Cancro e genetica: un altro passo avanti

Individuate centinaia di varianti genetiche presenti dal concepimento che innescano e incoraggiano lo sviluppo dei più comuni tumori.

Cancro e genetica: un altro passo avanti
Quanta parte, del rischio di ammalarsi di cancro durante la vita, è ereditaria? Una ricerca dell'Università di Stanford porta un importante contributo alla risposta a questa complessa domanda, individuando poco meno di 400 varianti genetiche presenti fin dal concepimento che sono essenziali per innescare o alimentare la crescita di tumori. Secondo lo studio, pubblicato su Nature Genetics, capire meglio quali fattori genetici incidono più di altri sulla predisposizione al cancro potrebbe migliorare la prevenzione, per esempio affinando gli screening che valutano il rischio individuale di sviluppare certi tipi di tumori.. Lavoro di sintesi. «Abbiamo riassunto grandi raccolte di informazioni da milioni di persone a cui è stato diagnosticato uno qualsiasi dei 13 tipi di cancro più comuni, che costituiscono oltre il 90% di tutte le neoplasie umane», spiega Paul Khavari, medico, ricercatore e Professore di Dermatologia alla Stanford Medicine. «Questo enorme contributo di dati ci ha permesso di identificare 380 varianti che controllano l'espressione di uno o più geni associati al cancro. Alcune varianti, se si è abbastanza sfortunati da ereditarle dai genitori, possono aumentare il rischio di sviluppare molti tipi di cancro» continua Khavari, primo autore dello studio.. Lì da sempre. Rispetto alla gran parte degli studi su cancro e genetica, il nuovo lavoro si è concentrato sulle sequenze genetiche ereditate al momento del concepimento, cioè sul genoma germinale, trasmesso alla nascita, e non sulle mutazioni che si possono accumulare nel corso della vita con le successive divisioni cellulari. Esempio delle mutazioni ricercate dagli scienziati sono quelle sui geni BRCA1 e BRCA2, che se presenti conferiscono un rischio assai più elevato di ammalarsi di cancro al seno o all'ovaio. Al momento infatti si conoscono poche mutazioni così predittive per lo sviluppo di tumori.. Semafori per geni. Le quasi 400 varianti individuate non si trovano su geni codificanti, che codificano, cioè, le istruzioni per produrre proteine. Sono invece nelle regioni regolatorie che controllano se, quando e come sono espressi geni in molti casi vicini, in casi più rari in una regione distante del DNA. Si tratta di varianti a livello di un singolo nucleotide (SNV, Single-Nucleotide Variants), cambiamenti del DNA che riguardano i nucleotidi, cioè le unità ripetitive che costituiscono il nostro genoma.. Dati a confronto. Gli autori dello studio hanno studiato da vicino oltre 4000 varianti genetiche associate al cancro in precedenti studi di associazione sull'intero genoma (che stabiliscono quanto di frequente compaiano certe varianti nelle persone con certi tipi di cancro, rispetto alle persone senza tumori) per capire quanto fossero capaci di alterare l'espressione genetica nelle cellule di 13 tipi di cancro - per esempio testando le varianti associate al cancro ai polmoni in cellule polmonari umane.. Pulizie cellulari e infiammazione. Alcune delle varianti individuate sono coinvolte in percorsi biologici che riguardano la morte cellulare, come le cellule interagiscono con l'ambiente circostante o come riparano il proprio DNA. Altre regolano la funzionalità dei mitocondri, le centrali energetiche delle cellule, altri ancora i processi infiammatori. «Ci aspettiamo che queste informazioni vengano incorporate in test di screening genetico sempre più informativi che saranno disponibili nel prossimo decennio per aiutare a determinare chi è maggiormente a rischio per molti tipi di malattie geneticamente complesse, tra cui il cancro», conclude Khavari..

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