La Cina: “Adotteremo misure contro i Paesi che stipuleranno accordi con gli Usa a nostre spese”

Aprile 24, 2025 - 03:30
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La Cina: “Adotteremo misure contro i Paesi che stipuleranno accordi con gli Usa a nostre spese”

La Cina adotterà contromisure nei confronti dei Paesi che stipuleranno accordi commerciali con gli Stati Uniti a spese di Pechino. È quanto si legge in una nota diramata dal ministero del Commercio, nel quadro della guerra commerciale tra la prima e la seconda economia mondiale. “La Cina si oppone fermamente al raggiungimento di qualsiasi accordo a scapito degli interessi” di Pechino: “Se una situazione del genere dovesse verificarsi, la Cina non la accetterà mai e adotterà risolute contromisure basate sulla reciprocità”, ha sottolineato il dicastero. I commenti del ministero del Commercio s’inseriscono nel quadro dei negoziati avviati da Washington con i suoi partner commerciali dopo i “dazi reciproci” annunciati il 2 aprile. A quanto riferito dal quotidiano “Wall Street Journal”, l’amministrazione di Donald Trump intende usare i negoziati su tali barriere commerciali come leva per indurre gli interlocutori degli Usa – tra cui Giappone, Indonesia, India e Corea del Sud – a isolare economicamente la Cina.

Intanto, le esportazioni cinesi di metalli critici verso gli Stati Uniti hanno subito un brusco calo a marzo, nel quadro delle restrizioni imposte da Pechino al commercio bilaterale dopo i dazi varati da Trump. A quanto si apprende dai dati doganali cinesi, tellurio, tungsteno, molibdeno e bismuto sono tra i materiali più colpiti. In particolare, le spedizioni verso gli Usa di tellurio, utilizzato nei pannelli solari e nei dispositivi termoelettrici, sono crollate del 44 per cento, mentre quelle di barre di tungsteno hanno registrato flessioni fino all’84 per cento. Dai dati si evince inoltre la completa interruzione delle esportazioni di determinate categorie di prodotti, tra cui la polvere di molibdeno e alcune tipologie di prodotti in tungsteno e bismuto. Il calo fa seguito alle restrizioni al commercio di materiali critici introdotte dal governo cinese a febbraio, nel quadro della guerra dei dazi con gli Stati Uniti. Pechino ha anche intensificato i controlli su sette terre rare di tipo medio-pesante, tra cui scandio, le cui esportazioni verso gli Usa sono crollate dell’86 per cento su anno a marzo, e ittrio, scese di oltre due terzi.

Secondo il Centro di studi strategici e internazionali (Csis), think tank con sede a Washington, nel 2023 la Cina controllava il 99 per cento della lavorazione globale delle terre rare pesanti. Nonostante gli sforzi compiuti dal governo federale diversificare le forniture, la dipendenza da Pechino rimane elevata: nel 2024, gli Usa hanno prodotto appena 45 mila tonnellate di terre rare, contro le 270 mila tonnellate della Cina. Nel frattempo, Mp Materials, principale azienda statunitense operante nel settore, ha annunciato la fine delle esportazioni verso la Cina e l’avvio di una maggiore lavorazione interna, sottolineando che “la vendita dei nostri preziosi minerali essenziali con un dazio del 125 per cento non è né razionale dal punto di vista commerciale né in linea con l’interesse nazionale americano”.

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Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia