Rinnovo contratto sanità 2025: si va verso la firma, aumenti in arrivo

Aprile 29, 2025 - 13:30
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Rinnovo contratto sanità 2025: si va verso la firma, aumenti in arrivo

lentepubblica.it

Dopo mesi di stallo ad inizio 2025, riprende la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale della sanità pubblica: firma si avvicina, attesi aumenti in busta paga, nuovi diritti e tutele per infermieri, tecnici e personale amministrativo. Ma restano tensioni tra una parte dei sindacati e il Governo.


Dopo una lunga impasse, si riaccendono i motori del confronto sul contratto nazionale della sanità pubblica per il triennio 2022-2024. A essere coinvolti sono circa 580mila dipendenti del Servizio sanitario nazionale: infermieri, tecnici, operatori socio-sanitari e personale non dirigente. La trattativa, bruscamente interrotta a dicembre a causa del no di alcuni sindacati di peso come Cgil, Uil e Nursing Up, torna ora al centro dell’agenda con la speranza di chiudere l’intesa già nel mese di maggio.

Rinnovo contratto sanità 2025: si va verso la firma, aumenti in arrivo

La proposta sul tavolo, presentata dall’Aran (l’agenzia che rappresenta il governo nei negoziati contrattuali per il pubblico impiego), prevede un aumento medio mensile lordo di 172,70 euro, distribuito su 13 mensilità, pari a circa 2.245 euro annui.

L’incremento complessivo, pari al 6,8% della retribuzione, si articola in più voci:

  • una maggiorazione dello stipendio base (135 euro)
  • un incremento dell’indennità di specificità per gli infermieri (15,66 euro)
  • un adeguamento dell’indennità per chi lavora nei pronto soccorso (6,52 euro)
  • e nuove risorse per il salario accessorio (15,52 euro).

A sostenere questi interventi, un fondo da 1,784 miliardi di euro.

Intanto, l’Aran prova ad accelerare. Il presidente Antonio Naddeo si dice ottimista: “Se si riuscisse a firmare entro maggio, i primi aumenti arriverebbero già da ottobre”, ha dichiarato intervenendo a un convegno della Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche.

Ma gli aumenti in busta paga non sono l’unico punto in discussione, il rinnovo prevede anche nuove misure a favore della conciliazione tra vita privata e professionale, come:

  • la riduzione dei turni
  • l’introduzione del supporto psicologico per chi subisce aggressioni durante il servizio
  • e l’esenzione dai turni notturni per i dipendenti più anziani.

Le divergenze tra i sindacati

Ma per le sigle sindacali contrarie, le cifre non bastano. Secondo Cgil e Uil, l’incremento economico non compensa gli effetti di un’inflazione cumulata che, dal 2019, ha eroso circa il 17% del potere d’acquisto dei lavoratori. A pesare, anche la mancata corresponsione degli arretrati e il blocco degli scatti di carriera.

Nonostante la mancata firma da parte di alcune sigle storiche, altri sindacati – come Nursind, Cisl FP e Fials – hanno accolto positivamente la bozza di contratto, sebbene rappresentino al momento meno della metà dei lavoratori coinvolti. È proprio la Cisl FP a spingere per una ripresa del dialogo e una conclusione rapida della trattativa. “Serve responsabilità, non paralisi – afferma il sindacato –. Bloccare tutto significa penalizzare chi ogni giorno garantisce la salute pubblica, lasciando ferme le retribuzioni e congelando i diritti”.

Gli effetti del blocca dell’intesa secondo la Cisl FP

Secondo quanto riportato in una nota del sindacato il blocco dell’intesa, infatti, ha effetti non solo sul presente, ma anche sul futuro: finché non si chiude l’accordo per il triennio in corso, non sarà possibile avviare le negoziazioni per il periodo 2025-2027. Un doppio danno che ricade interamente sul personale sanitario, tra cui crescono disillusione e malcontento.

E pensare che il contratto conteneva già numerose innovazioni attese da tempo: dagli arretrati economici all’ampliamento delle indennità, fino al rafforzamento delle tutele giuridiche per chi lavora in prima linea. Tra le novità anche ferie solidali, buoni pasto per chi opera in smart working, nuove opportunità di carriera e il riconoscimento di nuove professionalità, inclusi gli avanzamenti verticali fino al 2026.

Per la Cisl FP, ora è il momento di abbandonare gli irrigidimenti e tornare alla trattativa concreta. Dopo aver chiuso con successo il rinnovo del contratto delle Funzioni Centrali, il sindacato punta a replicare il risultato anche nella sanità. “Non servono proclami ideologici – ribadisce – ma scelte coraggiose e orientate al bene dei lavoratori”. Una posizione che si scontra con quella di altri sindacati, accusati di anteporre strategie politiche a soluzioni reali, lasciando i lavoratori senza risposte.

Nel frattempo, i veri protagonisti della sanità – infermieri, OSS, tecnici, amministrativi – restano in attesa. Con stipendi fermi, tutele sospese e prospettive incerte. La firma di maggio potrebbe rappresentare una svolta. Ma serve un passo avanti da tutte le parti, prima che l’occasione sfumi ancora una volta.

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