Apple sotto accusa: strumenti contro gli abusi sui minori bloccati dalla privacy

Causa da 1,2 miliardi di dollari contro Apple per non aver implementato sistemi di protezione dei minori

Apple sotto accusa: strumenti contro gli abusi sui minori bloccati dalla privacy

Un nuovo capitolo nella complessa battaglia tra privacy e sicurezza digitale vede ancora una volta Apple al centro di una controversia legale. Il colosso di Cupertino si trova ad affrontare una causa che trova la sua origine nel 2021, quando erano stati annunciati gli sviluppi di strumenti tecnologici avanzati per il rilevamento di materiale pedopornografico (CSAM) su iCloud. Questi avrebbero dovuto segnalare automaticamente le immagini sospette al National Center for Missing and Exploited Children, creando una rete di protezione per i minori nel mondo digitale.

Tuttavia, l'iniziativa si è presto scontrata con le preoccupazioni relative alla privacy degli utenti. Le critiche si sono concentrate sul rischio che questi strumenti potessero essere utilizzati per altri scopi di sorveglianza, portando Apple a fare marcia indietro sul progetto.

Ora, un gruppo di vittime di abusi sessuali ha intentato una causa presso il tribunale della California settentrionale, chiedendo un risarcimento di oltre 1,2 miliardi di dollari. Il gruppo, che potrebbe arrivare a includere fino a 2.680 vittime, sostiene che l'abbandono del progetto da parte di Apple abbia contribuito alla continua circolazione di materiale illegale, perpetuando così il danno alle vittime.


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