Range Extender, grazie alla Cina torna di moda. Nuova via verso l'elettrificazione
Opel Ampera e BMW i3 avevano un punto in comune. L'elettrica della casa di Monaco era proposta anche con un powertrain range extender che come su Ampera permetteva scongiurare l'ansia da autonomia in un periodo in cui l'infrastruttura di ricarica era bel lontana dal livello attuale. Del resto, stiamo parlando di molto tempo fa quando l'elettrificazione era ancora all'inizio e le batterie permettevano autonomia ridotte e le colonnine erano ancora rare.
UN'IDEA SEMPLICE
Il concetto che sta dietro i modelli REEV (Range Extended Electric Vehicles) è molto semplice. Auto elettriche dotate di una batteria che viene alimentata anche da un motore endotermico con funzione di generatore. Dunque, l'unità a benzina non serve per dare trazione ma solo per generare energia elettrica. In questo modo è possibile anche utilizzare accumulatori più piccoli e meno pesanti. Diversi anni fa sembrava un'idea interessate che però hanno seguito in pochi prima di arrivare sostanzialmente a sparire o quasi.
In realtà, negli ultimi anni ci ha riprovato Mazda che ha lanciato sul mercato nel 2023 la Mazda MX-30 R-EV che dispone di un motore Wankel come range extender. Nonostante si pensasse che questa tecnologia non potesse più trovare diffusione visto il miglioramento delle BEV, negli ultimi tempi qualcosa è cambiato grazie alla Cina.
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