Cabine digitali TIM in standby per problemi legali sulla pubblicità
Alcuni inserzionisti accusano il Comune di Milano di non aver agito correttamente nello stabilire chi potrà mettere annunci sulle cabine.
Le cabine telefoniche ipertecnologiche milanesi di TIM realizzate in collaborazione con Urban Vision sono in ritardo per problemi legali relativi alla pubblicità: le prime avrebbero dovuto essere attive da quasi cinque mesi ormai, ma un gruppo di inserzionisti ha fatto causa alla telco e al Comune di Milano accusandola di non aver seguito le procedure corrette per stabilire chi potrà mettere annunci sulle cabine, che saranno 468 sparse per la città. il Comune, dal canto suo, è convinto di aver fatto tutto correttamente, ma purtroppo a questo punto conta poco: la distribuzione/installazione è bloccata almeno finché il Tar non esaminerà la questione, e probabilmente non finirà lì.
Secondo l’accusa, che vede schierate tra gli altri Igp Decaux e varie associazioni di pubblicitari, il Comune ha sbagliato a sottoscrivere un accordo con Tim per lo sfruttamento degli spazi pubblicitari delle cabine: avrebbe invece dovuto indire un concorso pubblico. Secondo il comune, però, la procedura seguita è stata legittima perché le cabine telefoniche non sono beni pubblici, ma proprietà privata, e in quanto tali TIM ha assoluta discrezione su chi è autorizzato a metterci la pubblicità. Peraltro, si osserva che in effetti TIM aveva indetto una gara internazionale per decidere la concessionaria ADV, e molti degli accusatori non si erano presentati.
Quello pubblicitario non è però l’unico inghippo in cui sono invischiate le cabine. Il Comune di Milano dice che devono rimanere nella stessa posizione di quelle vecchie già in fase di rimozione/demolizione, mentre gli ideatori del progetto vorrebbero spostarle in altre zone definite “più interessanti”, quantomeno dal punto di vista dell’efficacia della pubblicità. Vale la pena ricordare che le 468 cabine milanesi sono solo un primo passo di un’iniziativa che avrà ripercussioni per tutta l’Italia: il progetto è di realizzare oltre 2.500 nuove cabine ipertecnologiche che saranno distribuite in ulteriori 13 grandi città.
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