The Fiery Spirits: il lato ribelle della storia britannica secondo John Rees

Aprile 4, 2025 - 13:28
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The Fiery Spirits: il lato ribelle della storia britannica secondo John Rees

Chi racconta la storia decide anche cosa dimenticare. È su questo presupposto che si costruisce The Fiery Spirits, il nuovo saggio di John Rees, storico, attivista e autore britannico. Pubblicato nel 2024, il libro offre uno sguardo alternativo e militante sulla storia del Regno Unito, mettendo al centro i ribelli, i radicali e i rivoluzionari che hanno sfidato il potere, spesso pagando il prezzo dell’emarginazione.

Rees, noto anche per il suo impegno nella Stop the War Coalition, firma un’opera che ambisce a rivalutare il dissenso politico e sociale come motore della trasformazione storica. A emergere è un pantheon di “spiriti infuocati”, uomini e donne che hanno acceso la miccia del cambiamento, spesso oscurati dalla narrazione ufficiale. Il risultato è un testo che, tra ricerca storica e passione ideologica, invita a ripensare l’identità stessa della Gran Bretagna.

Ribellione, non marginalità: i protagonisti dimenticati

Il libro non segue un ordine cronologico convenzionale, ma costruisce il suo racconto intorno a figure chiave del radicalismo britannico. Tra i protagonisti ci sono Thomas Paine, autore de I diritti dell’uomo, e Mary Wollstonecraft, pioniera del pensiero femminista. Ma non mancano nomi meno noti, come Claudia Jones, attivista afro-caraibica e fondatrice del Notting Hill Carnival, o Tony Benn, figura storica della sinistra laburista.

Ognuno di questi “spiriti” ha avuto un impatto reale sul modo in cui il Regno Unito ha affrontato temi cruciali come la democrazia, i diritti civili, il pacifismo, l’uguaglianza di genere e il socialismo. Eppure, molti di loro sono stati relegati a note a piè di pagina nei manuali scolastici.

Rees punta a colmare questo vuoto, costruendo un’antologia del dissenso britannico che si discosta dalle glorie monarchiche, dai generali vittoriosi e dalle grandi conquiste imperiali. La sua narrazione è vivace, appassionata, e non nasconde le simpatie politiche dell’autore: per lui, la storia si scrive anche nelle piazze, nelle carceri e nelle assemblee sindacali.

Per conoscere meglio la figura di John Rees, si può consultare la sua biografia sul sito di Stop the War Coalition o la sua pagina su Verso Books, editore specializzato in saggistica critica.

Storia militante e critica del potere

The Fiery Spirits non è solo un libro di ritratti biografici. È anche un saggio che propone una revisione del modo in cui viene insegnata e raccontata la storia britannica. Secondo Rees, le istituzioni educative e i media mainstream tendono a escludere o minimizzare il ruolo di chi ha contrastato l’ordine costituito.

Un esempio è la figura di William Blake, poeta e incisore visionario, che nel libro viene raccontato come una voce profetica del malcontento popolare, troppo spesso relegato a genio romantico eccentrico. O ancora, le suffragette, celebrate ma raramente indagate nella loro dimensione rivoluzionaria.

Il tono è dichiaratamente polemico, e non mancano critiche all’attuale classe dirigente britannica, vista come erede di un sistema che ha sempre preferito l’autorità al dialogo, l’impero alla giustizia sociale.

Il The Telegraph, in una recensione che pur riconosce la qualità narrativa del libro, sottolinea come Rees tenda a romanticizzare le figure radicali, trasformandole in eroi esenti da contraddizioni. È una lettura possibile, ma non toglie forza all’operazione culturale che il libro compie: ridare spazio a una parte della storia che raramente trova voce.

Una prospettiva critica può essere approfondita nella recensione pubblicata dal Telegraph, utile per inquadrare il dibattito attorno all’opera.

Il valore del dissenso oggi

Nel panorama attuale, in cui il Regno Unito affronta sfide politiche, sociali ed economiche profonde – dalla crisi del welfare alle tensioni post-Brexit – The Fiery Spirits assume un significato ulteriore. Parlare di dissenso non è un esercizio accademico, ma un invito all’azione.

Rees insiste sull’importanza della memoria collettiva del conflitto sociale, senza la quale non è possibile comprendere i diritti acquisiti né difenderli. La sua è una visione militante della storiografia, che punta a ispirare nuove forme di partecipazione, di organizzazione e di resistenza.

Per chi vive a Londra o nel Regno Unito, leggere questo libro significa anche riscoprire una geografia del dissenso che si intreccia con i luoghi della città: dalle prigioni dove furono rinchiusi i pacifisti, ai quartieri dove nacquero i movimenti sindacali, ai club politici frequentati dagli intellettuali rivoluzionari.

È un invito a guardare Londra – e il Regno Unito – con occhi diversi. Non solo come una potenza storica, ma come un territorio attraversato da lotte invisibili, da cui sono nate le libertà di oggi.

Altre fonti utili per approfondire


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