Nasce il Gemello Digitale per replicare i tumori e studiare nuove terapie

Aprile 9, 2025 - 00:51
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Nasce il Gemello Digitale per replicare i tumori e studiare nuove terapie

Un gemello digitale per replicare tumori rari, e non solo, e mettere a punto nuove strategie terapeutiche. È questo l’obiettivo del progetto Digital Twin di Humanitas che ha appena ottenuto un finanziamento di 3 milioni di euro dal programma FISA del Ministero dell’Università e della Ricerca.

Cosa fa il Digital Twin

Il gemello digitale o Digital Twin di un paziente è una sorta di avatar in grado di replicare anche i tumori del gemello reale in modo da studiare nuove strategie terapeutiche. Il programma è frutto della partnership tra IRCCS Istituto Clinico Humanitas – primo policlinico in Italia a essersi dotato di un AI Center – e Humanitas University. «Il progetto rappresenta un’opportunità unica per migliorare la comprensione e il trattamento dei tumori rari, patologie di complessa gestione clinica», spiega il prof. Matteo Della Porta, responsabile Leucemie dell’IRCCS Istituto Clinico Humanitas e docente di Humanitas University, che guiderà la ricerca.

Tumori rari in Italia: i numeri

Lo studio è iniziato sui tumori rari, ovvero quei tumori che colpiscono meno di 6 persone su 100.000 all’anno e che rappresentano circa il 25% di tutte le neoplasie. «La scarsità di dati clinici e la difficoltà di condurre studi su larga scala rendono queste patologie particolarmente complesse da trattare in modo standardizzato – prosegue Della Porta –. La Medicina Personalizzata, basata sull’analisi dei dati specifici del paziente, offre una strategia promettente per migliorare la diagnosi e la cura dei tumori rari». Per questo motivo, le patologie oncologiche rare – come Leucemie e Mielodisplasie – sono il primo target del progetto Digital Twin che però punta a sviluppare modelli predittivi di Medicina Personalizzata applicabili in modo trasversale anche ad altre patologie umane complesse, a partire dai tumori solidi.

Cosa sono i gemelli digitali

I gemelli digitali sono degli avatar dei pazienti generati attraverso l’utilizzo dell’intelligenza artificiale e sono le rappresentazioni virtuali dei pazienti, realizzate attraverso l’analisi di: dati clinici, genomici, immagini mediche, trattamenti e risultati. Questi modelli consentono di simulare l’evoluzione della malattia e di prevedere la risposta ai trattamenti in ogni paziente, personalizzando le cure in base alle caratteristiche di ciascuno. Più i dati sono completi, maggiore è l’accuratezza della simulazione e di conseguenza la terapia.

Cosa  può fare il Digital Twin

Grazie al gemello digitale, Humanitas punta a sviluppare modelli  di digital twin in grado di aiutare la ricerca e i medici a simulare scenari terapeutici e quindi individuare la terapia più appropriata al paziente. Non solo, il gemello digitale è in grado di monitorare la malattia e comprendere l’evoluzione nel tempo. «L’innovazione tecnologica è fondamentale per offrire ai pazienti oncologici le migliori opzioni terapeutiche possibili – aggiunge il prof. Armando Santoro, Direttore del Cancer Center di Humanitas -. Il progetto Digital Twin rappresenta un passo avanti significativo in questa direzione. Siamo di fronte a una rivoluzione che potrà portare benefici ai tanti malati oncologici. Non solo, ma l’utilizzo dei gemelli digitali può accelerare la ricerca clinica, riducendo i tempi di sviluppo di nuovi farmaci».

I vantaggi dell’intelligenza artificiale in medicina

L’intelligenza artificiale sembra essere dunque il partner ideale per il medico perché capace di ottimizzare i tempi e ridurre i costi come fa notare Victor Savevski, Direttore di Humanitas AI Center: «L’intelligenza artificiale permette di esplorare nuove frontiere nella medicina personalizzata con due grandi obiettivi: di evitare ai pazienti trattamenti inefficaci e di ridurre i costi sanitari a lungo termine».

Tutto ha avuto inizia con la cura delle leucemie

Quella che oggi è una realtà per la medicina di Humanitas, ha avuto origine nel 2021 con il progetto GenoMed4All, finanziato dalla Commissione Europea nell’ambito di Horizon 2020, con l’intento di rivoluzionare diagnosi e trattamento di malattie ematologiche attraverso l’intelligenza artificiale. A quel progetto presero parte 23 partner europei con l’intento di creare un modello che avesse diverse variabili come sesso ed età per calcolare il rischio di gravi malattie del sangue. Quindi un algoritmo studiato ha permesso di prevedere l’evoluzione della leucemia con trattamenti personalizzati fino ad individuare il momento più opportuno per il trapianto di midollo, migliorando le prospettive di vita per i pazienti.

Tre ambiti di sviluppo: ricerca, formazione e informazione

L’impegno di Humanitas non si è fermato, dopo  aver spianato la strada ai gemelli digitali nello studio delle leucemie, oggi prende parte a tre progetti Synthema, Synthia e Realise-D con l’obiettivo di migliorare la medicina personalizzata in ematologia per accelerare i trial clinici.

Nasce il corso di laurea in medicina e ingegneria biomedica in lingua inglese

L’introduzione dell’intelligenza artificiale come partner dei medici e dei ricercatori impone un cambio di passo anche nelle università verso quella direzione. Per questo motivo da sei anni Humanitas University, in collaborazione con il Politecnico di Milano, ha istituito MEDTEC school, ovvero un corso di laurea in medicina e ingegneria biomedica in inglese. Questo percorso di studio mira a formare professionisti in grado di applicare tecnologie avanzate in campo medico. Parallelamente, la partnership con l’Università Bocconi ha dato vita al Corso di Laurea Magistrale in Data Analytics and Artificial Intelligence in Health Sciences (DAIHS), un corso di due anni focalizzato sull’implementazione di metodi di AI e Machine Learning nel settore sanitario. Il programma mira a formare figure professionali con una solida comprensione del settore sanitario e le competenze necessarie per gestire e analizzare dati complessi, promuovendo l’innovazione e l’efficienza nel campo delle scienze della vita.

Il 13 aprile Humanitas protagonista al Festival delle scienze di Roma

L’esperienza con le nuove tecnologie di Humanitas sarà al centro del Festival delle Scienze di Roma, che si terrà all’Auditorium Parco della Musica Ennio Morricone e avrà come tema centrale “Corpi”. In particolare, domenica 13 aprile alle 17.30, Matteo Della Porta dialogherà con Leonardo De Mattos, Direttore del laboratorio di robotica biomedica dell’IIT, e Roberto Verzicco, Professore di fluidodinamica, GSSI e Università di Roma “Tor Vergata”, sul tema “Corpi virtuali. I pazienti avatar e il futuro della ricerca clinica”. Presenti alla manifestazione anche il prof. Alberto Mantovani, Presidente di Fondazione Humanitas per la Ricerca, e la prof.ssa Domenica Lorusso, responsabile del Centro di Ginecologia Oncologica di Humanitas San Pio X e docente Humanitas University.

 

 

 

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