Al via le sfilate ‘patchwork’ di Londra, tra lusso e fast fashion

Un mix eterogeneo di marchi anche molto diversi per posizionamento e percepito. La London fashion week dedicata alle collezioni autunno/inverno 2025-26 in calendario da oggi fino al 24 febbraio è un patchwork in cui non è facile districarsi. Da diversi anni la manifestazione soffre la mancanza di big brand, fatta eccezione per Burberry, e allo […]

Al via le sfilate ‘patchwork’ di Londra, tra lusso e fast fashion
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Un mix eterogeneo di marchi anche molto diversi per posizionamento e percepito. La London fashion week dedicata alle collezioni autunno/inverno 2025-26 in calendario da oggi fino al 24 febbraio è un patchwork in cui non è facile districarsi. Da diversi anni la manifestazione soffre la mancanza di big brand, fatta eccezione per Burberry, e allo stesso tempo non è più la piattaforma prioritaria per i marchi emergenti. Nelle ultime stagioni anche Milano, oltre a New York, ha visto ampliare gli spazi dedicati alle realtà in erba.

Basti pensare che la kermesse si aprirà oggi pomeriggio con un evento del marchio fast fashion Pull&Bear (Gruppo Inditex) all’interno del department store di lusso Selfridges, un esempio lampante del mix’n’match che si respira oltre la Manica. Oltre alla sfilata di Burberry, il cui direttore creativo Daniel Lee è dato in partenza a giorni alterni, gli altri marchi affermati sono Erdem, Rocksanda, Emilia Wickstead, e Simone Rocha. Le nuove leve del brit glam presenti all’appello sono Richard Quinn e Harris Reed, oltre ai talenti della Central Saint Martins e della London College of Fashion. Torna a casa John Richmond che, invitato dal British Fashion Council dopo “alcune stagioni e tentativi di poter essere inserito nel calendario di Camera Nazionale della Moda Italiana”, specifica una nota, si è deciso anche per un politica di internazionalizzazione del brand, a presentare la nuova collezione il 22 febbraio attraverso un party della prestigiosa Tate Modern Gallery per poi sfilare nella capitale inglese a giugno.

Ci saranno anche, tra le tante, le presentazioni di Stephen Jones, Temperley London e Malone Souliers. In calendario anche oltre 20 show digital. Sembra proprio che Londra non si sia ancora ripresa dall’emergenza Covid.

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