Quando si tratta di salute, TikTok è un cattivo consigliere. Non sarebbe una grande novità, se non fosse che stavolta, a finire sotto la lente degli scienziati è stato il modo in cui il social affronta il tema dell'ADHD, il disturbo da deficit di attenzione/iperattività, che molte persone tendono ad auto-diagnosticarsi. E c'è da chiedersi se dietro questa tendenza non ci sia anche lo zampino di contenuti poco veritieri condivisi online.. In base allo studio, pubblicato su PLOS One, più della metà dei video più popolari su TikTok in tema ADHD diffondono contenuti non in linea con le linee guida della comunità medica, un fatto che potrebbe spingere alcuni utenti a ritenere erroneamente di essere affetti da questo disturbo.. Casi sommersi. ADHD sta per attention deficit hyperactivity disorder: è un disturbo evolutivo dell'autocontrollo caratterizzato da iperattività, scarsa capacità di concentrarsi e di portare a termine un compito, difficoltà nel controllo degli impulsi e del livello di attività. Ufficialmente, interessa circa l'1% della popolazione, ma gli psicologi pensano che i casi reali siano in numero maggiore. Questo però non vuol dire che la diagnosi si possa fare con superficialità.. I più visti. Un gruppo di scienziati dell'Università della Columbia Britannica ha analizzato i 100 video più popolari con l'hashtag #ADHD presenti su TikTok il 10 gennaio 2023, quando è stata condotta la prima fase dello studio. Si parla di video che avevano totalizzato collettivamente 496 milioni di visualizzazioni e in media 984.000 like.. Verificati: meno della metà. In media, ogni video conteneva tre presunti "fatti" sull'ADHD. Gli scienziati hanno chiesto a due psicologi se queste assunzioni riflettessero i sintomi dell'ADHD descritti nel DSM-5, l'ultima edizione del manuale diagnostico e statistico dei disturbi mentali, riferimento per la classificazione e la diagnosi di queste patologie. Solo il 48,7% delle affermazioni rispecchiava effettivamente le linee guida scientifiche, e più di due terzi dei video attribuiva alcuni presunti disturbi a una condizione non ancora diagnosticata di ADHD - mentre, per gli psicologi, si trattava di manifestazioni della "normale esperienza umana".. Poco senso critico. Anche la valutazione di cosa fosse realmente informativo, cioè di cosa spiegasse meglio che cosa sia l'ADHD, variava di molto tra utenti e psicologi. Gli autori dello studio hanno chiesto ai due psicologi di valutare in una scala da 0 a 5 quali fossero i video più accurati dal punto di vista clinico. Quindi hanno invitato 843 studenti a dare un punteggio di accuratezza ai 5 video considerati migliori dagli psicologi e ai 5 peggiori. Gli psicologi hanno assegnato ai video ritenuti più accurati un punteggio medio di 3,6, i ragazzi di 2,8. Mentre ai video meno accurati, i ragazzi hanno dato un punteggio medio di 2,3 e gli psicologi di 1,1.
«La quantità di tempo trascorso guardando contenuti correlati all'ADHD su TikTok ha aumentato la probabilità di consigliarli o di identificarli come utili e accurati», spiega Vasileia Karasavva, autrice dello studio.. E le altre malattie? Ora ci si chiede quanto questo tipo di meccanismo si estenda anche ad altri contenuti che riguardano la salute. I disturbi mentali potrebbero soffrire particolarmente di questo genere di disinformazione, perché la valutazione dei sintomi passa più spesso per la semplice osservazione di comportamenti anziché da altri parametri clinici più quantificabili.
La soluzione? Non di certo bandire questo tipo di contenuti. Piuttosto, aumentare il numero di video clinicamente accurati in rete, e favorire l'esercizio del senso critico da parte degli utenti. Che andrebbero resi meno passivi nelle loro scelte di consumo..