Almasri, Capezzone: "Polpetta avvelenata per l'Italia". Chi mette nel mirino

Il caso del generale libico Almasri infiamma prima la politica e poi i salotti televisivi. Daniele Capezzone, ospite a 4 di sera, non ha usato giri di parole e, per commentare le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio e le reazioni delle opposizioni, ha detto: "Bisogna dire agli italiani il problema tutto intero: qualcuno aveva cercato di cucinare una polpetta avvelenata contro l'Italia. Una corte internazionale screditatissima aveva cercato di scorrazzare questo signore in giro per l'Europa senza problemi". Oggi Nordio ha infatti spiegato che la comunicazione al ministero è arrivata ad arresto avvenuto e il punto, secondo il direttore editoriale di Libero, sta proprio nelle tempistiche.      "Casualmente il cartellino rosso è stato tirato fuori quando è arrivato in Italia. Perché? Per creare la situazione in cui fosse l'Italia ad aprire la vertenza con la Libia", ha continuato Capezzone, che quindi è passato a scodellare gli scenari che si sarebbero verificati nel caso

Almasri, Capezzone: "Polpetta avvelenata per l'Italia". Chi mette nel mirino

Il caso del generale libico Almasri infiamma prima la politica e poi i salotti televisivi. Daniele Capezzone, ospite a 4 di sera, non ha usato giri di parole e, per commentare le parole del ministro della Giustizia Carlo Nordio e le reazioni delle opposizioni, ha detto: "Bisogna dire agli italiani il problema tutto intero: qualcuno aveva cercato di cucinare una polpetta avvelenata contro l'Italia. Una corte internazionale screditatissima aveva cercato di scorrazzare questo signore in giro per l'Europa senza problemi". Oggi Nordio ha infatti spiegato che la comunicazione al ministero è arrivata ad arresto avvenuto e il punto, secondo il direttore editoriale di Libero, sta proprio nelle tempistiche. 

 

 

"Casualmente il cartellino rosso è stato tirato fuori quando è arrivato in Italia. Perché? Per creare la situazione in cui fosse l'Italia ad aprire la vertenza con la Libia", ha continuato Capezzone, che quindi è passato a scodellare gli scenari che si sarebbero verificati nel caso in cui Almasri non fosse stato rimpatriato. "Se l'Italia avesse avuto un comportamento diverso con questo signore, noi avremmo rischiato una bomba all'impianto dell'Eni in Libia, il sequestro di alcune decine di lavoratori italiani e cento barconi subito. Ergo, per una questione di sicurezza nazionale, l'Italia non apre vertenze di questo tipo", ha chiosato il giornalista.

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