Pillole di salute: bere acqua di rubinetto fa venire i calcoli?

Aprile 30, 2025 - 06:00
 0
Pillole di salute: bere acqua di rubinetto fa venire i calcoli?

Quante volte si è sentito dire che l’acqua del rubinetto, soprattutto se ricca di calcio o “dura”, potrebbe causare la formazione dei temuti calcoli renali? Il timore è diffuso, ma la scienza oggi smentisce questa credenza. L’Istituto Superiore di Sanità (ISS), massimo organo di riferimento per la salute pubblica in Italia, chiarisce: l’acqua potabile fornita dalla rete idrica non rappresenta un rischio per la formazione di calcoli renali, anche quando contiene un’elevata quantità di sali minerali.

Secondo quanto riportato dall’ISS, non esistono evidenze scientifiche che dimostrino un’associazione diretta tra la durezza dell’acqua e un aumento del rischio di litiasi renale. In altre parole, bere acqua “ricca di calcio” non aumenta la probabilità di sviluppare calcoli, come spesso si crede.

Cosa dicono gli studi? Bere acqua è sempre una buona idea

Uno studio pubblicato sul Clinical Journal of the American Society of Nephrology ha analizzato oltre 190.000 persone per identificare i fattori di rischio nella formazione dei calcoli renali. I risultati hanno mostrato che l’apporto totale di liquidi è ciò che conta davvero: bere troppo poco è un fattore determinante nella formazione dei calcoli, indipendentemente dal tipo di acqua.

In linea con questa evidenza, un’altra revisione apparsa su Urology sottolinea che una corretta idratazione – ovvero almeno due litri di acqua al giorno – riduce il rischio di calcoli renali del 50%, a prescindere dalla composizione minerale dell’acqua stessa. Il calcio contenuto nell’acqua, in particolare, non è lo stesso che si accumula nei reni, ma viene normalmente espulso con le urine e può perfino avere un effetto protettivo, legandosi con l’ossalato nel tratto intestinale e impedendone l’assorbimento.

Acqua del rubinetto in Italia: controllata, sicura e spesso sottovalutata

In Italia, l’acqua potabile del rubinetto è soggetta a rigidi controlli, sia da parte dei gestori del servizio idrico che dalle autorità sanitarie locali. È una delle acque più controllate e sicure in Europa. Ogni regione pubblica regolarmente i dati sulla qualità dell’acqua, facilmente consultabili anche online.

È bene ricordare che la “durezza” dell’acqua – ovvero il contenuto di sali di calcio e magnesio – non è sinonimo di pericolosità. Al contrario, molte acque “dure” sono ricche di minerali utili per l’organismo, e non costituiscono un pericolo per i reni o la salute in generale, come spesso si tende a credere.

E il sapore? Una questione soggettiva, non di sicurezza

Molti scelgono di non bere l’acqua del rubinetto per via del gusto o dell’odore, spesso influenzati dalla presenza di cloro usato per la disinfezione. Tuttavia, questo non incide sulla qualità né tantomeno sulla salubrità dell’acqua. In questi casi, l’uso di caraffe filtranti può migliorare l’esperienza sensoriale, pur senza alterare significativamente il contenuto minerale dell’acqua.

Il consiglio del giorno: Non è la “durezza” dell’acqua a causare problemi ai reni, bensì la disidratazione prolungata e l’insufficiente apporto di liquidi. Bere troppo poco favorisce la concentrazione delle urine, creando l’ambiente ideale per la formazione di cristalli. Il consiglio, quindi, è di bere regolarmente durante la giornata, senza timore dell’acqua del rubinetto. Se è buona da bere per le autorità sanitarie, lo è anche per i nostri reni.

Bevi almeno 8 bicchieri d’acqua al giorno, anche quando non hai sete. Scegli pure l’acqua del rubinetto: è sicura, sostenibile e non fa venire i calcoli!

L'articolo Pillole di salute: bere acqua di rubinetto fa venire i calcoli? proviene da Blitz quotidiano.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Eventi e News Redazione Eventi e News in Italia