Addio al celebre fotografo di moda Gian Paolo Barbieri
Si è spento ieri, nella sua Milano, Gian Paolo Barbieri, uno dei fotografi internazionali più acclamati del sistema moda, e non solo. Ad annunciarlo “con profondo dolore” è la fondazione che porta il suo nome, già custode del suo immenso lavoro. Barbieri, classe 1935, “lascia un’eredità artistica senza pari, che ha segnato la storia della […]
Si è spento ieri, nella sua Milano, Gian Paolo Barbieri, uno dei fotografi internazionali più acclamati del sistema moda, e non solo. Ad annunciarlo “con profondo dolore” è la fondazione che porta il suo nome, già custode del suo immenso lavoro. Barbieri, classe 1935, “lascia un’eredità artistica senza pari, che ha segnato la storia della moda e della fotografia internazionale”, si legge in una nota. “Con il suo obiettivo, Barbieri ha saputo raccontare non solo l’eleganza e il fascino delle sue modelle, ma anche l’anima della moda italiana, elevandola a forma d’arte”.
Tra i suo molteplici lavori, si ricordano le campagne pubblicitarie per Valentino, Armani e Dolce&Gabbana, gli scatti che hanno arricchito le pagine di Vogue Italia, Vogue America, Vogue Paris e Vogue Germania. La sua carriera, iniziata negli anni ’60 e attraversata da una straordinaria capacità di interpretare e anticipare i tempi, lo ha portato a essere riconosciuto come uno dei più grandi fotografi del nostro tempo. “La sua maestria nell’uso della luce, il suo gusto impeccabile e la sua capacità di fondere arte, cinema e moda hanno definito nuovi canoni di bellezza e raffinatezza”.
Negli ultimi anni, con la sua fondazione, Barbieri si è dedicato alla promozione della cultura fotografica, sostenendo giovani talenti e preservando il valore della fotografia come testimonianza e forma d’espressione. “Con la sua scomparsa, perdiamo non solo un maestro, ma anche un uomo che ha dedicato la vita alla bellezza, alla creatività e alla ricerca della perfezione artistica. La Fondazione Gian Paolo Barbieri continuerà a portare avanti la sua missione, onorando la memoria e il lavoro di un artista che ha saputo rendere eterno ciò che fotografava”.
Qual è la vostra reazione?