Luino, Leggiuno e Sangiano rendono omaggio a Dario Fo: torna il festival dei Mezarat


La cultura è un bene collettivo che occorre valorizzare perché appartiene all’umanità.
Non c’è solo un tributo all’estro e alla creatività di un genio artistico, ma anche il riconoscimento di un legame territoriale indissolubile alla base della seconda edizione del Festival dei Mezarat, che i comuni di Sangiano, Leggiuno e Luino tributano a Dario Fo.
Con il patrocinio della Provincia di Varese e della Fondazione Fo Rame oltre al sostegno di Ascom, la direttrice artistica Serena Nardi propone cinque appuntamenti tra maggio e luglio dedicati all’opera di Fo di cui l’anno prossimo si celebrerà il centinaio della nascita.
Gli eventi spaziano da spettacoli teatrali a letture, passando per proiezioni e incontri pubblici con l’obiettivo di rafforzare il legame tra la figura di Dario Fo e la sua terra natale.
« Mi auguro che in futuro altri comuni si uniranno in questo recupero della memoria culturale – ha commentato il sindaco di Luino Enrico Bianchi – Posso dire di non aver condiviso il pensiero politico di Fo ma il suo genio artistico ha un valore culturale che travalica qualsiasi bandiera. È un patrimonio di risonanza mondiale e su cui dobbiamo investire. Mi auguro davvero che il prossimo anno, nel centenario, altri si uniranno in questo omaggio».
L’offerta culturale, come ha sottolineato Matteo Marchesi, sindaco do Leggiuno, è stata pensata per attirare un pubblico trasversale, giovani e giovanissimi che non hanno mai incontrato la produzione culturale della coppia Fo Rame.
A riprova, gli allievi della scuola di teatro “Giorni dispari” di Serena Nardi metteranno in scena “Coppia aperta, quasi spalancata”: « Un testo che è ancora profondamente moderno – spiega Serena Nardi – in cui i giovani allievi, tra i 16 e i 30 anni, trovano letture, interpretazioni e suggestioni nuove perchè è un testo che parla all’intera collettività e ci rappresenta acora tutti».
Alla presentazione della seconda edizione del Festival dei Mezarat era anche Mario Pirovano, a lungo nella compagnia Fo e Rame, che ha raccontato aneddoti e storie della figura di Dario Fo, capace di incantare ma anche spiazzare il pubblico, come quando, per la prima volta, raccontò nella cattolicissima Siviglia del testo “Juan Padan e la discoperta de le Americhe” alla platea di giornalisti accorsi per la prima del Mistero Buffo: « Durante la presentazione un Ministro lo invitò a tornare con “Isabella, tre caravelle e un caciaballe” – ha ricordato Pirovano – e mentre raccontava quel testo e spiegava come la regina Isabella, un po’ matta, fu convinta a sponsorizzare una traversata da un caciaballe, Cristoforo Colombo, che prometteva di trovare la nuova via delle Indie, in sala calò il gelo e Fo, per sviare il discorso, narrò la storia di Juan su cui stava ancora lavorando».
Il festival si terrà nei comuni strattemente legati alla biografia di Fo, Sangiano, Luino e Leggiuno, per valorizzare il patrimonio culturale e teatrale e il legame con la sua terra natale.
PROGRAMMA 2025
Sabato 10 maggio (tardo pomeriggio)
Sangiano, Piazza Dario Fo e Franca Rame – ore 18.30 Letture teatrali da “Il paese dei Mezaràt”
Un momento di riflessione sulle radici e le esperienze che hanno plasmato la poetica di Dario Fo, attraverso le parole del suo libro più personale.
Domenica 11 maggio (sera)
Teatro Sociale di Luino “Teatro Dario Fo e Franca Rame” – ore 21.00
Spettacolo di Mario Pirovano: “Joan Padan e la descoverta de le Americhe” di Dario Fo
Una delle opere più iconiche di Dario Fo, interpretata da uno dei suoi storici collaboratori.
Sabato 17 maggio (mattina)
Sangiano, Piazza Dario Fo e Franca Rame – ore 11.00 Incontro con Bent Holm
Storico del teatro e traduttore dei testi di Dario Fo e Franca Rame.
Mercoledì 28 maggio (sera)
Teatro Domus di Leggiuno – ore 21.00 Spettacolo teatrale: “Coppia aperta, quasi spalancata”
Una produzione di Serena Nardi.
Sabato 04 luglio (sera)
Sangiano, Cinema all’aperto a Villa Fantoni – ore 21.00
La versione cinematografica di uno dei capolavori teatrali di Fo e Rame, adattato per il grande schermo.
L’immagine del festival, tratta dalla copertina del libro Il paese dei Mezaràt, rappresenta un autoritratto di Fo, tributo alla sua passione per l’arte pittorica, che ha sempre affiancato la sua attività di attore e drammaturgo. Lo scorso anno Sangiano ha dedicato una piazza alla coppia Fo e Rame mentre Luino ha intitolato il teatro.
Tutti gli incontri sono gratuiti e aperti a tutti.
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