Nube del Compasso: una nebulosa oscura che ospita un nido di stelle appena formate

Aprile 27, 2025 - 13:00
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Nube del Compasso: una nebulosa oscura che ospita un nido di stelle appena formate

La telecamera dell’energia oscura fabbricata dal Dipartimento dell’Energia individua una macchia di inchiostro cosmico che macchia il cielo notturno stellato.

 

 

Questa forma tortuosa e ombrosa, accentuata da uno sfondo stellato denso, è la nube molecolare del Compasso, una regione ricca di gas e polvere e nota per la sua schiera di stelle di nuova formazione.

Le nubi molecolari, le culle della formazione stellare, sono nubi interstellari così dense e fredde che gli atomi al loro interno si legano tra loro per formare molecole.

Alcune, come questa, sono così dense che la luce non può passare, dando loro un aspetto scuro e screziato e guadagnandosi il nome di nebulose oscure.

La fiorente popolazione di giovani stelle della nube ha offerto agli astronomi una grande quantità di informazioni sui processi che guidano la formazione stellare e l’evoluzione delle nubi molecolari.

Questa immagine è stata catturata con la Dark Energy Camera (DECam) del Dipartimento dell’Energia, montata sul telescopio da 4 metri della National Science Foundation Víctor M. Blanco degli Stati Uniti presso l’Osservatorio Interamericano di Cerro Tololo in Cile, un programma di NSF NOIRLab.

Mostra la parte occidentale della più grande nube molecolare del Compasso, un imponente oggetto celeste situato a circa 2500 anni luce dalla Terra nella costellazione del Compasso.

 Si estende per 180 anni luce e vanta una massa 250.000 volte quella del Sole.

La Nube del Compasso è nota per ospitare dozzine di giovani oggetti stellari, stelle che sono nelle loro prime fasi di sviluppo. Nonostante siano avvolte da gas denso e polvere, queste stelle neonate si fanno conoscere.

Zoomando, si possono vedere vari indizi della loro presenza sparsi per i viticci serpeggianti della nube.

Un’indicazione della presenza di stelle di nuova formazione sono le scarse sacche di luce che si vedono esplodere attraverso le nubi oscure.

Questa luce proviene da stelle in formazione attiva e le cavità intorno a loro sono state scavate da deflussi molecolari, potenti getti espulsi dalle protostelle per rilasciare gas e quantità di moto che si sono accumulati durante la formazione.

Questi deflussi energetici sono molto più facili da trovare per gli astronomi rispetto alle stelle incorporate e sono un potente strumento per studiare i vivai stellari.

Molti dei punti luminosi osservati nelle nubi scure indicano la posizione delle giovani stelle che hanno espulso il materiale intorno a loro.

Diverse fonti di deflusso possono essere osservate all’interno del pennacchio nero centrale della nube, un’area nota come regione Cir-MMS che assomiglia vagamente a una mano tesa verso il basso con dita lunghe e ombrose.

Vicino al centro di questa regione, la radiazione proveniente da una stella neonata sta scavando una cavità all’interno della nube opaca.

E all’estrema sinistra della nuvola centrale un’altra annuncia la sua nascita con un’esplosione di luce.

Un altro segnale della formazione stellare, di cui non c’è carenza nella nube, è la presenza di oggetti di Herbig-Haro (HH).

Gli oggetti HH sono macchie rosse incandescenti di nebulosità che si trovano comunemente vicino alle stelle neonate.

Si formano quando il gas in rapido movimento espulso dalle stelle si scontra con il gas che si muove più lentamente nella nube molecolare circostante o nel mezzo interstellare.

La scansione visiva della nube rivelerà innumerevoli oggetti HH. A sinistra di Cir-MMS, tre oggetti HH scoperti di recente possono essere visti svolazzare sulla faccia delle nuvole scure.

Studiare i deflussi nella Nube del Compasso può offrire indizi preziosi sul processo di formazione stellare e anche rivelare come le giovani stelle influiscono sul loro ambiente.

Con una tale varietà di deflussi, funge da laboratorio naturale per studiare non solo i cicli di vita delle stelle, ma anche le dinamiche delle nubi molecolari e i meccanismi che governano l’evoluzione delle galassie.

I massicci deflussi che si verificano lì possono persino assomigliare alle condizioni in cui si è formato il nostro Sistema Solare, fornendoci uno sguardo sui processi che hanno portato alla nostra comparsa nell’Universo.

 

 

Immagine: CTIO/NOIRLab/DOE/NSF/AURA
Image Processing: T.A. Rector (University of Alaska Anchorage/NSF NOIRLab), D. de Martin & M. Kosari (NSF NOIRLab)

 

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