Watches and Wonders 2025 “da record”: 55mila i visitatori (+12%)

Si è conclusa con “numeri da record” l’edizione 2025 di Watches and Wonders Geneva. Il salone dell’orologeria internazionale ha registrato una crescita di tutti gli indicatori rispetto al 2024, accogliendo oltre 55mila visitatori nel corso della settimana, il 12% in più rispetto all’anno precedente. Anche la partecipazione degli operatori del settore ha mostrato un ulteriore consolidamento, con 6mila rappresentanti di retailer presenti (+5%) e 1.600 giornalisti accreditati (+7%).
L’evento, promosso dalla Watches and Wonders Geneva Foundation, ha visto la presenza di 60 maison, sei in più rispetto al 2024. Particolarmente apprezzate le giornate aperte al pubblico e il programma ‘In the city’, che ha attirato oltre 23mila visitatori, segnando un +21% di biglietti venduti. Grande successo anche per gli eventi collaterali, tra cui workshop e visite guidate, che hanno registrato il tutto esaurito, confermando la crescente apertura del settore verso un pubblico più ampio e diversificato.
Il numero di appuntamenti commerciali ha raggiunto quota 12mila, con un incremento del 21% rispetto all’anno precedente, segno della dinamicità del mercato. L’edizione 2025 ha posto particolare enfasi sull’innovazione e sulla varietà delle novità presentate: dalle reinterpretazioni dei modelli storici alla valorizzazione del segmento femminile, fino all’adozione di proporzioni più contenute e unisex.
Non meno rilevante la partecipazione delle giovani generazioni – un elemento già emerso nell’appuntamento di un anno fa – che sono stati coinvolti in iniziative educative promosse dalla fondazione, tra cui visite scolastiche, incontri formativi e qualificazioni per gli SwissSkills 2025.
“Watches and Wonders si è affermato non solo come un appuntamento interprofessionale imperdibile, ma anche come una piattaforma di espressione per le maison orologiere”, ha commentato in una nota Cyrille Vigneron, presidente della Watches and Wonders Geneva Foundation.
L’evento di quest’anno si è svolto in un contesto particolare, dal momento che proprio nei giorni della manifestazione è stata annunciata l’imposizione di dazi doganali del 31% da parte degli Stati Uniti sull’export elvetico, un provvedimento che potrebbe avere un forte impatto sul ramo dato che gli Usa sono il principale mercato estero di orologi della Svizzera, con il 16,8% delle esportazioni, pari a un valore di 4,4 miliardi di franchi, secondo la Federazione dell’industria orologiera svizzera.
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