Ospedale Erzelli ridimensionato, Nicolò: “Bilanciamento necessario tra risorse e finalità”


Genova. Il ridimensionamento del progetto dell’ospedale di Erzelli è dovuto alla necessità di effettuare un bilanciamento tra le risorse economiche necessarie per la realizzazione dell’opera e la natura e le finalità dell’intervento, ma allo stesso tempo si è voluto rispettare il mandato di garantire la bassa e media complessità nelle strutture sanitarie esistenti”. Lo ha spiegato oggi in consiglio regionale l’assessore alla Sanità Massimo Nicolò rispondendo all’interrogazione di Selena Candia, capogruppo di Avs, dopo l’interrogazione in consiglio regionale seguita a quanto annunciato del governatore proprio nel parco scientifico tecnologico a margine del convegno su Genova capitale del dato, e cioè che il nuovo ospedale avrà 300-350 posti letto.
“In coerenza con il nuovo indirizzo organizzativo – ha proseguito Nicolò senza smentire il dato fornito da Bucci – si è resa quindi necessaria una rimodulazione del progetto e conseguentemente l’elaborazione di un aggiornamento del documento di indirizzo alla progettazione e dei documenti prodromici, al fine di allineare le scelte progettuali alle nuove priorità del sistema sanitario ligure e, nello specifico, alla visione per l’ospedale degli Erzelli, con l’obiettivo di garantirne la sostenibilità tecnico-economica e strategica nel lungo periodo.
“Mentre prima si pensava di costruire un grosso ospedale con 570 posti letto, ma anche di chiudere gli ospedali in valle, adesso si è ripensato a una soluzione che non porterà più alla chiusura degli ospedali a media e bassa complessità, mentre Erzelli sarà un realtà più calibrata sul centro computazionale che resta strategico per Regione Liguria”, ha precisato l’assessore.
“La Regione deve ancora comprare il terreno su cui costruirlo, ma il presidente Bucci ha già annunciato un pesante ridimensionamento del nuovo ospedale degli Erzelli – ha replicato Candia -. Il progetto prevedeva la realizzazione di un ospedale ad alta innovazione tecnologica, con circa 550 posti letto, di cui il 20% destinato a specialità tech-computational intensive, come ortopedia, neurologia, riabilitazione, gastroenterologia e pneumologia. Nelle intenzioni iniziali, l’ospedale doveva avere una valenza scientifica nazionale come centro di medicina computazionale, con funzioni integrate di assistenza, ricerca traslazionale e sperimentazione tecnologica. Inoltre era stato designato come Dea di primo livello per il centro-ponente genovese e centro nazionale di medicina computazionale, con una missione orientata alla ricerca traslazionale e all’utilizzo del calcolo computazionale applicato alla medicina”.
Il dato dei 300-350 posti letto, secondo la capogruppo di Avs, “rappresenterebbe un numero significativamente inferiore rispetto alle previsioni contenute nel piano sociosanitario 2023–2025, con una differenza stimata tra il 36% e il 46% in meno rispetto ai circa 550 posti letto inizialmente previsti. È una revisione significativa della dotazione strutturale, che rischia di compromettere l’equilibrio dell’offerta sanitaria nell’area del Ponente genovese, già carente di strutture adeguate. Se questa riduzione fosse confermata, sarebbe compromessa la copertura sanitaria per l’area del Ponente genovese, ridimensionando le ambizioni cliniche e scientifiche del progetto iniziale, con possibili ricadute sulla programmazione regionale e sull’utilizzo delle risorse del Pnrr”.
Qual è la tua reazione?






