Incidente funivia Monte Faito, il cavo spezzato e lo schianto. Due sopravvissuti: “Come stare sulle montagne russe”

Aprile 18, 2025 - 18:00
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Incidente funivia Monte Faito, il cavo spezzato e lo schianto. Due sopravvissuti: “Come stare sulle montagne russe”

“Prima abbiamo avvertito un balzo improvviso, come stare sulle montagne russe. Poi ci siamo fermati e siamo rimasti sospesi nel vuoto. La prima sensazione è stata paura, ma ci hanno dato rassicurazioni dicendo che sarebbe andato tutto bene”. Così raccontano Elisa e Karl, due studenti Erasmus coinvolti nel drammatico incidente sulla Funivia del Faito. Insieme a loro, altre due coppie, provenienti dalla Francia e dalla Germania, anch’essi a Napoli per motivi di studio. I quattro ragazzi si trovavano all’interno della cabina che, fortunatamente, non è precipitata, restando bloccata a mezz’aria. Con loro viaggiava anche una famiglia tedesca, con tre bambini piccoli, visibilmente scossi. “Piangevano, ci abbracciavano e ci hanno ringraziato”, ha raccontato un vigile del fuoco intervenuto durante le operazioni di salvataggio, concluse in meno di un’ora. Intanto, la notizia della tragedia si era già diffusa e attorno alla zona si era radunata una folla silenziosa e preoccupata.

Il miracolo di Katia

Tra le persone presenti nei pressi della funivia c’era anche Katia Zaia, influencer e artista di origini siciliane, residente a Roma. Tremante, ripete: “Sono viva per miracolo”. Katia aveva in programma di salire sul Monte Faito per girare un video, ma ha cambiato idea all’ultimo momento. “Mi ritengo miracolata perché noi dovevamo salire sul monte a fare delle scene dei nostri sketch. Ho visto il meteo e ho desistito — racconta scossa —, ero terrorizzata perché si vedeva la nebbia e ho detto all’amico che era con me “facciamo un altro giorno”. E ora possiamo raccontarlo”. Una scelta casuale, dettata dalla prudenza, che le ha probabilmente salvato la vita.

Elicottero in perlustrazione sul monte faito
Incidente funivia Monte Faito, il cavo spezzato e lo schianto. Due sopravvissuti: “Come stare sulle montagne russe” (foto ANSA) – Blitz quotidiano

I volti della tragedia

Il bilancio dell’incidente è tragico: quattro le vittime, tra cui il macchinista. Gli altri deceduti erano turisti, una dei quali di origine israeliana. L’unico superstite tra gli occupanti della cabina precipitata è un uomo di 30 anni, anch’egli israeliano, attualmente ricoverato con gravi fratture agli arti inferiori. “Abbiamo visto scene raccapriccianti — riferiscono gli operatori —, i corpi erano straziati”.

La funivia era stata riaperta al pubblico appena una settimana prima, dopo la pausa invernale. Secondo Massimiliano Salvati, uno dei primi a intervenire, l’impianto non dava segnali evidenti di cedimento, ma presentava sbalzi inquietanti. “No, non è una tragedia annunciata. Secondo me è una tragedia che si poteva evitare, sì”. Anche Umberto De Gregorio, amministratore delegato di Eav, ha dichiarato che la riapertura era avvenuta “con tutte le condizioni di sicurezza”. Ma resta il dubbio: si poteva davvero evitare tutto questo?

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia