The Last of Us Stagione 2 Episodio 2 “Through the Valley” Recensione


Lo dico ora. Se stai leggendo questa recensione, il secondo episodio della seconda stagione di The Last of Us l'hai già guardato. Non ho modo di parlare dell'episodio e recensirlo, senza spoilerare cosa succede.
Voglio comunque darti il tempo per ripensarci, prima di partire con gli spoiler, quindi ti riporto la sinossi, direttamente dalla pagina Wikipedia della seconda stagione, omettendo la parte spoiler. Sarà la tua ultima chance, ok? E, per essere sicuri, qui c'è la recensione del primo episodio di questa Stagione 2.
"Dopo essersi rifugiata in uno chalet abbandonato vicino a Jackson, Abby è decisa nella sua missione di uccidere Joel, mentre i suoi amici, preoccupati per la sorveglianza della città e la mancanza di un piano di Abby, considerano il ritiro. Mentre è in pattuglia con Jesse, Ellie parla della sua relazione tesa con Joel, che era partito prima in pattuglia con Dina. Mentre si avvicina a Jackson, Abby nota Joel e Dina a cavallo e risveglia accidentalmente una grande orda di infetti che si nascondono sotto la neve. Abby cerca di fuggire e viene salvata da Joel. Nel frattempo, un gruppo di infetti si dirige a Jackson."
The Last of Us Stagione 2 Episodio 2 “Through the Valley” Recensione
C'è un particolare e malsano godimento, in Neil Druckmann, verso i personaggi che ama. Lo dice e l'ha detto lui stesso in molteplici situazioni, e ne abbiamo avuto dimostrazione, fra le tante, negli ultimi momenti di Tess nella prima stagione. Porti il tuo personaggio fino al limite della disperazione, nel buio più profondo immaginabile, e poi gli dai la grazia. Non dovrebbe sorprenderti, allora, che sia questo l'episodio che, in tutta questa stagione, fa soffrire protagonisti e spettatori ben oltre il limite dell'abitudine. È un momento di estrema - ma non insensata o immotivata - violenza, quello al quale “Through the Valley” ci fa assistere, e da qui non si torna più indietro, né per noi, né per Joel, Ellie e gli altri protagonisti. Partiamo dall'inizio, però. [caption id="attachment_1093527" align="aligncenter" width="1200"]
Torpore
L'episodio si apre con un allarme, e una Abby (Kaitlyn Dever sempre più a suo agio con il personaggio) armata e terrorizzata che cammina lungo un corridoio d'ospedale. È interrotta da una voce, quella di un'altra Abby, più coriacea in volto, più fredda, forse viandante di un percorso di dolore che la prima Abby ancora non sa di aver intrapreso. "Il suo cervello è sul pavimento", le dice. Lei non si distrae troppo, apre la porta, poi il risveglio. Siamo in uno chalet innevato, chiaramente il mattino successivo rispetto a quando abbiamo visto Abby e gruppo l'ultima volta, distanti testimoni di una Jackson illuminata e ben più grande - forse troppo - rispetto alle loro aspettative. La promessa a Abby di accompagnarla nel suo percorso di vendetta vacilla ma non viene meno, anche di fronte alla vista da distante di Jackson Hole di giorno. Hanno difese, mura alte, vedette, e cani. Non sarà una vendetta facile, ma Owen dice di avere un piano. Ha bisogno di tempo. A Jackson, intanto, Ellie (Bella Ramsey, ormai Ellie in tutto e per tutto) si risveglia, grazie al bussare insistente di Jesse che deve uscire in pattuglia con lei. Ellie piazza uno strategico grazie-ma-no-grazie ("Voglio andare in pattuglia con Joel"), e si crea una domanda, nella testa di chi guarda: che è successo fra ieri e oggi? Ellie ieri era ostile verso Joel, e l'ha evitato una tornata a casa dalla festa. Perché ora è tutto ok? Jesse fa accenno ad un'evoluzione degli Infetti che nel gioco non viene esplicata: sembra che usino i cadaveri di altri infetti come copertura termica, per ripararsi sotto lo strato di neve che questo periodo imperversa la valle. Terrorizzante, come progresso. C'è bisogno di passare dalla mensa, perché Maria (Rutina Wesley, messa un po' da parte in questo episodio) vuole parlare a Ellie, ed è qui che assistiamo ad una pistola di Checov: Tommy spiega cosa fare in caso di emergenza, come comportarsi se gli Infetti arrivano alle porte. Chi può combattere, deve farlo; chi non può, a ripararsi. Le scuse di Seth, il bigotto che la sera prima ha offeso Ellie e Dina, il sandwich di carne: tutto è come lo conosciamo, ma non è Jesse, nel gioco, ad uscire in pattuglia con Ellie. Che succede? Succede che, come anticipato negli episodi precedenti, The Last of Us Stagione 2 prende una via parallela a quella del gioco: Joel è in pattuglia con Dina. Doveva essere in pattuglia con Ellie, ma ha chiesto a Jesse di lasciarla dormire. Che i destini dei nostri personaggi possano, per uno strano scherzo del destino, essere evitati? [caption id="attachment_1093528" align="aligncenter" width="1200"]
Risveglio
Abby non sarà il muro di muscoli del gioco, ma questo non la rende meno determinata. Esce in pattuglia e, nel calcolare male una discesa, diventa inavvertitamente la miccia di una delle orde di infetti più grandi vista finora, e sicuramente più grande delle orde del videogioco. Gli Infetti continuano ad aumentare e lei corre al riparo in un piccolo complesso industriale, rimanendo giusto leggermente incastrata fra un muro e una ringhiera sottoposta a ben più pressione di quella che dovrebbe. Questa scena riflette una delle scene più potenti della prima parte del videogioco, e vederla resa dal vivo ne esalta la potenza, la violenza e la pericolosità. Chi ha giocato sa cosa sta per succedere, chi non ha giocato sente che c'è un treno, in arrivo, e siamo bloccati sui binari. Arriva provvidenziale la mano di Joel (un Pedro Pascal un po' più spento e vittima degli eventi, qui) a salvare Abby da un infetto. Si torna ai cavalli, e a Dina (Isabela Merced, anch'essa relativamente poco sfruttata, in questo episodio) scappa un nome: Joel. L'uomo di cui Abby vuole vendicarsi l'ha appena salvata. Se Joel fosse stato il Joel di prima, non sarebbe mai intervenuto, invece ora è un Joel diverso, grazie ad Ellie e Jackson. Un Joel più vulnerabile. Forse troppo. C'è bisogno di scappare dall'orda, però. Abby ha degli amici in uno chalet: hanno armi, e possono aiutare Joel e Dina contro il numero spropositato di Infetti che hanno deciso di svegliarsi e fare una corsettina. Qualcuno a Jackson però smuove l'ammasso di radici che l'episodio prima ci aveva mostrato, invasivo delle condutture fognarie della città, ed ecco che si risveglia una seconda orda. In queste scene si nota tutto il budget riversato in questo episodio e nella seconda stagione: stiamo parlando di numeri altissimi di infetti, resi con una tale capacità tecnica da farmi dubitare, per l'intera durata del resto dell'episoio, di non essere davanti a CGI. Le orde si uniscono e cambiano direzione: ora è Jackson nell'occhio del mirino. Anche qui la serie si distacca dal gioco, e di nuovo i creatori giocano con le nostre aspettative: cambierà qualcosa? Jackson verrà distrutta? Tommy si ritroverà con qualcuno da seppellire? La costante tensione che ho percepito lungo tutti i 55 minuti di episodio sono legittima testimonianza di quanta capacità Mazin e Druckmann hanno riversato nel rendere la tensione del gioco, elevandola ad incertezza per chi ne riconosce le differenze dall'opera originale. [caption id="attachment_1093529" align="aligncenter" width="1200"]
Breccia
Se una linea narrativa vede Joel intrappolato nello chalet con una Dina svenuta e un'Abby sicura di volerlo fare soffrire a lungo prima di ucciderlo, gli eventi a Jackson non rallentano il tam tam cardiaco, con un assalto di Infetti che mi ha ricordato, scena dopo scena, la battaglia di Grande Inverno di Game of Thrones, ma fatta molto, MOLTO, meglio. #almenoquisivedechesuccede Lo scambio di Tommy e Dina gioca a favore di Tommy, qui, dandogli una chance di difendere la sua Jackson con ogni mezzo a sua disposizione, anche contro orde innumerevoli di Infetti e un Bloater particolarmente coriaceo e incattivito. I set e gli effetti visivi rimangono di ottima qualità, e sono la cornice necessaria per una scena d'azione che non lascia scampo e mai, nemmeno in un singolo momento, ti fa considerare scontata la sopravvivenza di Tommy, Maria, o addirittura dell'intera Jackson. Stunt e VFX lavorano perfettamente a braccetto, in questa sezione, con almeno 2 livelli di profondità visiva dell'azione in ogni singolo frame, fra botti di benzina infiammate, vetrine sfondate, strade piene e tetti assaltati. L'assalto è senza tregua, le pareti tremano, gli Infetti non smettono di arrivare, e i lanciafiamme, le pistole e i fucili funzionano solo finché c'è qualcuno a premere il grilletto. Davvero, “Through the Valley” ti prende per il collo e non ti molla più fino alla fine, nemmeno quando stai chiedendo, in ginocchio... pietà. [caption id="attachment_1093530" align="aligncenter" width="1200"]
Resa
E arriviamo a questo momento. A questo dannato momento. Non mi soffermo troppo sul come, ma per Joel arriva il conto. Abby ha forse un po' di ragione dalla sua parte, e quella interpretata dalla Dever sembra intenzionata a giustificare ancor di più le proprie azioni, a sé stessa e Joel, con un discorso che non stona, soprattutto immaginando - o sapendo - come il personaggio evolverà. Joel, Ellie ed Abby, in fondo, sono a 3 punti diversi di un percorso di vendetta, una linea che si comporta sempre più come un cerchio, forse una spirale. C'è persino un momento, nel quale Abby dice "I’m going to kill you, because there are some things we all agree are just fucking wrong”, nel quale ho riconosciuto un momento di comunione, fra Abby e Joel, un momento nel quale, nell'assurdità della situazione, erano d'accordo. C'è un ulteriore livello, però: per Joel, quello che ha fatto a Salt Lake City era inevitabile, e in parte sappiamo che un po' si sente in colpa, ma non vuol dire che, tornasse indietro, non rifarebbe tutto uguale. Se la morte di Joel è fin troppo reminescente di quella del gioco, è la performance di Bella Ramsey a rendere questa una Ellie ben diversa da quella del gioco, ma non per questo meno legittima o giustificata, per il percorso che sceglierà d'intraprendere... anzi, forse persino più giustificata nella vendetta che, conclusasi per Abby, si accende in Ellie. Negli ultimi suoi momenti - e negli ultimi momenti di The Last of Us Stagione 2 Episodio 2 - il Joel di Pascal reagisce maggiormente alla presenza di Ellie. In un momento in particolare sembra quasi che stia per alzarsi, un ultimo impeto per lei, la sua Ellie che tutto, con un sorriso, sembra rendere possibile. Non è con la paura di quello che sta succedendo a Jackson, che Joel muore, trafitto dal manico rotto della mazza da golf maneggiata ad Abby: è nel più assoluto terrore di non aver protetto Ellie e, presto, di non poterla più proteggere da quel che le sta per succedere. Joel muore con il terrore che Ellie stia per morire con lui. [caption id="attachment_1093531" align="aligncenter" width="1200"]

Conclusione
The Last of Us Stagione 2 Episodio 2 è micidiale. Joel morto, Ellie sopravvissuta e ora con una promessa di morte a Abby e il suo gruppo, Jackson semidistrutta e piena di cadaveri. Più in basso di così non si può andare, vero? A prescindere, è chiaro che vadano allacciate le cinture per i 5 episodi rimanenti e per la prossima stagione, perché se la vendetta di Abby si è appena conclusa e, molto probabilmente, non le darà la pace che pensava ci fosse alla fine di quel percorso, quella di Ellie è appena iniziata. Come dice il detto, "Se cerchi vendetta, scava due tombe", e ho idea che di tombe dovremo scavarne parecchie da qui a fine stagione."Through the Valley", il mio momento preferito
Dopo che Abby compie il gesto estremo, c'è un'inquadratura perfetta, sia per come Mark Mylod l'ha girata, che per come Dever l'ha interpretata. Abby ha compiuto la sua vendetta, ma ancora manca qualcosa: non c'era quello che si aspettava, alla fine del percorso. Non ha raggiunto una pace interiore, e la rabbia è ancora lì. Lo si vede. Meglio e più di Joel, Abby ora si rende conto che, pur essendo una persona buona che ha fatto una scelta orrenda, "there are some things we all agree are just fucking wrong".Applauso a...
Il team VFX, ossia WETA e ILP, ma soprattutto la produttrice dei VFX, Fiona Campbell Westgate, e il direttore VFX, Alex Wang. Come dicevo prima, nelle scene dell'assalto a Jackson è difficilissimo, anche per un occhio allenato, capire cosa è effetto visivo e cosa prop fisico. Tutt'ora credo che gran parte della massa di infetti siano effettive stuntwoman e stuntmen. Assurdo. Complimenti davvero. Serve comprare assolutamente il bluray, appena esce.Citazione dell'episodio
"Just shut the fuck up and do it already" A lunedì prossimo.L'articolo The Last of Us Stagione 2 Episodio 2 “Through the Valley” Recensione proviene da GameSource.
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