Napoli, Aurelio De Laurentiis risponde ad Antonio Conte

Il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, intervenuto ai microfoni di Radio CRC, ha replicato ad Antonio Conte. L’allenatore degli azzurri nella conferenza stampa pre-partita col Monza aveva dichiarato: “Quanto successo con Kvaratskhelia e in generale in questi otto mesi mi hanno fatto capire che tante cose qui a Napoli non si possono fare”.
“Le valutazioni in itinere possono creare anche disagio, perché poi meritano risposte, riflessioni e considerazioni, che è sempre meglio fare alla fine – ha replicato il numero uno dei partenopei -. Tutte le squadre di calcio sono in evoluzione fino alla fine: l’unico copione che non si può scrivere è la partita di calcio e il relativo campionato”.
“Il film sullo scudetto ha avuto un buon successo, mi sono detto perché non raccontiamo ogni stagione del Napoli – ha proseguito De Laurentiis -: dalla firma di Conte nei miei uffici al ritiro, a tutto il resto, stiamo costruendo il film di questa stagione che io spero e mi auguro di far uscire verso la fine di giugno nei cinema, ne sto discutendo con le piattaforme, ho ingaggiato un ragazzo di 16 anni protagonista di Napoli New York, un attore straordinario che mi è venuto a trovare durante l’intervallo di Napoli-Empoli con la mamma: gli ho detto che deve raccontare la stagione con la sua spontaneità, abbiamo intervistato giornalisti, attori, cantanti, appassionati. L’azzurro come colore è sempre più azzurro, il Napoli sono 20 anni che dice la sua. Quando dico che lavoro per i napoletani, vedo sempre una invidia latente verso la città e verso i suoi abitanti: è facile sparlarne, secondo me è invidia non capire che i napoletani sono il sale dell’Italia. Ho vissuto con mio padre e mio zio ed i miei nonni che si sono spostati a Roma negli anni ’40. Papà negli anni ’30 fresco di laurea si spostò a Sofia in Bulgaria dove fondò un giornale di successo chiamato ‘bianco e nero’, ma non era juventino”.
Sullo stadio: “Il sindaco Manfredi? Fa molto bene il suo mestiere, se io dovessi abbandonare il Maradona gli creerei un problema non da poco. Ce la sta mettendo tutta per le verifiche necessarie. L’assessore Cosenza è il suo mentore e sta indagando, ma ci sono problematiche che non riguardano solo il terzo anello. Dobbiamo capire se la struttura del 1959, rivisitata con la sovrastruttura del 1990, regge ad ulteriori lavori. Ci sono le possibilità per fare 100 salottini e 70mila posti per essere competitivi con le squadre del nord? Ci sono possibilità di creare visibilità straordinaria della partita? Il campo di calcio è decentrato rispetto alla conca dello stadio, se dovessi ricentrarlo dovrei smantellare il cemento armato della tribuna autorità distruggendo gli spogliatoi. La pista d’atletica negli stadi dove vuoi partecipare alla partita e dove vuoi il tifoso 12esimo e 15esimo giocatore in campo non deve esserci. Già ora abbiamo un tifo straordinario. Le curve dal secondo anello si mangiano degli spicchi di posti e rimangono a 25 metri dalla porta, di problemi ce ne sono tanti. Mi sono messo a disposizione, l’ass. Cosenza mi ha promesso ‘caro Aurelio entro il 30 aprile ti consegno una relazione su cosa si può fare e non si può fare’. A me rimanere dove ha giocato il nostro grande Maradona non farebbe che piacere”.
Chiosa sulla corsa scudetto: “Aprire un uovo con i colori del Bologna domani sera? Ma apriamolo oggi alle 18 (ride, ndr). Volete gufare? Io detesto chi gufa, non posso gufare gli altri”.
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