Nel borgo sospeso tra cielo e fiume: viaggio a Brugnello

C’è un luogo, incastonato come una gemma tra le pieghe dell’Appennino emiliano, dove si può dire il tempo abbia smesso di correre e si sia lasciato abbracciare dalla pietra: è Brugnello, un minuscolo borgo medievale dove ogni casa, ogni sasso, ogni scorcio raccontano una storia antica. Appena lo si raggiunge, si ha la sensazione di aver varcato una soglia invisibile che separa il mondo moderno da un passato plasmato da silenzi, fatiche e da una bellezza essenziale.
Il paesaggio che lo abbraccia è di quelli che tolgono il fiato: il fiume Trebbia scorre laggiù, brillante tra i sassi, mentre boschi e pareti rocciose disegnano una cornice di verde e di cielo: una meta per chi ama le escursioni o il refrigerio delle acque limpide d’estate, un’esperienza da vivere con lentezza.
Dove si trova Brugnello
Adagiato a 464 metri sul livello del mare, Brugnello è una delle perle più suggestive della Val Trebbia. Appartiene al comune di Corte Brugnatella, un nome che richiama le radici nobili della famiglia Brugnatelli, antichi signori di queste terre.
Raggiungerlo richiede una piccola impresa: dalla SS45 parte una stradina stretta, tortuosa, formata da tornanti che si arrampicano tra i boschi per circa due chilometri. Una salita che mette alla prova, soprattutto chi ha poca confidenza con le curve. Eppure, quando si arriva in cima e si apre davanti agli occhi la vista su quel balcone naturale sospeso sul Trebbia, tutta la fatica viene subito ripagata.
Cosa vedere nel borgo scolpito nella roccia
Poche case, una sola chiesa, un hotel con ristorante, un microcosmo in cui si assaporare un’atmosfera di pura emozione.
Il borgo si sviluppa su uno sperone roccioso, le abitazioni sono tutte in pietra, molte scolpite nella roccia. Persiane in legno, fiori colorati ai balconi, decorazioni che ornano i muri, motivi floreali incastonati nei ciottoli delle viuzze: dettagli che parlano di cura, amore per la bellezza e rispetto per la tradizione.
A rendere Brugnello ancora più speciale è il fatto che gran parte del suo recupero si debba agli artisti che lo abitano. Solo undici persone vivono qui in pianta stabile, ma ciascuna di loro ha lasciato un segno e ha trasformato l’antico villaggio in un’opera d’arte a cielo aperto. Le sedute in pietra, sparse qua e là tra i vicoli, sembrano inviti silenziosi alla contemplazione. Sedersi su una di esse, magari al tramonto, è come partecipare a un rito, quello dell’ascolto del silenzio e del respiro della valle.
Cuore pulsante del borgo è la Chiesa dei Santi Cosma e Damiano: nel punto più alto del paese, risale all’XI secolo e sorge su ciò che resta dell’antico castello dei Brugnatelli. L’esterno in pietra contrasta con la facciata barocca dipinta, mentre all’interno si conserva una cappella privata, voluta nel 1736 dalla famiglia Ghigliani. Dal sagrato, lo sguardo si apre su un panorama che commuove: le anse del fiume si snodano al di sotto, sinuose e lucenti, in un abbraccio con le pareti della valle.
Del castello, purtroppo, resta ben poco. Alcuni ruderi si trovano ancora di fronte al Palazzo Brugnatelli, testimonianza silenziosa di un passato fortificato, quando la posizione sopraelevata di Brugnello era garanzia di difesa e controllo sul territorio.
Cosa fare: passeggiate tra arte, fiume e silenzi

Brugnello è anche punto di partenza per scoprire la Val Trebbia con scarponi ai piedi e zaino in spalla. I sentieri che si snodano attorno al borgo sono numerosi, e vanno incontro a tutte le esigenze: da percorsi brevi e agevoli a itinerari più impegnativi, fino a venti chilometri di cammino. Uno dei più amati è l’Anello di Brugnello, che conduce tra vecchie frazioni, boschi e panorami da cartolina. Una camminata che regala emozioni forti, soprattutto dopo un pasto tipico piacentino con tortelli, gnocco fritto, salumi e un buon bicchiere di Bonarda.
Ai piedi del borgo si apre poi la spiaggia chiamata “La Chiesetta”, una distesa di ciottoli bianchi lambita da acque trasparenti che sfumano dal celeste al verde smeraldo. Tra canyon naturali scavati nei secoli dall’azione erosiva del fiume, ci si può immergere per un bagno rinfrescante o distendersi al sole, lontani da tutto. È il rifugio ideale per chi cerca pace, silenzio e bellezza autentica.
Poco distante spicca la Spiaggia delle Anse di Brugnello, un’altra gemma fluviale. Ma in realtà, tutto il tratto del Trebbia tra Marsaglia e Bobbio è un susseguirsi di spiaggette selvagge, perfette per chi vuole vivere la montagna con i piedi a mollo.
E poi ci sono le gole, spettacolari e vertiginose, meta prediletta per chi ama la canoa, il kayak, il rafting e il torrentismo. L’acqua si fa strada tra pareti scoscese e disegna percorsi avventurosi che attirano sportivi da ogni dove.
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