Mediobanca presenta l’Ops per Banca Generali da 6,3 miliardi di euro

Mediobanca ha presentato un’offerta pubblica di scambio volontaria (Ops) sulla totalità delle azioni di Banca Generali per un valore di 6,3 miliardi di euro, corrisposto interamente in azioni di Assicurazioni Generali.

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L’offerta pubblica di scambio di Mediobanca su Banca Generali, rispetto all’offerta lanciata da Monte dei paschi di Siena, “non è una manovra difensiva in senso tecnico, ma offensiva”. È quanto ha affermato Alberto Nagel, Amministratore delegato di Mediobanca, nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’Ops volontaria sulla totalità delle azioni di Banca Generali. “Nasce oggi un leader del Wealth management, che unendo una comune filosofia di eccellenza e performance, si pone come riferimento nel panorama del sistema finanziario italiano ed europeo”, ha sottolineato Nagel, che ha aggiunto: “L’unione tra Banca Generali e Mediobanca tramite la riallocazione del capitale detenuto in Assicurazioni Generali completa il percorso di trasformazione del gruppo Mediobanca iniziato oltre dieci anni fa quando, alla progressiva vendita del portafoglio partecipazioni, si è affiancato l’avvio delle attività di Wealth management ed il forte potenziamento di quelle di Investment banking e di Credito al consumo. La creazione di un gruppo diversificato, focalizzato in business con prospettive di crescita ben superiori al mercato, a basso assorbimento di capitale e capaci di produrre ricavi ed utili visibili e ricorrenti è l’obiettivo ultimo che da sempre guida la nostra strategia. Un gruppo solido e profittevole, che eccelle per creazione di valore per tutti gli stakeholder”.

Nagel ha annunciato che entro ottobre è attesa la chiusura dell’operazione. A maggio saranno avviate le richieste alle autorità regolatorie, mentre il 16 giugno si terrà l’assemblea di Mediobanca per l’approvazione dell’offerta. A settembre è previsto il via libera delle Authorities, inclusa la Consob relativamente al documento d’offerta. Infine, il periodo di adesione all’offerta è atteso tra settembre e ottobre. “Non abbiamo concordato l’operazione né con Banca Generali né con Generali”, ha precisato l’Ad di Mediobanca, sostenendo che il Consiglio di amministrazione del gruppo triestino “prenderà le sue decisioni” nell’interesse della compagnia. “Facciamo questa operazione solo se c’è un’adesione da entrambe le società. Il nostro obiettivo è arrivare a una fusione di Banca Generali all’interno di Mediobanca, lavorare sulle sinergie e creare una piattaforma ancora più forte”, ha evidenziato Nagel, spiegando che “utilizzeremo le nostre azioni Generali per creare una crescita e arrivare a una fusione. Non ci basta il 50 per cento più una azione. Natixis non c’entra niente con questa operazione. Le azioni Generali da ieri e da oggi sono al servizio di questa operazione. 6,3 miliardi e 6,5 miliardi dall’altra parte. Se ci rimangono in più azioni Generali, cresceremo nel capitale di Banca Generali per arrivare a una fusione”.

In assemblea “diremo ai nostri azionisti di decidere cosa preferiscono a giugno. La prima opzione è rimanere così com’è, che già è un’opzione molto interessante. La seconda opzione è l’accelerazione del nostro piano. Occorre decidere se piace di più una banca che è leader nel Wealth management o far parte di un gruppo che è una Commercial bank di medie dimensioni. Poi starà agli azionisti decidere”, ha illustrato. Caltagirone e Delfin “sono azionisti importanti, pensiamo di fare il loro interesse quando portiamo avanti operazioni valide, non facciamo mai cose contro i nostri azionisti”, ha poi rimarcato l’Ad di Mediobanca, che si è infine soffermato sull’offerta pubblica di scambio lanciata da Monte dei paschi di Siena lo scorso 24 gennaio: “Credo che ai nostri azionisti debbano essere proposte delle alternative e che poi stia a loro decidere. Noi abbiamo il compito di gestire la banca e di proporre delle soluzioni che ne facciano crescere il valore, la facciano sviluppare e queste ipotesi possono essere messe in confronto”.

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