A Torino scatta la caccia agli "islamofobi": l'ultima trovata del sindaco Pd

Emuli di Elly Schlein crescono. I torinesi erano convinti di aver votato come sindaco un professore universitario, un geologo progressista, si sono ritrovati un compagno che somiglia a Nicola Fratoianni anziché a Piero Fassino, Sergio Chiamparino o Diego Novelli, i suoi predecessori sinistri a Palazzo Civico. Stefano Lo Russo ormai è così, la copia piemontese di Matte Lepore, il suo collega di Bologna che solidarizza con i picchiatori dei centri sociali, nei cui cortei spesso compare la sua vice, Emily Clancy, anziché con le forze dell'ordine. I maligni sostengono che la trasformazione sia dovuta al fatto che l'uomo punta a un seggio in Parlamento, quando Elly farà le liste, nel 2027, la stessa data in cui scade il suo mandato. Altri azzardano che voglia la guida dell'Anci, di cui è vicepresidente, che muove tanti denari e permette di radicare un potere pervasivo e duraturo sul territorio e attenda che il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, lasci per candidarsi in Regione. Comunque si

A Torino scatta la caccia agli "islamofobi": l'ultima trovata del sindaco Pd

Emuli di Elly Schlein crescono. I torinesi erano convinti di aver votato come sindaco un professore universitario, un geologo progressista, si sono ritrovati un compagno che somiglia a Nicola Fratoianni anziché a Piero Fassino, Sergio Chiamparino o Diego Novelli, i suoi predecessori sinistri a Palazzo Civico. Stefano Lo Russo ormai è così, la copia piemontese di Matte Lepore, il suo collega di Bologna che solidarizza con i picchiatori dei centri sociali, nei cui cortei spesso compare la sua vice, Emily Clancy, anziché con le forze dell'ordine. I maligni sostengono che la trasformazione sia dovuta al fatto che l'uomo punta a un seggio in Parlamento, quando Elly farà le liste, nel 2027, la stessa data in cui scade il suo mandato. Altri azzardano che voglia la guida dell'Anci, di cui è vicepresidente, che muove tanti denari e permette di radicare un potere pervasivo e duraturo sul territorio e attenda che il sindaco di Napoli, Gaetano Manfredi, lasci per candidarsi in Regione. Comunque sia, la sua azione è sconcertante.

L'ultima trovata è l'apertura di uno sportello per denunciare gli episodi di islamofobia, in una città dove gli extracomunitari sono il 15% ma commettono il 45% dei reati gravi, ma se si tratta di minorenni, i cui crimini sono aumentati del 30% in due anni, la percentuale arriva al 60%. «La lotta alla discriminazione religiosa è fondamentale per costruire una società inclusiva all'insegna del rispetto delle singole identità» ha spiegato il sindaco. La pensano diversamente le forze dell'ordine. «Questo sportello è un passo indietro rispetto ai reali problemi dei cittadini e spreca risorse» commenta il segretario generale del sindacato di Polizia della provincia di Torino, Luca Pantalella.

 

 


Già oggigiorno, gli extracomunitari fermati per i controlli accusano le forze dell'ordine di essere mosse da odio razziale. Il rischio per gli agenti è di trovarsi denunciati per odio razziale allo sportello del sindaco per l'islamofobia. Il vero problema a Torino, dove l'anno scorso si sono registrate 129mila domande di permesso di soggiorno, è l'opposto. L'anno scorso la preghiera del venerdì dell'imam, organizzata dagli studenti che avevano occupato l'università, si trasformò in un inno al jihad, la guerra santa in nome dell'islam. Nessuno poi può dimenticare i cori «Una, cento, mille Nassiriya», che da quelle aule si levarono quando Al Qaeda attaccò il quartier generale delle truppe italiane in Iraq, causando la morte di 19 nostri connazionali.
Lo Russo queste cose le sa, come sa che secondo la questura la sua città è la piazza più pericolosa d'Italia, il potenziale seme da cui può germinare una rivolta armata. I centri sociali di estrema sinistra, in particolare Askatasuna, sono i più militarizzati della Penisola e si saldano con i no-Tav e il movimento no-Pal. L'obiettivo sarebbe reclutare anche i maranza, gli immigrati di seconda generazione di origine maghrebina, per saldare un'alleanza anti-Stato. Per tutta risposta, il sindaco ha recentemente legalizzato, dopo trent'anni, proprio l'occupazione di un edificio pubblico da parte di Askatasuna, al quale il Comune paga anche le bollette.


Gli (ex) abusivi due settimane fa hanno accolto la delegazione del Consiglio Comunale tra gli insulti, costringendola a marciare, per entrare, su un tappeto di immagini raffiguranti i principali politici del centrodestra, nazionale e locale. Contumelie che si sono ripetute ieri, ai danni del ministro Paolo Zangrillo e dei parlamentari azzurri Maurizio Gasparri e Roberto Rosso, che avevano organizzato un flash-mob davanti al centro sociale con i cartelli “Lo Stato sta arrivando”. Tra le altre perle dell'estremista Lo Russo, il progetto di espropriare di fatto le case di chi ha più di cinque immobili sfitti per darli in locazione forzata e di realizzare un museo dell'omosessualità. Le esigenze più impellenti dei cittadini vengono invece ignorate. Per mancanza di fondi, il Comune ha bocciato l'apertura di tre nuove stazioni della metropolitana, che avrebbero consentito agli abitanti dei quartieri più periferici di raggiungere il centro. E la proposta di Forza Italia di ricorrere a fondi privati è stata bocciata. Non sono cose da soviet...

 

 

 

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