RD Congo. Ribelli e M23 tentano un nuovo cessate-il-fuoco a Doha

Aprile 27, 2025 - 11:30
 0
RD Congo. Ribelli e M23 tentano un nuovo cessate-il-fuoco a Doha

di Giuseppe Gagliano

In un nuovo tentativo di arginare il bagno di sangue nell’Est della Repubblica Democratica del Congo, governo e ribelli del Movimento 23 Marzo (M23) hanno firmato a Doha un accordo per la sospensione immediata delle ostilità. Un risultato frutto della diplomazia silenziosa ma sempre più ambiziosa del Qatar, che si ritaglia spazi di mediazione ben oltre il Medio Oriente.
La tregua, accolta con cauto ottimismo, arriva dopo mesi di offensiva ribelle che ha portato alla caduta di città chiave come Goma e Bukavu, provocando circa 7.000 morti solo negli ultimi mesi. La dichiarazione congiunta promette non solo la cessazione dei combattimenti ma anche il rifiuto del linguaggio d’odio, in un contesto dove la retorica etnica infiamma le rivalità.
Fonti diplomatiche raccontano di un processo quasi arenato su nodi tecnici: il rilascio di prigionieri, la gestione della giustizia per crimini di guerra, la costruzione di misure di fiducia reali. La diffidenza reciproca rimane il principale ostacolo. Come ha ammesso un funzionario congolese: “Chiedono troppo. Il nostro sistema giudiziario è indipendente. Non possiamo cedere a ogni capriccio”.
Alla fine solo la pressione qatarina ha evitato il collasso dei colloqui, spingendo le parti a una dichiarazione di intenti più che a un vero accordo sostanziale.
Sul fondo resta la vera posta in gioco: i rapporti esplosivi tra Kinshasa e Kigali. Il Congo accusa da tempo il Ruanda di supportare militarmente l’M23, una tesi confermata da osservatori ONU e da diversi governi occidentali. Kigali respinge ogni accusa, ribaltando la narrazione e denunciando la presenza di milizie hutu filo-genocidarie sul suolo congolese.
In questo quadro, il conflitto non è più solo interno: è il teatro di una guerra regionale a bassa intensità che coinvolge interessi nazionali, rivalità etniche e la lotta per il controllo delle immense risorse minerarie del Congo.
Sei cessate-il-fuoco falliti dal 2021 ammoniscono sulla fragilità degli impegni presi. Già il 24 aprile, giorno stesso della firma dell’accordo, combattimenti sono ripresi nel territorio minerario di Walikale. Un sinistro presagio che fa temere che anche questa tregua sia destinata a dissolversi in breve tempo.
L’iniziativa di Doha conferma il nuovo ruolo del Qatar sulla scena globale: piccolo Stato, enorme capacità di mediazione. Eppure, neanche la migliore diplomazia può cancellare in pochi giorni anni di sangue, diffidenza e rivalità geopolitiche.
In Congo, come in altre crisi contemporanee, la pace non si decreta con un documento firmato in una capitale lontana. Si costruisce — lentamente, faticosamente — solo se le condizioni locali, regionali e internazionali lo permettono. E al momento, queste condizioni sembrano ancora drammaticamente lontane.

Qual è la tua reazione?

Mi piace Mi piace 0
Antipatico Antipatico 0
Lo amo Lo amo 0
Comico Comico 0
Furioso Furioso 0
Triste Triste 0
Wow Wow 0
Redazione Redazione Eventi e News