Addio a Rosita Missoni, co-fondatrice e anima dell’azienda di famiglia
Per oltre sessant’anni ha colorato con nuance luminose, affini della sua joie de vivre, il guardaroba e le case di milioni di persone. Si è spenta oggi a 93 anni Rosita Missoni, co-fondatrice nel 1958 insieme al marito Ottavio della celebre casa di moda italiana con sede a Sumirago, uno stabilimento in collina, tra bosco e […]
Per oltre sessant’anni ha colorato con nuance luminose, affini della sua joie de vivre, il guardaroba e le case di milioni di persone. Si è spenta oggi a 93 anni Rosita Missoni, co-fondatrice nel 1958 insieme al marito Ottavio della celebre casa di moda italiana con sede a Sumirago, uno stabilimento in collina, tra bosco e campagna con una vista speciale sul Monte Rosa.
Rosita Jelmini nasce nel 1931 in una famiglia di sarti di Golasecca (Varese) e incontra il velocista nonché futuro sposo alle Olimpiadi di Londra del 1948. La coppia decide di unire le proprie forze e competenze nel mondo dei tessuti, una fabbrica di scialli e ricami in provincia di Varese della famiglia di lei e un laboratorio di maglieria triestino di proprietà di Ottavio. Agli inizi degli anni cinquanta avviano un’attività in un capannone a Gallarate per poi spostare tutta la produzione nella città in provincia di Varese.
Insieme lavorano per la boutique Biki di Milano e nel 1958 presentano alla Rinascente la piccola collezione ‘Milano-Simpathy’: abiti a righe coloratissime conquistano per la prima volta le vetrine dello store in piazza del Duomo. Risale al 1966 la prima sfilata presso il Teatro Gerolamo di Milano che vede una netta rottura rispetto agli schemi tradizionali dell’uso della maglia. L’anno seguente sono presenti per la prima volta alle sfilate di Palazzo Pitti a Firenze. Parallelamente cresce l’attenzione nei confronti della griffe all’estero, da Parigi alla Grande Mela dove, con l’apprezzamento della mitica fashion editor Diana Vreeland, Missoni inizia a fare breccia nei department store, e negli armadi, degli americani. Il New York Times scrive: “Se Chanel fosse viva e lavorasse in Italia farebbe esattamente quello che fanno i Missoni”.
Il mondo applaude la creatività della coppia e anche le istituzioni italiane ne riconoscono il talento, il Presidente della Repubblica conferisce a Ottavio Missoni l’onorificenza di Commendatore al Merito della Repubblica Italiana e successivamente quella di Cavaliere del Lavoro. Nel 2014 Rosita Missoni riceve il titolo di Cavaliere del Lavoro per la categoria Industria abbigliamento Lombardia.
Rosita e Ottavio Missoni hanno spesso aperto le porte della loro azienda raccontando alla stampa gavetta, sacrifici, successi e soddisfazioni di una vita trascorsa tra filati e macchinari, in seguito affiancati dai figli Angela, Luca e Vittorio, scomparso prematuramente pochi mesi prima del padre nel 2013. Il brand è tra gli storici protagonisti della fashion week milanese sebbene Rosita si sia dedicata da tempo, con la consueta passione, alla linea Missoni Home, presentando le nuove collezioni durante la Design Week milanese, accogliendo gli addetti ai lavori con il sorriso che l’ha sempre contraddistinta.
Qual è la vostra reazione?