Le istruzioni del MEF su programmazione e gestione flussi di cassa degli enti locali

Aprile 29, 2025 - 13:30
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Le istruzioni del MEF su programmazione e gestione flussi di cassa degli enti locali

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Il Ministero dell’Economia e delle Finanze (MEF) ha introdotto un aggiornamento significativo alle modalità di gestione dei flussi di cassa da parte degli enti locali, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 6 del decreto-legge n. 155 del 2024.


Le nuove disposizioni, contenute nelle modifiche al principio contabile applicato alla programmazione (allegato 4/1 del decreto legislativo n. 118/2011), delineano un percorso più rigoroso per il monitoraggio e l’utilizzo del cosiddetto Fondo obiettivi di finanza pubblica, con particolare attenzione agli enti in situazione di disavanzo.

Un nuovo approccio alla programmazione pluriennale

A partire dal bilancio di previsione 2026-2028 e fino al triennio 2030-2032, i documenti finanziari degli enti locali dovranno includere, per gli anni 2025-2029, un’apposita rappresentazione del Fondo obiettivi di finanza pubblica, istituito dalla legge di bilancio 2024 (art. 1, comma 789, legge n. 207/2024).

Questa misura mira a garantire maggiore trasparenza e responsabilità nella gestione del disavanzo, prevedendo che gli enti con un disavanzo di amministrazione al 1° gennaio dell’anno precedente (esclusi i disavanzi derivanti da debiti non ancora contratti da Regioni e Province autonome) dimostrino in modo esplicito come il fondo contribuisca alla riduzione anticipata del disavanzo stesso.

Come si compila il prospetto del Fondo

Il prospetto allegato al bilancio di previsione (allegato a/1) dovrà riportare dettagliatamente:

  • nella colonna c) l’ammontare delle risorse accantonate nel bilancio dell’anno precedente;

  • nella colonna d) la variazione stimata degli accantonamenti da registrare nel rendiconto, con indicazione negativa (-) qualora la somma del fondo e del ripiano previsto sia pari o inferiore al disavanzo;

  • nella colonna e) l’eventuale quota residua del fondo non necessaria alla copertura del disavanzo, che dovrà confluire nel risultato di amministrazione accantonato, destinato al finanziamento di investimenti futuri.

Nel caso in cui la somma tra fondo e ripiano ordinario superi il disavanzo, l’eccedenza sarà utilizzata per rafforzare la parte accantonata dell’avanzo di amministrazione.

Ridefinizione dell’equilibrio di bilancio

Un altro elemento centrale dell’aggiornamento riguarda la nozione di equilibrio di bilancio. A partire dall’esercizio 2025, questo sarà definito secondo quanto previsto dalla legge n. 207/2024 (art. 1, comma 785), come la differenza tra entrate e spese di competenza finanziaria, considerando anche l’avanzo di amministrazione, i fondi vincolati, e gli eventuali disavanzi da recuperare. La verifica dell’obiettivo di finanza pubblica dovrà avvenire tenendo conto anche di questi parametri.

Dal rendiconto 2025, quindi, il saldo tra le partite finanziarie e gli equilibri di bilancio saranno espressi con riferimento al nuovo standard normativo, che sostituisce le formulazioni precedenti e rafforza l’integrazione tra pianificazione e controllo finanziario.

Maggiore attenzione ai fondi accantonati

Particolare cura dovrà essere riservata alla compilazione dell’allegato a/1, soprattutto da parte degli enti con conti in rosso alla fine dell’anno. Oltre al fondo crediti di dubbia esigibilità e al fondo garanzia debiti commerciali, il nuovo fondo obiettivi di finanza pubblica dovrà essere evidenziato con precisione, indicando come e in che misura contribuisce al miglioramento del risultato di amministrazione. In presenza di un miglioramento sufficiente del risultato (lettera E del risultato di amministrazione), il fondo potrà essere parzialmente destinato a investimenti. In caso contrario, sarà utilizzato prioritariamente per la riduzione del disavanzo. Va inoltre aggiunto che, come indicato dal MEF, compete sempre al ragioniere capo aggiornare il Piano.

Verso una gestione più sostenibile

Con queste modifiche, il MEF punta a rafforzare la coerenza tra programmazione e sostenibilità dei conti pubblici, introducendo strumenti più articolati per valutare la capacità degli enti di rispettare gli equilibri finanziari e ridurre progressivamente eventuali squilibri pregressi.

L’introduzione di queste novità contabili rappresenta un passo importante nella modernizzazione della finanza locale, orientata non solo al rispetto delle regole di bilancio, ma anche a una gestione più responsabile e trasparente delle risorse pubbliche.

Le istruzioni del MEF su programmazione e gestione flussi di cassa degli enti locali

Qui il documento completo.

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