Audi - La fabbrica di Bruxelles chiuderà il 28 febbraio
L'Audi ha fissato la data di stop alla produzione di vetture nell'impianto di Bruxelles. Secondo un portavoce, la fabbrica cesserà di assemblare veicoli il 28 febbraio 2025: "La decisione di chiudere lo stabilimento di Bruxelles è dolorosa. Personalmente, è stata la più dura che abbia mai dovuto prendere nella mia carriera professionale", ha aggiunto Gerd Walker, membro del consiglio di amministrazione di Audi con delega alla produzione. Lo stop dello stabilimento belga, determinato dal calo delle vendite delle Q8 e-tron e dai deficit strutturali del sito, non è stata scongiurata dalla ricerca di un'alternativa industriale. L'Audi ha cercato investitori disponibili a subentrare alla sua proprietà, ma non è riuscita a individuare, neanche tra alcuni costruttori cinesi, un progetto economicamente sostenibile. Pertanto, i vertici hanno scelto di dire addio alla fabbrica belga. La situazione in Germania. La chiusura dell'impianto è ovviamente da legare alle attuali difficoltà affrontate d
L'Audi ha fissato la data di stop alla produzione di vetture nell'impianto di Bruxelles. Secondo un portavoce, la fabbrica cesserà di assemblare veicoli il 28 febbraio 2025: "La decisione di chiudere lo stabilimento di Bruxelles è dolorosa. Personalmente, è stata la più dura che abbia mai dovuto prendere nella mia carriera professionale", ha aggiunto Gerd Walker, membro del consiglio di amministrazione di Audi con delega alla produzione. Lo stop dello stabilimento belga, determinato dal calo delle vendite delle Q8 e-tron e dai deficit strutturali del sito, non è stata scongiurata dalla ricerca di un'alternativa industriale. L'Audi ha cercato investitori disponibili a subentrare alla sua proprietà, ma non è riuscita a individuare, neanche tra alcuni costruttori cinesi, un progetto economicamente sostenibile. Pertanto, i vertici hanno scelto di dire addio alla fabbrica belga.
La situazione in Germania. La chiusura dell'impianto è ovviamente da legare alle attuali difficoltà affrontate dall'intero gruppo Volkswagen. Il costruttore tedesco è nel pieno di una vertenza sindacale in Germania dagli esiti imprevedibili, soprattutto per il rischio che vengano chiusi vari stabilimenti e si proceda con un massiccio piano di licenziamenti. A tal proposito, la direzione aziendale non sta affrontando solo l'ostilità dei rappresentati dei lavoratori, ma anche quella del consiglio di sorveglianza. Il massimo organo amministrativo della Volkswagen, dove tra l'altro siedono sindacalisti e rappresentanti delle istituzioni della Bassa Sassonia, avrebbero discusso di recente della possibilità di interrrompere la produzione nello stabilimento di Dresda, che conta 300 dipedenti, e di vendere il sito di Osnabrück, che impiega circa 2.300 persone, ma non avrebbe raggiunto un sufficiente consenso sulle due misure anche per la posizione dei maggiori azionisti, le famiglie Piech e Porsche, sulla necessità di adottare una linea dura sui tagli. Le divergenze, secondo la testata Manager Magazin, avrebbero quindi spinto il consiglio a "prendere le distanze" dal programma delle chiusure. Ovviamente, è tutto da confermare e per ora Wolfsburg ha preferito non commentare le indiscrezioni. A ogni modo, la questione dovrebbe essere risolta a breve: i consiglieri avrebbbero espresso l'auspicio di individuare una soluzione entro Natale.
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