Buchi neri primordiali: potrebbero aver forato la Terra come proiettili
Uno studio rivela come antichi buchi neri microscopici potrebbero aver perforato rocce e edifici storici.
Una scoperta affascinante nel campo dell'astrofisica sta catturando l'attenzione della comunità scientifica: i buchi neri primordiali, ipotetiche entità cosmiche nate poco dopo il Big Bang, potrebbero aver lasciato tracce microscopiche del loro passaggio proprio qui sulla Terra. La rivelazione emerge da un nuovo studio condotto da ricercatori della University at Buffalo e della National Dong Hwa University, che apre scenari inaspettati sulla possibilità di trovare prove concrete dell'esistenza di questi misteriosi oggetti celesti. La cosa più sorprendente riguarda la modalità con cui potremmo trovarli, che non esclude nemmeno la possibilità che qualcuno tra noi ci sia andato inavvertitamente vicino.
Ma cosa sono esattamente i buchi neri primordiali? A differenza dei loro "cugini" più famosi, che si formano dal collasso di stelle massicce, questi oggetti sarebbero nati nei primissimi istanti dopo il Big Bang. La loro caratteristica più sorprendente è che, nonostante possano contenere la massa di un asteroide, sono incredibilmente compatti, tanto da occupare lo spazio di un singolo atomo. Questa peculiarità li rende candidati ideali per spiegare uno dei più grandi misteri dell'universo: la materia oscura.
Lo studio, pubblicato sulla rivista Physics of the Dark Universe, ha analizzato matematicamente cosa accadrebbe quando uno di questi minuscoli buchi neri attraversa un oggetto solido, come un pianeta o una roccia. I risultati sono sorprendenti: un buco nero primordiale con una massa di 10^19 kg (circa 22 volte più grande dell'asteroide che causò l'estinzione dei dinosauri) potrebbe forare letteralmente un pianeta, lasciando un tunnel perfettamente dritto largo appena 100 nanometri.
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