Indicazioni sulla certificazione dei costi per i servizi essenziali negli enti locali

Aprile 17, 2025 - 00:00
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Indicazioni sulla certificazione dei costi per i servizi essenziali negli enti locali

lentepubblica.it

Il Dipartimento per gli Affari Interni e Territoriali del Ministero dell’Interno ha diffuso una circolare con cui fornisce indicazioni operative sulla certificazione dei costi sostenuti per alcuni servizi essenziali nel 2022 da parte degli enti locali in condizioni economiche critiche.


Il documento è rivolto a Comuni, Province, Città metropolitane e Comunità montane che risultano, per l’anno in esame, in stato di deficit strutturale, dissesto finanziario o soggetti a un piano di riequilibrio pluriennale.

Obbligo di certificazione per gli enti in difficoltà finanziaria

La certificazione richiesta serve a dimostrare la capacità degli enti di coprire, almeno parzialmente, le spese relative ad alcuni servizi pubblici. I soggetti interessati sono tenuti a utilizzare modelli approvati con decreto ministeriale del 19 febbraio 2025, pubblicato in Gazzetta Ufficiale il 3 marzo. Tali moduli devono essere compilati e trasmessi entro il 31 maggio 2025 esclusivamente tramite modalità telematica. La validità dell’invio è subordinata alla firma digitale del Segretario comunale, del Responsabile del servizio finanziario e dell’Organo di revisione dell’ente.

Sono chiamati a presentare la certificazione:

  • gli enti risultati strutturalmente deficitari sulla base dei dati relativi al bilancio 2020;
  • quelli sottoposti a monitoraggio centrale per inadempienze nella presentazione del rendiconto 2020;
  • i soggetti dichiarati in dissesto, secondo quanto previsto dall’articolo 244 del TUEL;
  • e infine gli enti coinvolti in procedure di riequilibrio pluriennale ai sensi dell’articolo 243-bis.

Cosa rientra nella certificazione e quali spese sono escluse

La circolare chiarisce anche le voci di spesa da includere nella certificazione. Le tabelle relative alla “Gestione corrente” devono riportare:

  • nella sezione “Acquisto di beni e servizi”, le spese per consumi, prestazioni, utilizzo di beni di terzi e oneri straordinari;
  • mentre nella sezione “Trasferimenti, ammortamenti e interessi passivi”, vanno indicate le uscite legate a trasferimenti, imposte, interessi e ammortamenti.

Un’importante precisazione riguarda i servizi relativi agli asili nido: questi, come stabilito dalla legge di bilancio 2022 (articolo 1, comma 173 della legge n. 234/2021), sono esclusi dalle verifiche sulla copertura dei costi dei servizi a domanda individuale.

Controlli delle Prefetture e sanzioni per gli inadempienti

Dal 3 giugno 2025, le Prefetture potranno accedere ai certificati trasmessi dagli enti tramite l’apposita banca dati della Finanza Locale. Le stesse Prefetture sono invitate a sollecitare gli enti segnalati affinché rispettino puntualmente gli obblighi previsti.

Nel caso in cui un ente non dimostri il rispetto dei livelli minimi di copertura o non trasmetta la documentazione richiesta, è prevista una sanzione pari all’1% delle entrate correnti, come risultanti dal certificato di bilancio del penultimo esercizio precedente. Le sanzioni devono essere comunicate alla Direzione Centrale per la Finanza Locale tramite posta certificata.

Un’eccezione legata al caro energia

Tenendo conto dell’emergenza legata al rincaro dei costi di energia elettrica e gas nel 2022, la legge di bilancio 2023 (art. 1, comma 781, della legge n. 197/2022) ha introdotto una deroga. Gli enti sottoposti ai controlli centrali che, a causa di tale contingenza, non siano riusciti a garantire la soglia minima di copertura per alcuni servizi, potranno beneficiare di un’esenzione dalle sanzioni, se dimostrano che il mancato rispetto è direttamente riconducibile all’eccezionale aumento dei costi energetici.

Indicazioni operative e documentazione online

Le istruzioni dettagliate per la compilazione e l’invio dei certificati sono disponibili nell’area “Finanza Locale” del sito istituzionale del Dipartimento, accessibile con le credenziali già in uso agli enti. Vengono inoltre richiamate le disposizioni precedenti, contenute nella circolare n. 20 del 29 ottobre 2020, che restano valide come riferimento operativo.

In definitiva, la certificazione rappresenta uno strumento cruciale per il monitoraggio della tenuta finanziaria degli enti locali in difficoltà, contribuendo alla trasparenza e alla corretta gestione delle risorse pubbliche in un contesto economico ancora segnato da incertezze e criticità.

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