Bob Dylan, il suo stile a confronto con Timothée Chalamet in A Complete Unknown
In A Complete Unknown Timothée Chalamet si cala (letteralmente) nei panni di...
In A Complete Unknown Timothée Chalamet si cala (letteralmente) nei panni di Bob Dylan.La formidabile trasformazione, fatta di look fedeli agli originali ma soprattutto di performance canore dal vivo, gli è valsa la meritata agli Oscar 2025
Timothée Chalamet è su Spotify. Non con il classico profilo da fruitore di musica in rete. Il suo account da “artista verificato”, con una media di oltre un milione e duecentomila ascoltatori mensili, aggiunge un elemento nuovo al côté artistico dell’attore. Dopo aver messo a segno ruoli complessi e molto diversi, guadagnandosi il plauso di pubblico e critica, Chalamet dà riprova della propria versatilità rivelando la stoffa del cantante. Sulla principale piattaforma di streaming musicale è presente la colonna sonora, presto disponibile anche in formato cd e vinile, del film A Complete Unknown, diretto da James Mangold, in cui Chalamet recita e canta interpretando Bob Dylan.
La pellicola appena approdata nelle sale italiane non è un biopic nel senso accademico del termine, bensì un viaggio attraverso la trasformazione di Dylan, dal suo ingresso nel mondo della musica folk fino alla sua svolta radicale con l’introduzione del suono elettrico. L’impianto musicale della pellicola offre uno spaccato completo della carriera di Dylan e delle sue influenze portando “on screen” brani come A Hard Rain’s A-Gonna Fall, Like A Rolling Stone, Girl From The North Country interpretati da Chalamet ma anche da Edward Norton come Pete Seeger, Monica Barbaro come Joan Baez e Boyd Holbrook come Johnny Cash.
Interpretazioni che sottolineano l’importanza della musica come cuore pulsante del progetto e fanno sì che la colonna sonora non sia solo accompagnamento, ma una breccia nell’universo emotivo e artistico di Dylan. Secondo Spotify negli Stati Uniti il film ha già aumentato del 110% la scoperta del catalogo di Dylan da parte degli utenti della Gen Z. Ma non è solo la musica ad aver trasformato Chalamet, camaleontico più del solito, nel perfetto Bob Dylan degli albori.
I successi di Bob Dylan e la sfida interpretativa
Per impersonare il menestrello di Duluth in A Complete Unknown, Timothée Chalamet non si è limitato a studiare il personaggio: ha intrapreso un vero e proprio viaggio fisico ed emotivo. Prima di calarsi nel ruolo l’attore ha ripercorso i luoghi simbolo della giovinezza del cantautore, attraversando Hibbing (Minnesota), sua città natale, Duluth, Chicago e Madison (Wisconsin). Questo percorso lo ha aiutato a catturare lo spirito e le esperienze che hanno segnato Dylan negli anni della sua formazione culturale e sentimentale. Accanto al viaggio, Chalamet ha dedicato mesi di studio alla gestualità e alla voce del poeta americano. Con l’aiuto di un coach di movimento ha replicato la sua andatura e postura, mentre un insegnante di canto lo ha guidato nel riprodurre il timbro nasale e l’inflessione unica del cantautore.
Ma, ancora una volta, il lavoro musicale è diventato il vero cuore della preparazione: Chalamet ha imparato a suonare i brani di Dylan, eseguendoli non solo al pianoforte e alla chitarra, ma anche all’armonica. Per padroneggiare questo strumento ha lavorato per ben cinque anni con Rob Paparozzi, musicista professionista e armonicista esperto, che lo ha aiutato a ricreare lo stile libero e “disordinato” di Dylan. Paparozzi ha spiegato che Dylan non suonava mai lo stesso pezzo due volte nello stesso modo, e quanto sia stato complesso insegnare questo approccio. Riuscire a suonare armonica e chitarra contemporaneamente non è un’impresa da poco: è un po’ come imparare a coordinare movimenti opposti, un processo che richiede tempo e pazienza. Chalamet ci è riuscito applicandosi con determinazione sull’armonica, fino a farla diventare una sorta di riflesso automatico, per poi integrare gradualmente chitarra e pianoforte.
Il produttore del film, Peter Jaysen, ha rivelato nel podcast Ringer The Town che Dylan stesso ha dato la sua approvazione e un contributo significativo alla sceneggiatura. Un aspetto di non poco conto. Dylan ha anche esortato i fan a leggere il libro di Wald A Complete Unknown. Dylan Goes Electric! dopo aver visto il film, definendolo «un racconto straordinario degli eventi dei primi anni Sessanta». Inoltre, è emerso che Dylan ha condiviso con il regista i suoi appunti personali, che sono stati poi trasmessi a Chalamet per aiutarlo a interpretare in maniera autentica la sua figura sul grande schermo.
Lo stile di una generazione
Nel film A Complete Unknown un altro piano essenziale per la comprensione della narrazione è dato dalla rappresentazione estetica. I costumi indossati da Timothé Chalamet raccontano infatti, al pari della musica, un viaggio di trasformazione artistica e culturale. Dalla scena iniziale, in cui il giovane Dylan si aggira nel Greenwich Village con un cappello da ragazzo del folk, il suo stile diventa un elemento narrativo centrale. La costumista Arianne Phillips, candidata all’Oscar nel 2005 per il biopic su Johnny Cash Walk the Line, ha esplorato i riferimenti folk degli anni Sessanta, restituendo al denim una funzione ben precisa: incarnare lo spirito del movimento operaio e il pragmatismo della classe lavoratrice che Dylan ammirava. Il film inizia nel 1961 con un Dylan-Chalamet che indossa jeans sgualciti, dalla silhouette larga, simbolo del suo legame con la tradizione americana.
Con il passare degli anni, già nel 1965 ad esempio, iniziano a comparire influenze transatlantiche nel suo look, riconducibili a band come The Kinks e Beatles. Il guardaroba di Dylan via via si evolve per riflettere i suoi cambiamenti artistici. Nella seconda fase della sua carriera, ispirato dai movimenti di giustizia sociale, il suo stile diventa più sofisticato e minimalista. Appaiono giacche in suede, camicie di cotone e dolcevita a coste, che suggeriscono una maturità crescente e un’apertura verso temi più impegnati, come la guerra e i diritti civili. I costumi accompagnano così l’evoluzione del personaggio e sottolineano il messaggio centrale del film: Timothé Chalamet, indossando letteralmente i panni di Bob Dylan, con 67 cambi d’abito, non solo racconta un tempo storico rivoluzionario ma ci ricorda quanto musica e moda possano essere potenti strumenti di cambiamento e identità.
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