Alloggi per studenti: quali sono le agevolazioni previste dal PNRR?

Aprile 16, 2025 - 01:00
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Alloggi per studenti: quali sono le agevolazioni previste dal PNRR?

lentepubblica.it

Negli ultimi anni, la crisi abitativa che colpisce migliaia di studenti universitari in tutta Italia è tornata al centro del dibattito pubblico: vediamo quali sono le agevolazioni previste dal PNRR in materia di alloggi per gli studenti.


Dopo le mobilitazioni del 2023, quando tende e cartelli colorati hanno invaso le piazze per denunciare i prezzi esorbitanti degli affitti e la scarsità di alloggi a lungo termine, si stanno finalmente intravedendo segnali concreti di cambiamento. Un’evoluzione che non nasce solo dalla protesta, ma si fonda su una serie di interventi legislativi e sul potente motore finanziario del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Un’emergenza abitativa ancora irrisolta

La mancanza di case a prezzi sostenibili per gli universitari è una questione ancora aperta, nonostante alcuni correttivi introdotti negli ultimi mesi per regolamentare il mercato degli affitti brevi. Queste forme di locazione, sempre più diffuse grazie alle piattaforme digitali, hanno infatti sottratto numerose unità abitative al mercato ordinario, aggravando una situazione già critica nelle grandi città a vocazione accademica come Milano, Bologna, Roma e Napoli.

In risposta, si sta assistendo alla diffusione di formule contrattuali più flessibili rispetto al tradizionale modello “4+4” a canone libero, con l’obiettivo di favorire una maggiore accessibilità e sicurezza abitativa per chi studia lontano da casa.

I nuovi modelli di affitto: più vantaggi per studenti e proprietari

Tra le soluzioni che stanno prendendo piede, un ruolo di primo piano lo giocano i contratti a canone concordato riservati agli studenti. Questi accordi, che offrono vantaggi fiscali ai proprietari e condizioni economiche più vantaggiose per gli affittuari, stanno conquistando sempre più terreno. Secondo uno studio realizzato da Scenari Immobiliari per Il Sole 24 Ore, si prevede un aumento del 10,2% di questo tipo di contratti entro il 2027 rispetto al 2024, con un impatto particolarmente significativo nei poli universitari dove è alta la presenza di studenti fuorisede.

Il PNRR e la sfida degli studentati: obiettivo 100.000 posti letto

Parallelamente all’espansione delle locazioni agevolate, un altro fronte di intervento riguarda la costruzione e il recupero di residenze universitarie. Il PNRR ha destinato quasi 1,2 miliardi di euro a questa missione, puntando a più che raddoppiare la disponibilità di posti letto per studenti, dagli attuali 40.000 a oltre 100.000 entro il 2026.

Per raggiungere questo traguardo ambizioso, sono stati introdotti importanti strumenti di semplificazione normativa e incentivi per il coinvolgimento dei soggetti privati, ai quali lo Stato garantisce la copertura dei costi di gestione per i primi tre anni.

Deroghe urbanistiche e velocizzazione delle pratiche

Uno dei cardini della strategia è rappresentato dall’articolo 1-quater della Legge 338/2000, riformulato attraverso una serie di decreti-legge approvati nel corso del 2024. Questa disposizione, aggiornata più volte per accogliere anche le proposte dell’Associazione nazionale costruttori edili (Ance), rende più agevole trasformare edifici esistenti in residenze universitarie.

In particolare, è ora possibile modificare la destinazione d’uso degli immobili anche in deroga ai piani urbanistici locali e a normative regionali o nazionali. Tale semplificazione si applica agli interventi previsti nei progetti ammessi al bando pubblicato con il Decreto Ministeriale n. 481 del 26 febbraio 2024, a seguito della manifestazione di interesse promossa dal Ministero dell’Università nel maggio 2023.

Ampliamento delle misure: anche beni confiscati e immobili statali

Il Decreto-legge 160/2024, convertito nella Legge 199/2024, ha ulteriormente ampliato il raggio d’azione delle agevolazioni. Oltre agli edifici privati, le semplificazioni si estendono ora anche agli immobili pubblici e a quelli sottratti alla criminalità organizzata, che potranno essere riconvertiti in strutture abitative per studenti con il supporto dell’Agenzia del Demanio.

Anche per questi interventi è prevista la possibilità di presentare una SCIA – la Segnalazione Certificata di Inizio Attività – anziché richiedere un permesso edilizio ordinario, riducendo così tempi e costi burocratici.

Premi volumetrici e deroghe agli standard urbanistici

Tra gli incentivi più significativi introdotti dalla normativa, spicca la possibilità di incrementare fino al 35% la volumetria degli edifici oggetto di ristrutturazione. Inoltre, le residenze universitarie finanziate con fondi del PNRR sono esentate dall’obbligo di rispettare alcuni parametri urbanistici, come la dotazione minima di parcheggi o la disponibilità di nuove aree a standard, vista la loro funzione sociale prioritaria e le caratteristiche di mobilità tipiche della popolazione studentesca.

Interventi anche in aree vincolate e superfici impermeabilizzate

Una parte significativa delle semplificazioni riguarda anche gli immobili situati in zone soggette a vincolo paesaggistico. In questi casi, non sarà più necessaria l’autorizzazione paesaggistica tradizionale, ma basterà una segnalazione alla soprintendenza, a condizione che l’intervento rispetti quanto previsto dal Testo Unico dell’Edilizia.

Lo stesso principio vale per le superfici già impermeabilizzate, che potranno essere trasformate in residenze studentesche senza generare nuovo consumo di suolo, uno degli obiettivi centrali delle politiche ambientali europee da qui al 2050.

Riconoscimento della competenza comunale e stop ai vincoli regionali

Un’altra innovazione introdotta dalla recente legislazione riguarda l’eliminazione dell’obbligo di autorizzazione regionale per l’apertura delle residenze universitarie finanziate dal PNRR. Saranno i Comuni, tramite lo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), a gestire le pratiche di avvio, snellendo ulteriormente l’iter amministrativo e superando la frammentazione normativa tra Regioni.

Incentivi fiscali e vincolo di destinazione

A rendere ancora più interessante la riqualificazione a fini abitativi per studenti, si aggiunge un importante sgravio fiscale: qualora il valore catastale dell’immobile aumenti in seguito alla trasformazione, questo incremento non sarà considerato ai fini di imposte come IMU, imposta di registro, ipotecaria o catastale, per tutta la durata del contributo pubblico.

Tuttavia, in cambio di tali benefici, gli immobili dovranno essere destinati esclusivamente all’accoglienza universitaria per almeno dodici anni o per l’intera durata del finanziamento.

Verso una nuova geografia dell’abitare per chi studia

Il quadro complessivo che emerge dalle recenti riforme e dagli investimenti legati al PNRR lascia intravedere un cambiamento di rotta significativo nella gestione dell’emergenza abitativa universitaria. Semplificazioni normative, incentivi economici e una rinnovata attenzione al riuso del patrimonio edilizio esistente costituiscono i pilastri di una strategia ambiziosa, che potrebbe trasformare radicalmente l’offerta di alloggi per gli studenti italiani nei prossimi anni.

Ma se le premesse sono promettenti, il vero banco di prova sarà l’attuazione concreta dei progetti: monitorare i tempi di realizzazione, la qualità delle strutture e l’effettiva accessibilità dei prezzi sarà fondamentale per comprendere se questa nuova stagione riuscirà davvero a restituire agli studenti la serenità abitativa che meritano.

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