Il segretario al Tesoro Usa: “Aperti ai negoziati sui dazi, ma non per l’effetto dei mercati”

L’amministrazione degli Stati Uniti è disponibile a negoziare accordi per la riduzione dei dazi, ma tale apertura non è legata all’andamento negativo dei mercati finanziari. Lo ha dichiarato oggi il segretario al Tesoro, Scott Bessent, in un’intervista all’emittente “Cnbc”, smentendo che il recente crollo dei mercati abbia influenzato la strategia commerciale della Casa Bianca. Bessent ha esortato il presidente Donald Trump a concentrarsi su un messaggio che evidenzi le possibilità di negoziazione e di riduzione dei dazi. Ha anche negato le indiscrezioni secondo cui avrebbe incontrato Trump in Florida nel fine settimana. “Direi che i negoziati sono il risultato di un’enorme quantità di richieste arrivate per l’avvio di un dialogo. Non hanno nulla a che fare con il mercato”, ha affermato.

Il segretario al Tesoro ha inoltre criticato la Cina per le contromisure adottate in risposta ai dazi statunitensi, precisando che i Paesi che non hanno reagito con ritorsioni commerciali avranno priorità nei colloqui con Washington. “Settantacinque Paesi hanno manifestato interesse a negoziare. Credo che vedremo presto grandi economie con ampi disavanzi commerciali farsi avanti”, ha aggiunto, sottolineando che alcuni dazi potrebbero restare in vigore anche in caso di accordi. Le dichiarazioni di Bessent arrivano all’indomani di affermazioni più caute da parte del presidente del Consiglio dei consiglieri economici della Casa Bianca, Stephen Miran, che ha riconosciuto l’esistenza di “narrazioni contrastanti” all’interno dell’amministrazione circa la disponibilità ad accordi sui dazi.

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