimestre di quest’anno.
In attesa che la Rete Nazionale Trapianti rilasci il Report analitico 2024, possiamo intanto ricordare con soddisfazione i risultati del 2023, dai quali l’Italia risulta piazzata al 6° posto mondiale e al 2° tra i principali Paesi europei.
Infatti, il tasso raggiunto è stato di 28,2 donatori ogni milione di abitanti; cifre che nel Vecchio continente sono superate solo dalla Spagna (leader mondiale con 48,9), ma che sorpassa quelli di Francia (26,3), Regno Unito (21,3) e Germania (11,4).
I numeri del Centro Nazionale Trapianti per il primo trimestre 2025
Dal Report periodico del Centro Nazionale Trapianti, riferito al primo trimestre 2025, si apprende che circa 950 mila cittadini, all’atto di rinnovo della carta d’identità elettronica, hanno rilasciato la dichiarazione relativa alla volontà per la donazione di organi e tessuti dopo la morte.
Di questi, 570 mila hanno fornito il proprio consenso al prelievo (60,3%), 380 mila hanno scelto di opporsi (39,7%); mentre 680 mila si sono astenuti (41,6%).
Dal 1° gennaio al 31 marzo di quest’anno i No alla donazione sono saliti del 3,4% rispetto al 2024, mentre le astensioni sono diminuite dello 0,6%.
Al momento sono depositati nel Sistema informativo trapianti 22,3 milioni di dichiarazioni: 15,5 milioni di consensi e 6,8 milioni di opposizioni.
La geografia dei donatori per comuni e Regioni
Per quanto riguarda i comuni, il più generoso d’Italia è risultato il piccolo borgo di Verceia (Sondrio), dove su 158 cittadini che hanno rinnovato la CIE ben 138 hanno dato il consenso, 19 si sono astenuti e solo 1 lo ha negato.
Seguono Cinte Tesino (TN) al secondo posto e Longano (IS) al terzo.
Tra le città con oltre 100mila abitanti ancora una volta si conferma in testa Trento (tra gli espressi 73,5% Sì e 26,5% No; 32,4% astenuti). Seguono al 2° posto Sassari e al 3° Verona.
Più indietro Cagliari (7° posto), Bologna (10°), Firenze (13°), Venezia (15°), Genova (20°), Milano (24°), Bari (25°), Torino (29°), Roma Capitale (32°), Napoli (39°) e Palermo (42°).
Nella classifica riferita alle Regioni e Province autonome, il gradino più alto del podio è occupato sempre da Trento, poi seguono Valle d’Aosta (2°) e Sardegna (3°).
Dal 4° al 21° posto troviamo nell’ordine: Veneto, Toscana, Friuli-Venezia Giulia, Umbria, Liguria, Emilia-Romagna, Marche, Lombardia, Abruzzo, Piemonte, P.A. Bolzano, Lazio, Molise, Puglia, Basilicata, Campania, Calabria e Sicilia.
Le scelte per fasce di età
Seguendo sempre i dati del Report trimestrale, emerge che i più propensi a donare gli organi dopo la morte sono i cittadini compresi nella fascia 40-50 anni, tra i quali si registra il 68,6% di consensi e il 31,4% di opposizioni. I più dubbiosi sono soprattutto gli over 60 (48,4% di No), tendenza in crescita considerato che nel 2024 ammontavano al 45,5%.
Fa riflettere anche la propensione dei più giovani, compresi nella fascia 18-30 anni; tra questi, infatti, i numeri verso il consenso sono notevoli, ma nel primo trimestre 2025 le opposizioni sono aumentate, salendo al 37,9% rispetto al 33,6% del 2024
A influenzare le scelte, spesso, è la scarsa o cattiva informazione.
Tra gli anziani, ad esempio, resiste la convinzione che i propri organi non siano idonei, mentre in realtà oggi si riesce a trapiantare fegati donati pure da persone molto anziane e addirittura sopra i 100 anni.
Inoltre, c’è poca conoscenza delle procedure utilizzate dal personale medico per accertare la morte; una barriera psicologica ed etica molto difficile da superare, ma scientificamente immotivata. Tornerò su questo tema con un approfondimento successivo.
In Italia 8.000 persone aspettano un trapianto.
Nel nostro Paese circa 6.000 pazienti stanno aspettando un nuovo rene, poco meno di un migliaio un fegato, circa 700 un cuore, oltre 200 un polmone e altrettanti un pancreas.
Numeri ancora importanti, nonostante il 2024 sia stato un anno record con 4.692 trapianti eseguiti (+5% rispetto al precedente) e 2.110 donatori di organi (+2,7%).
Per questo è fondamentale proseguire nelle campagne di sensibilizzazione e informazione, rivolte soprattutto alle fasce di popolazione più giovani.
La Giornata nazionale di oggi è senz’altro un’ottima occasione per portare al centro del dibattito la tematica; ma l’impegno da svolgere è ancora molto lungo e deve proseguire in maniera costante tutto l’anno.
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