Al via Milano Unica 40. Nel 2024 il tessile frena a 7,1 miliardi (-7,7%)

Si apre oggi, in una congiuntura economica ancora complessa per il comparto, l’edizione numero 40 di Milano Unica. La kermesse dedicata al tessile e accessori alto di gamma popolerà fino a giovedì 6 febbraio i consueti spazi espositivi di Fiera Milano Rho, puntando i riflettori sulle proposte primavera/estate 2026 di 723 espositori italiani e internazionali. […]

Al via Milano Unica 40. Nel 2024 il tessile frena a 7,1 miliardi (-7,7%)
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Si apre oggi, in una congiuntura economica ancora complessa per il comparto, l’edizione numero 40 di Milano Unica. La kermesse dedicata al tessile e accessori alto di gamma popolerà fino a giovedì 6 febbraio i consueti spazi espositivi di Fiera Milano Rho, puntando i riflettori sulle proposte primavera/estate 2026 di 723 espositori italiani e internazionali.

Un numero che, spiega la fiera nella nota, rappresenta un “record assoluto di adesioni”. Tra le 723 aziende, 556 (+9,5% sull’edizione di gennaio 2024) sono quelle degli espositori presenti all’interno dei tre saloni Ideabiella, Moda In e Shirt Avenue, 150 tra le aree speciali e gli Osservatori Korea e Japan, a cui si aggiungono quelle di 17 case editrici.

All’incremento del numero di espositori, superiore del 18% a gennaio 2024, è seguito un aumento della superficie espositiva, che ha registrato un +12% rispetto all’edizione di un anno fa.

Sullo sfondo, ci sono i dati preconsuntivi sul 2024 della tessitura made in Italy (come sempre in un’accezione comprensiva di laniera, cotoniera, serica e a maglia), elaborati dal centro studi di Confindustria Moda, che stimano un 2024 complessivamente in calo del 7,7 per cento. Il turnover del settore scenderebbe così a 7,1 miliardi di euro, concorrendo all’11,8% del fatturato generato dalla filiera del tessile-abbigliamento.

Sul bilancio settoriale sfavorevole incidono – si legge nella nota economica – “sia la contrazione delle vendite sui mercati esteri sia, il mercato interno, principalmente focalizzato su produzioni di capi di alta gamma spesso destinati alla successiva riesportazione, rivelatosi sofferente in tutti i comparti”.

Se il mercato interno ha accusato, infatti, un calo del fatturato del 5,2%, i mercati esteri hanno registrato una flessione dell’8,5% (arrivata a -12,8% nei primi nove mesi), sebbene spicchi qualche eccezione: la Cina in particolare, che rappresenta con Hong Kong più del 10% del fatturato derivante dalle esportazioni, cresce del 4,8 per cento. In crescita anche l’export di tessuti verso il Vietnam e lo Sri Lanka, che insieme pesano per il 5% delle vendite all’estero.

Per l’import, intanto, si stima una flessione del 5,8%. Il complesso delle vendite estere passerebbe dunque a poco più di 3,88 miliardi di euro (perdendo circa 360 milioni rispetto al 2023), mentre le importazioni scenderebbero a 1,8 miliardi. La bilancia commerciale, in questo modo, assisterebbe a una riduzione attorno ai 246 milioni di euro rispetto al 2023, attestandosi sui 2,042 miliardi.

Guardando invece ai diversi segmenti che compongono il comparto, è atteso un andamento negativo generalizzato a partire dalla tessitura laniera, comparto preponderante con un’incidenza sul totale del 39,9 per cento. Anche i tessuti serici e quelli cotonieri – che ricoprono una quota del 16,9% ciascuno della tessitura made in Italy – sono attesi archiviare il 2024 in area negativa, penalizzati sia dalla domanda estera sia dalla domanda interna, così come la tessitura a maglia (che pesa il 20,9%) e i tessuti linieri (5,5 per cento).

Intanto Milano Unica 40, supportata dal Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale (Maeci) e da Agenzia Ice, ospiterà come di consueto progetti trasversali legati alla creatività, all’arte, all’estetica, alla tradizione e all’innovazione tecnologica. ‘Still Frame’, in particolare, è una suggestiva installazione video di The Cube Archive, che approfondirà i concetti di tendenza presentati in fiera, restituendo attraverso immagini e look evocativi nuove idee e intuizioni creative.

‘Beyond Tailoring’ è invece un nuovo progetto che nasce dalla partnership di grandi player della filiera tessile, pensato come un percorso immersivo e multisensoriale che racconta il processo di confezione di capi menswear in tutte le sue fasi.

Tra le aree speciali, sono sempre presenti Innovation Area, organizzata da TexClubTec, Sezione Tessili Tecnici di Confindustria Moda e finalizzata a valorizzare insieme a prodotti e processi innovativi, l’importanza dell’interazione tra aziende lungo l’intera supply chain. Mare di Moda, dal 2002 con i main trade show di Cannes, Miami e Londra, promuove e tutela le collezioni europee di tessuti e accessori per il mare, l’intimo e l’athleisure di origine controllata. Infine Startup Textile Connection, con la presenza di 8 startup italiane che copriranno le più vaste aree: dall’economia circolare alla gestione degli scarti, controllo qualità, tracciabilità e soluzioni digitali.

E se la fiera – come ha spiegato il presidente Simone Canclini – si pone sempre più come “un contenitore di ricerca, incoraggiando il dialogo tra passato, presente e futuro a supporto dell’evoluzione della creatività”, da menzionare anche la mostra dedicata ad Anna Piaggi, figura iconica nel mondo della moda, conosciuta per il suo stile unico e visionario e l’estetica innovativa che ha saputo rompere le convezioni.

E riguardo alle evoluzioni che stanno interessando la filiera del tessile, Canclini ricorda e auspica – durante la conferenza inaugurale della fiera – l’imminente avvento di un regime ‘Epr’ (di ‘Responsabilità estesa del produttore’) comunitario che permetta di “evitare di riempire il pianeta di abiti dismessi e che la malavita, in particolare, rischi di dare fuoco a montagne di vestiti nell’abusivismo”.

Claudio Sgaraglia, prefetto di Milano, ha poi confermato l’arrivo di un protocollo che dia il via a un database che censisca gli attori della supply chain, fornendo agli imprenditori un elenco da cui attingere informazioni sulla filiera “all’insegna di trasparenza e legalità”. Un “lavoro congiunto che sta per concludersi”, sulla falsariga di quanto già accaduto per il settore logistico.

Intervenuto all’inaugurazione, in videocollegamento, anche Antonio Tajani, vicepresidente del Consiglio e ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale che ha sottolineato, tra gli altri temi, quello dei dazi, spiegando come “la guerra dei dazi non giovi a nessuno”. E aggiungendo: “Su questo fronte serve dialogo con l’amministrazione americani, con cui il nostro governo è in buoni rapporti e può fare da ponte per l’Unione europea”.

 

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