''La gente mi dice che faccio schifo perché l’ho denunciata'': Manuel Bortuzzo ha attacchi di panico dopo la condanna dell'ex Lulù - Gossip.it | News sul Gossip e VIP

- In tv a Verissimo per ribadire il motivo per cui è arrivato in tribunale: il 25enne ora è in terapia
- La 26enne sui social commenta l’intervista: “Travolta da falsità oscene”. Esige il diritto di replica
Manuel Bortuzzo accetta di dire la sua a Verissimo, dopo la condanna di stalking di 1 anno e 8 mesi, pena sospesa, alla sua ex, Lulù Selassié. “La gente mi dice che faccio schifo perché l’ho denunciata”, sottolinea il nuotatore. Svela di avere attacchi di panico a causa di tutta la vicenda e che è in terapia.

Quello dell’atleta paralimpico è un racconto lungo. “Il giorno del processo è stato difficile, non è facile da vivere. Quando vedi lo schifo davanti non puoi fare altro che fartele scivolare addosso e andare avanti. Rendere una questione giudiziaria, un fatto di gossip non è normale. Per questo sono qui, per parlarne perché se avessi continuato con il mio silenzio, avrei fatto credere di essere d’accordo. Ma non è assolutamente così”, esordisce, spiegando il motivo per cui è davanti alle telecamere.
“La frequentazione sana con Lulù è durata fino al 25 aprile dell’anno stesso. Noi ci lasciamo e lei non accetta la mia decisione. Mi sono ritrovato costretto a fare un comunicato stampa per farle capire che era vero, la stavo lasciando. Lei non ci voleva credere. Dopo il comunicato, le cose sono peggiorate - racconta Manuel - Vado avanti nella mia vita, inizialmente la giustifico, poi alcune cose sono diventate invadenti per la mia vita, ogni giorno subivo piccole cose, veniva sotto casa, nei posti in cui andavo, nei ristoranti dove ero con gli amici, chiamava tutti i tuoi amici e diventa invalidante perché volevo stare sereno. Non ero più innamorato”.
Bortuzzo ammette i ritorni: “Nell’ultimo periodo avevamo provato a rifrequentarci perché avevo pensato che forse c’era qualcosa di vero. Lei mi diceva che si sarebbe fatta del male, io mi preoccupavo. So cosa è giusto, ma non sapevo come aiutarla. Lei si è presentata in alcuni posti in cui non avrebbe dovuto presentarsi, in cui non ci sono prove che io avessi richiesto la sua presenza”. Lo ha raggiunto all'estero durante gare importanti di nuoto: ai Mondiali Paralimpici di Manchester nel 2023 e agli Europei Open di Madeira nel 2024.
“Io ero a Manchester per i mondiali di nuoto, sono tornato in camera dopo la gara, ho ritrovato un bigliettino di Lulù che mi diceva che era nella camera d’hotel vicino. Io ho ignorato il bigliettino, ma lei è venuta in camera e mi ha bussato alla mia porta. Lei non sarebbe dovuta essere lì, quindi per non farle fare una figuraccia andavo da lei e fingevo per tamponare la situazione. Nessuno ha mai saputo che lei fosse in hotel, io cercavo di proteggerla, ci tenevo alla sua immagine e al suo bene. Dopo l’estate, a settembre, lei ha ricominciato a seguirmi”, spiega Manuel.
E ancora: “A Madeira è tornata. Quel giorno ci sarebbe dovuta essere la finale dei Mondiali di nuoto. La sera stessa ho ritrovato il bigliettino e io non sono andato. Dopo mezz’ora è arrivata a bussare alla porta. Questa volta però ha iniziato ad insultarmi e dirmi che l’avevo fatta passare per una pazza, una poco di buono. Anche il capitano della Nazionale, mio compagno di stanza, mi diceva di portarla dentro per evitare di fare una figuraccia. Lei è arrivata ad alzarmi le mani, non l’avevo mai vista così. Lo dico sempre: non mi ha fatto niente, ma non si alzano le mani, non si toccano le persone”.
“Mettiamo anche da parte il fatto che io non potessi difendermi. Io allora, mi sono fermato, le ho preso il polso, l’ho accompagnata fuori dalla camera e le ho detto ‘Ci rivediamo in tribunale’. L’ho dovuta denunciare per stalking perché altrimenti avrebbe frainteso ancora. Doveva prendere consapevolezza che doveva starmi lontana. Non sono contento della situazione di adesso, ma non ne faccio una bandiera”, aggiunge Bortuzzo.
Infine su Lulù chiarisce: “Lei è convinta che abbiamo avuto una storia d’amore per tre anni. La condanna è sospesa perché lei deve frequentare per due volte a settimana uno psicologo in tribunale. Le chiedo di smetterla di fare il circolo mediatico. Perché non ammettere che ha sbagliato?”. Manuel si sente attaccato: “La gente mi dice che faccio schifo perché l’ho denunciata, ma a me non tocca. Questa situazione mi ha fatto perdere la fiducia nelle relazioni, ho iniziato a soffrire di attacchi di panico e attacchi di ansia. Mi sentivo in colpa di quello che avevo fatto, ho iniziato un percorso psicologico: pensa quanto la mente può essere strana, perché ti senti in colpa, bisogna andare avanti”. La 26enne sui social commenta l’intervista appena vista in tv: “Travolta da falsità oscene”. Esige il diritto di replica.
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