Pur essendo tra gli animali più famosi del pianeta, gli orsi polari sono anche un mistero: si tratta di una delle specie più complicate da studiare, almeno in natura. Questo perché non è facile individuarli e seguirli, in particolare in certe fasi della loro vita: la più famigerata in questo senso è il periodo che intercorre tra la nascita dei cuccioli e il loro svezzamento – o meglio, il momento in cui la famiglia abbandona la tana e si avventura nel mondo. Mistero finalmente svelato da uno studio pubblicato sul Journal of Wildlife Management, che racconta sei anni di osservazioni di orsi polari effettuate con un metodo nuovo (e particolarmente efficace). . Come si spiano gli orsi polari? Il team che ha condotto lo studio è canadese, della University of Toronto, e ha cominciato nel 2018 il suo lavoro di monitoraggio di 13 membri della popolazione di orsi bianchi del mare di Barents. Gli esemplari erano tutti dotati di radiocollare. Il team ha anche installato nove telecamere in altrettante tane conosciute, tutte situate nell'arcipelago norvegese delle Svalbard.
La combinazione di questi due elementi ha permesso di individuare i momenti di attività intorno alle tane e di associarli ai singoli esemplari: in questo modo, il team canadese è riuscito per la prima volta a filmare il periodo noto come "denning" (da "den", tana) – quello, appunto, nel quale la madre comincia a crescere i cuccioli senza mai allontanarsi troppo da casa.. Periodo preparatorio. Il periodo del denning è particolarmente duro per gli orsi polari femmina: inizia con la madre che si sigilla all'interno di una tana, e lì dà alla luce i cuccioli – perdendo nel processo circa metà del suo peso corporeo, che dovrà riguadagnare con fatica nei mesi successivi. Le osservazioni del team canadese hanno rivelato che, durante questo periodo, la madre abbandona ogni tanto la tana, per brevi "gite" che durano in media mezz'ora e che raramente la portano a più di 40 metri da casa.
Durante alcune di queste gite, la madre si fa accompagnare dai cuccioli, con una frequenza crescente man mano che le temperature si alzano. Il denning serve quindi, secondo gli autori dello studio, ad acclimatare i cuccioli degli orsi polari al mondo esterno, prima di uscire ufficialmente nel mondo e imparare a sopravvivere..