Paolo Simoncelli torna sull’incidente di Jorge Martin: dura presa di posizione

A mente fredda, trascorsi ormai quattro giorni dall’incidente in Qatar che ha costretto Jorge Martin a un altro ricovero ospedaliero dopo quelli di febbraio, si è esposto in maniera chiara e sincera Paolo Simoncelli, che non ha risparmiato una serie di critiche, dalla conformazione dei tracciati alla gestione di regole e penalità.
“Lasciamo il Qatar grati, non per ciò che è successo ma per quello che non è successo – ha affermato il manager della Sic58 Squadra Corse -. Martin ne è uscito ‘quasi indenne’ dopo essere caduto e poi investito. Fortunatamente è stato colpito dieci centimetri lontano dal punto di non ritorno. Non era il momento, non era destino, chiamatelo come vi pare… in quella manciata di centimetri ci stava la tragedia”.
“Ed è lì che mi viene da pensare – ha poi spiegato il papà del compianto Marco – ai famosi cordoli ‘Misano‘. Intanto i cerchi ormai sempre più leggeri per inseguire la performance a tutti i costi, si piegano, si danneggiano e ogni volta è un costo per i team. E poi forse gli è stato dato il via libera con un po’ troppa leggerezza. Nati per proteggere, ma troppo spesso fonte di problemi hanno la loro parte di responsabilità”.
“L’altra parte ce l’ha il fatto che i piloti oggi non hanno regole – ha chiosato ancora Simoncelli -. Sanno che fuori dalla curva non c’è più la ghiaia, non c’è un burrone e diventa la ‘sagra del fuori pista’. C’è l’asfalto, e questo cambia tutto. Chi osa, non paga. Chi va lungo, torna in pista senza problemi. Chi non sbaglia mai… che vantaggio ha?”
“Continuiamo a premiare l’azzardo e a penalizzare la precisione. Lo dico da tempo: serve una regola chiara. Per esempio se esci ti becchi un secondo di penalità. Oppure, visto che i fossati con i coccodrilli non li possiamo mettere, si torna alla vecchia cara ghiaia. Dove sbagliare ha un prezzo. Dove ogni azione in pista pesa e insegna” ha concluso Paolo Simoncelli.
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