Bacchi (Unic): “La ripresa? Non prima del 2026. Ma l’affluenza al salone è positiva”
Conceria ancora in sofferenza. Si è chiuso con una flessione del 4,3% in termini di fatturato, e del 7,6% in volume, il 2024 dell’industria conciaria tricolore, come emerge dai market insights di Lineapelle, divulgati nell’ambito della 105esima edizione della manifestazione dedicata al mondo conciario, al termine oggi presso Fiera Milano Rho. Per la seconda volta […]

Conceria ancora in sofferenza. Si è chiuso con una flessione del 4,3% in termini di fatturato, e del 7,6% in volume, il 2024 dell’industria conciaria tricolore, come emerge dai market insights di Lineapelle, divulgati nell’ambito della 105esima edizione della manifestazione dedicata al mondo conciario, al termine oggi presso Fiera Milano Rho.
Per la seconda volta la manifestazione fieristica ha ospitato al suo interno Lineapelle Interiors, che ha coinvolto 37 aziende e puntato i riflettori su 19 installazioni volte a interpretare gli sviluppi del dialogo tra pelle e il mondo dell’arredo di interni.
Guardando al comparto nel suo complesso, il 2024 è – come emerso dai dati ancora preliminari (basati sui dati Istat relativi ai primi 11 mesi dell’anno) – il secondo anno consecutivo di “cali generali per il settore, frutto di una persistente sofferenza generalizzata delle filiere moda, arredo e automotive”.
Anche l’export mostra un andamento negativo, con un calo totale del 3% in valore rispetto al corrispettivo dell’anno precedente. Molto disomogenee, tuttavia, le performance delle esportazioni verso i singoli Paesi.
Tra i nostri primi 20 Paesi di export, crescono Spagna (+11%), Vietnam (+23%), Germania (+6%) ed India (+2%), a fronte di flussi sostanzialmente invariati verso Francia (prima destinazione estera delle pelli italiane), Cina (inclusa Hong Kong) e Corea del Sud. In leggero calo, invece, le spedizioni verso Usa(-4%), Serbia (-3%) e Regno Unito (-4%), mentre risultano in calo più intenso Romania (-11%), Tunisia (-10%), Portogallo (-6%), Albania (-11%), Polonia (-12%), Slovacchia (-15%), Messico (-10%), Turchia (addirittura -30%) Repubblica Ceca (-20%) e Ungheria (-7%).
Sul versante dei segmenti e distretti produttivi, nessuna eccezione al trend generalmente negativo. “Guardando al panorama delle destinazioni della pelle – ha spiegato a Pambianconews Fulvia Bacchi, AD di Lineapelle e direttrice generale di Unic-Concerie Italiane – possiamo dire che la calzatura è davvero a terra, la pelletteria soffre come non mai. Forse nell’arredo – che pesa circa il 15% del settore nel suo complesso -intravediamo dei segnali di ripresa”.
Difficile, inoltre, pronosticare una ripresa a breve termine. “Il mercato statunitense ci dà qualche speranza dopo le elezioni, la Cina è sempre ferma. Ad ogni modo, si tratta ancora di congetture più che di evidenze, e la ripresa non temo non arriverà prima del 2026”.
Sul fronte fieristico, il sentiment è positivo: “Posso dire che tutte le fiere che si sono svolte in questo periodo hanno avuto un’ottima affluenza”. Aggiungendo, però, che “l’affluenza in fiere come Lineapelle non è indicativa dell’andamento del mercato. Piuttosto si tratta di fiere in cui è necessario esserci per capire quali siano le tendenze e come stia andando il mercato stesso”.
Qual è la vostra reazione?






