Taccheggi in aumento a Londra: perché i furti nei negozi sono esplosi nel 2024

Nel 2024 i reati di shoplifting, ovvero i furti nei negozi, hanno raggiunto livelli record a Londra, con un incremento del 54% rispetto all’anno precedente.
Secondo i dati dell’Office for National Statistics (ONS), nella capitale britannica si sono registrati quasi 90.000 episodi, un balzo impressionante rispetto ai circa 58.000 del 2023.
Un fenomeno che, come emerge dall’ultimo rapporto analizzato dalla BBC, sta alimentando allarme sociale, dibattiti politici e nuove strategie di intervento da parte delle autorità locali.
I numeri del fenomeno: Londra fuori controllo?
La crescita del 54% dei furti nei negozi a Londra appare ancora più preoccupante se confrontata con l’andamento del resto del Paese.
Nel resto dell’Inghilterra, escludendo la capitale, l’aumento dei reati di shoplifting è stato del 15% nello stesso periodo.
Una discrepanza che solleva interrogativi sulla specificità del contesto londinese.
Oltre al taccheggio, sono aumentati anche i furti dalla persona (come scippi e borseggi), cresciuti del 41% a Londra nel 2024.
Al contrario, questi stessi reati sono diminuiti del 14% nelle altre regioni inglesi, e del 28% nella Greater Manchester.
Dati che sembrano isolare Londra come epicentro di una vera e propria crisi legata alla microcriminalità urbana.
Le cause individuate dal sindaco Sadiq Khan
Secondo l’ufficio del sindaco di Londra, Sir Sadiq Khan, le ragioni di questo aumento non possono essere ricondotte a un solo fattore.
Khan ha indicato in particolare:
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L’altissima densità di negozi nella capitale, che offre maggiori “opportunità” per chi vuole commettere furti.
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Il costo della vita estremamente elevato a Londra, che spinge alcune persone in condizioni di difficoltà a commettere piccoli reati per necessità.
Una lettura che invita a considerare il problema come il risultato di cause strutturali complesse, e non solo di carenze nella sicurezza pubblica.
Khan ha inoltre ribadito che Londra continua a registrare tassi di violenza con lesioni più bassi rispetto alla media del resto di Inghilterra e Galles.
Tuttavia, ha anche ammesso che “c’è ancora molto lavoro da fare” per contrastare il fenomeno del taccheggio e altri reati come il knife crime, fenomeno che ancora oggi vede Londra al centro delle cronache, con un accoltellamento ogni 30 minuti circa.
Ulteriori analisi ufficiali sono disponibili anche nel sito dell’Office for National Statistics.
Il contrasto tra reati in aumento e reati in calo
Nonostante l’esplosione dei furti nei negozi, altre categorie di reati sono in diminuzione nella capitale:
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Possesso di armi: -20%
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Violenza con lesioni: -15%
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Stalking e molestie: -10%
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Reati legati alle armi da fuoco e omicidi: in calo costante dal 2016
Questi dati, sottolineati con forza dall’ufficio del sindaco, suggeriscono che Londra non è diventata più violenta, ma che sta attraversando una crisi specifica legata ai reati contro il patrimonio, probabilmente alimentata da difficoltà economiche crescenti.
Un quadro complesso, che richiede interventi diversificati e mirati.
Le risposte istituzionali: più agenti nelle strade
Per fronteggiare la crescita dei furti, Sadiq Khan ha annunciato un investimento record di 1,16 miliardi di sterline per la Metropolitan Police.
Una misura che prevede:
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Il salvataggio di 935 agenti di quartiere.
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Un rafforzamento della presenza di polizia nelle high street, nei centri commerciali e nelle aree a maggiore rischio.
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Un piano di contrasto al crimine che punta sulla prevenzione e sulla visibilità delle forze dell’ordine.
L’obiettivo dichiarato è duplice: rafforzare la fiducia dei cittadini e scoraggiare i reati minori grazie a una presenza capillare e rassicurante.
Ulteriori dettagli sul piano di investimento sono riportati anche nel sito del Mayor of London.
Un problema sociale, non solo criminale
Molti esperti sottolineano che l’aumento del taccheggio non può essere affrontato solo con la repressione.
Dietro ai furti nei negozi, spesso, si nascondono:
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Povertà crescente: anche a Londra, una delle città più ricche del mondo, la forbice tra ricchi e poveri si sta allargando.
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Emergenza abitativa: l’impennata degli affitti spinge sempre più persone sull’orlo dell’indigenza.
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Inflazione alimentare: il costo di beni essenziali come cibo e vestiario è aumentato drasticamente negli ultimi anni.
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Disagio sociale: per molti, soprattutto giovani e famiglie fragili, il furto diventa l’estrema ratio.
Non a caso, organizzazioni come il Joseph Rowntree Foundation denunciano da tempo l’esistenza di una povertà invisibile a Londra, troppo spesso ignorata dal dibattito politico.
L’impatto sulla vita quotidiana e sul commercio locale
Per i commercianti, l’esplosione dei furti si traduce in:
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Aumenti nei costi di sicurezza (assunzione di guardie, installazione di sistemi anti-taccheggio).
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Perdite economiche crescenti.
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Maggiore diffidenza verso i clienti, con ricadute negative anche sull’esperienza di acquisto.
Alcune catene e piccoli esercenti lamentano che il taccheggio è diventato ormai endemico, con ladri seriali che colpiscono più volte gli stessi negozi senza timore delle conseguenze.
Questo deterioramento rischia di cambiare il volto delle high street londinesi, già provate dalla crisi post-pandemica.
Le strategie dei commercianti contro il taccheggio
Nel frattempo, i commercianti di Londra stanno adottando strategie difensive sempre più sofisticate per proteggere la propria attività.
Tra le misure più diffuse troviamo:
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L’installazione di sistemi di videosorveglianza avanzati, con riconoscimento facciale.
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L’impiego di sensori RFID su prodotti di valore.
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La formazione specifica del personale per riconoscere comportamenti sospetti.
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La creazione di reti di collaborazione tra negozianti per segnalare in tempo reale episodi di furto.
In alcune zone, come Oxford Street e Stratford, i commercianti hanno chiesto anche maggiore presenza della polizia durante le ore di apertura dei negozi.
Alcune catene stanno perfino sperimentando vetrine chiuse o controlli all’ingresso, una misura che rischia però di penalizzare anche i clienti onesti, cambiando radicalmente l’esperienza di acquisto.
Londra rispetto al resto del Regno Unito: un caso isolato?
Perché Londra sta vivendo questa crisi mentre il resto del Paese mostra dati molto meno allarmanti?
Secondo gli analisti, le cause sono molteplici:
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Concentrazione urbana altissima, con milioni di transazioni quotidiane.
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Polarizzazione sociale estrema, con quartieri molto ricchi accanto a zone di forte disagio.
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Costi della vita più elevati rispetto a qualsiasi altra città britannica.
Manchester, Birmingham e Liverpool, pur avendo affrontato problemi simili, sono riuscite a contenere il fenomeno, anche grazie a programmi di prevenzione sociale più incisivi.
Cosa aspettarsi nei prossimi mesi
Il governo laburista e il Comune di Londra sono determinati ad invertire la tendenza.
Le misure annunciate mirano a:
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Rafforzare la polizia di quartiere.
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Lanciare campagne educative e di sensibilizzazione nelle scuole.
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Sostenere economicamente i piccoli commercianti più colpiti.
Tuttavia, molti analisti avvertono che senza affrontare alla radice le cause sociali, il problema potrebbe ripresentarsi ciclicamente.
La sfida sarà trovare un equilibrio tra controllo, prevenzione e inclusione sociale.
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