Arrosticini d'Abruzzo con il giallo: occhio al regolamento dell'Unione europea...
L'indicazione d'origine degli arrosticini d'Abruzzo si tinge di giallo. In una nota ripresa ampiamente dall'Ansa anche sul proprio portale web, il capogruppo di Fratelli d'Italia al Consiglio regionale abruzzese, Massimo Verrecchia, ha annunciato che gli spiedini di agnellone, una preparazione divenuta negli anni il simbolo della regione, otterrà la doppia certificazione europea. Sarà cioè sia Dop sia Igp. In tal senso si è espressa, all'unanimità, la Commissione agricoltura del consiglio regionale votando una risoluzione proposta da Verrecchia, assieme ai consiglieri Emiliano di Matteo, capogruppo di Forza Italia, e Carla Mannetti (Lega), proprio per il doppio riconoscimento Dop e Igp per l'arrosticino abruzzese. La notizia del duplice riconoscimento - Indicazione geografica protetta e Denominazione d'origine protetta - ha raccolto apprezzamento unanime. «Parliamo di un prodotto tipico», spiegava all'Ansa il medesimo Verrecchia, «che è a tutti gli effetti uno dei principali simboli di
L'indicazione d'origine degli arrosticini d'Abruzzo si tinge di giallo. In una nota ripresa ampiamente dall'Ansa anche sul proprio portale web, il capogruppo di Fratelli d'Italia al Consiglio regionale abruzzese, Massimo Verrecchia, ha annunciato che gli spiedini di agnellone, una preparazione divenuta negli anni il simbolo della regione, otterrà la doppia certificazione europea. Sarà cioè sia Dop sia Igp. In tal senso si è espressa, all'unanimità, la Commissione agricoltura del consiglio regionale votando una risoluzione proposta da Verrecchia, assieme ai consiglieri Emiliano di Matteo, capogruppo di Forza Italia, e Carla Mannetti (Lega), proprio per il doppio riconoscimento Dop e Igp per l'arrosticino abruzzese.
La notizia del duplice riconoscimento - Indicazione geografica protetta e Denominazione d'origine protetta - ha raccolto apprezzamento unanime.
«Parliamo di un prodotto tipico», spiegava all'Ansa il medesimo Verrecchia, «che è a tutti gli effetti uno dei principali simboli distintivi della cultura alimentare ed agro pastorale della nostra regione, e il duplice riconoscimento rappresenta da un lato un'opportunità di valorizzazione e di impulso per tutta la filiera di produzione e, dall'altro, di massima tutela dell'arrosticino abruzzese considerando come oggi sul mercato siano presenti imitazioni prodotte con carni provenienti da fuori Italia. Sono molto soddisfatto», concludeva Verrecchia, «di essere riuscito nell'intento di rimettere in carreggiata il marchio Dop accanto a quello Igp e che sia prevalso il buon senso. Ringrazio per questo tutti i colleghi della maggioranza e quelli della minoranza per il loro contributo». La risoluzione «impegna il presidente della Regione e la sua giunta ad incrementare le risorse da destinare al settore dell'ovinicoltura per incentivare gli allevatori abruzzesi al mantenimento e allo sviluppo di questa nostra storica attività», ha puntualizzato fra l'altro Verrecchia. Sulla questione è intervenuto anche il governatore dell'Abruzzo. «Accolgo con piacere la notizia», ha affermato Marco Marsilio, si tratta di «un obiettivo peril quale da due anni sollecito tutte le parti in causa e le associazioni di categoria».
Peccato che la soluzione del doppio riconoscimento cozzi contro i Regolamenti Ue che normano le indicazioni d'origine. Un singolo prodotto può essere Dop oppure Igp. Una certificazione esclude l'altra. E infatti, come risulta da una verifica fatta da Libero, la Regione Abruzzo si appresta a presentare al Ministero dell'Agricoltura e poi alla Commissione Ue esclusivamente la documentazione per richiedere l'Indicazione geografica protetta (Igp). «In sede di commissione consigliare si è pervenuti a ipotizzare la richiesta formale al Ministero della Igp da parte della Regione Abruzzo, e al tempo stesso supportare anche finanziariamente con risorse regionali ed eventualmente europee la zootecnia abruzzese», ci ha spiegato il portavoce dell'assessore regionale all'Agricoltura Emanuele Imprudente.
«Con l'obiettivo di arrivare nel giro di alcuni anni», ha aggiunto il portavoce, «ad avere un numero di capi allevati in Abruzzo che consentano di richiedere anche il riconoscimento della Dop». E la risoluzione approvata all'unanimità dalla Commissione Agricoltura? «È priva di valore cogente, è un auspicio», conclude il portavoce di Imprudente.
A questo punto festeggeranno i macellatori e gli importatori, con l'Igp si valorizzerà il metodo di preparazione e non l'origine della materia prima. «Per la zootecnia abruzzese rischia di essere un duro colpo», conferma il presidente della Coldiretti regionale Pietro Paolo Martinelli, «all'inizio degli anni Ottanta gli ovini in Abruzzo contavano 2 milioni di capi, ora sono meno di 200mila, e rischiano di sparire pure questi se passa l'Igp». Nella recente riforma delle indicazioni geografiche, fra l'altro, la Ue ha bocciato l'indicazione obbligatoria della materia prima per le Igp. Gli arrosticini d'Abruzzo potranno essere fatti con carne proveniente da tutto il mondo.
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