La Bce rilancia l’Europa della difesa comune: “Spendere insieme con iniziative Ue”

Aprile 28, 2025 - 22:30
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La Bce rilancia l’Europa della difesa comune: “Spendere insieme con iniziative Ue”

Bruxelles – La Banca centrale europea rilancia la difesa comune europea, e lo fa attraverso suggerimenti di sostegno all’industria del settore attraverso iniziative europee più che squisitamente nazionali. L’Europa della difesa si può fare “spendendo congiuntamente attraverso iniziative a livello Ue“, scandisce il vicepresidente della Bce, Luis de Guindos, in audizione in commissione Affari economici del Parlamento europeo. Così facendo, operando attraverso iniziative Ue, “possiamo raggiungere una maggiore scalabilità, ridurre i costi e rafforzare la nostra autonomia strategica, il tutto sostenendo la crescita a lungo termine e la sostenibilità fiscale”.

De Guindos non fa riferimento alla possibilità di eurobond. Non chiude espressamente all’ipotesi, su cui a decidere restano i governi nazionali, ma certamente promuove l’invito a prediligere appalti e acquisti congiunti, come previsto nel libro bianco sulla difesa messo a punto dalla Commissione europea. Il numero due dell’Eurotower dunque ha un messaggio politico, quando si parla di rilancio dell’Europa delle difesa e messa in sicurezza dei conti: evitare le singole iniziative nazionali e preferire a queste scelte comuni europee. Difesa comune europea, dunque.

L’imperativo, per l’istiuto di Francoforte, rimane la stabilità fianziaria e di bilancio. “La stabilità finanziaria è un bene pubblico globale“, insiste de Guindos. “E nell’interesse di tutti e deve rimanere l’obiettivo a lungo termine“. Quindi sì alla spesa per la difesa, la sua industria e una produzione tutta nuova, ma facendo comunque attenzione al portafogli. E qui arriva il richiamo anche per la Commisione europea e l’agenda di semplificazione in nome delle competitività: “La Bce sostiene gli sforzi per semplificare il quadro normativo. Tuttavia, questo non deve essere confuso con la deregolamentazione“.

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Non è questo il primo richiamo alla prudenza. La Bce ha già avvertito a non lasciarsi prendere la mano e, al contrario, fare attenzione a come e quanto si rilancia la difesa dell’Europa. Dopo l’allarme inflazione ora si chiede ai governi di tenere sott’occhio gli erari nazionali e all’esecutivo comunitario di non smantellare l’impianto di regole, considerate fondamentali e funzionali alla stabilità finanziaria. “La capacità di resistenza del nostro sistema finanziario – ricorda de Guindos – può essere attribuita in gran parte alle regole stabilite dopo la crisi finanziaria globale“.

Sullo sfondo non si profilano nuove crisi, ma alla Banca centrale europea è bene non correre rischi. Le prospettive, del resto, non appaiono delle migliori. Al contrario, riconosce De Guindos, “i dati in arrivo suggeriscono una crescita modesta nel primo trimestre del 2025“. Per l’eurozona le cattive notizie potrebbero non finire qui, perché “i rischi si sono intensificati a causa dell’eccezionale incertezza, legata in gran parte al commercio”. Un riferimento all’amministrazione Trump e i suoi dazi.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia